Negroamaro
Il Negroamaro (scritto anche negro amaro[1] e negramaro) è un vitigno a bacca nera coltivato quasi esclusivamente in Puglia, in modo particolare nel Salento.
Negroamaro | |
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Dettagli | |
Sinonimi | Albese, Abruzzese, Arbese, Jonico, Mangiaverde, Negro Amaro, Nero Leccese, Nigra amaru, Niuru maru, Uva Cane |
Paese di origine | ![]() |
Colore | nera |
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Regioni di coltivazione | Puglia |
Ampelografia | |
Degustazione |
Storia
modificaL'origine del nome secondo alcuni non è altro che la ripetizione della parola nero in due lingue: niger in latino e μαύρο (traslitterato mávro)[2] in greco, da cui il dialettale màru. Secondo altri deriverebbe invece dal colore molto scuro degli acini e dal sapore amaro del vino[1]. È uno dei principali vitigni dell'Italia meridionale.
Una delle più innovative declinazioni del vitigno autoctono salentino è il bianco da negroamaro, ideato per la prima volta nel 2004 a Gallipoli, da Carlo Antonio Coppola.[3]
Utilizzo
modificaÈ un'uva estremamente versatile, molto utilizzata anche per la vinificazione in rosato e da oltre 20 anni per la vinificazione in bianco[4]. In commercio è possibile reperire sia prodotti vinificati in purezza sia mescolato. Molto noti sono il Lizzano DOP (Lizzano Rosso DOP, Lizzano Rosato Negroamaro DOP, Lizzano Negroamaro rosso superiore DOP), il Copertino ed il Salice Salentino che per disciplinare è ottenuto attraverso una miscela di uve Negroamaro 85% e Malvasia Nera 15%, la quale affievolisce le caratteristiche note amarognole tipiche del Negroamaro.
Sinonimi
modificaIl vino è conosciuto con molti altri nomi: Albese, Abruzzese, Arbese, Jonico, Mangiaverde, Negro Amaro, Nero Leccese, Nigra amaru, Niuru maru, Uva Cane.
Caratteristiche
modificaEpoca di maturazione: media (fine settembre-inizio ottobre), si registrano variazioni in base alla zona di coltivazione.
Vigoria: ottima.
Produttività: abbondante e costante.
Peso medio del grappolo: medio-elevato (300-350 g).
Acino: medio-grosso, forma ovale più largo all'apice; buccia pruinosa, di colore nero violaceo, poco sottile e consistente.
Esigenze ambientali e colturali: adattabile con facilità a diversi tipi di terreno, con preferenza per quelli calcareo-argillosi, e ai climi caldi anche se aridi.
Utilizzi: esclusivamente per la vinificazione, in purezza o unito ad altri vitigni, storicamente alla Malvasia Nera (Malvasia Nera, Sangiovese, Montepulciano).
Nella cultura di massa
modificaIl gruppo musicale dei Negramaro deve il suo nome a questo vitigno.
Note
modifica- ^ a b Forino.
- ^ μαύρο, su en.wiktionary.org. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Sviluppo, 20 anni dal primo bianco da uva negroamaro, su Cantina Coppola 1489, 17 settembre 2024. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ Sviluppo, 20 anni dal primo bianco da uva negroamaro, su Cantina Coppola 1489, 17 settembre 2024. URL consultato l'11 settembre 2025.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Negroamaro
Collegamenti esterni
modifica- Cinzia Forino, SCHEDA AMPELOGRAFICA NEGRO AMARO, su vinoinrete.it. URL consultato il 20 luglio 2017.