Nāma-rūpa
Nella dottrina buddista Thevavāda in lingua pāli è la combinazione degli elementi materiali, rūpa, con quelli mentali, nāma, che compongono la persona. L'ascesi buddista mira al conseguimento della liberazione dai vincoli del nāma-rūpa riconoscendoli soggetti all'impermanenza ed intrinsecamente privi di sé, giungendo così alla realizzazione della condizione del «non nato, non composto, non soggetto a invecchiamento e morte», ossia al nibbāna.
Si possono frettolosamente tradurre coi nostri termini di filosofia occidentale, l'Ātman come Sé superiore, lo pneuma o parte divina e sacra dell'anima, nāma come Sé inferiore, la psyche, la mente, la personalità, la definizione, quindi la rūpa come il soma, corpo fisico, la forma.
Citazioni
modificaAspetti comuni in altre religioni
modificaI "nomi e le forme" (nāma-rūpa) sovrimposti dall'avijjā o ignoranza, corrispondono anche al concetto islamico di quiddità (māhiyyah) e altro non sono se non le forme esteriori dei "nomi e attributi" divini.[1]
Note
modifica- ^ Toshihiko Izutsu, Unicità dell'esistenza, Marietti, 1991, p. 26, ISBN 88-211-7455-7.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) nama-rupa, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.