La neurotrofina-4 (NT-4) è un fattore neurotrofico o "neurotrofina", dunque una delle proteine che promuovono la sopravvivenza e rigenerazione dei neuroni.[1] La neurotrofina-4, se di origine animale, viene chiamata neurotrofina-5 (NT-5);[1] tuttavia, viene indicata anche come neurotrofina-4/5 (NT-4/5) se non serve operare la distinzione.

I fattori neurotrofici, in base agli studi sugli animali, hanno la capacità di attraversare la barriera emato-encefalica,[2] cioè l'insieme di anticorpi che fanno da guardia al cervello.

Presentazione

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La neurotrofina-3 e la neurotrofina-4/5 sono state scoperte dopo l'NGF e il BDNF. Le NT promuovono la sopravvivenza dei neuroni sensoriali nel ganglio basale dorsale dei ratti e promuovono la proliferazione dei neuroni sensoriali (Memberg e Hall, 1995).[1] Promuovono anche la sopravvivenza dei neuroni motori del pollo (Becker et al., 1998).[1] Le NT si legano al recettore p75 in modo blando; di contro, sia il NGF, BDNF e le TN si legano con più forza al recettore tirosina chinasi (tyrosine kinase). La NT-3 si lega preferibilmente al recettore TrkC, ma può anche attivare i recettori TrkA e TrkB. La NT-4/5 si lega preferibilmente al recettore TrkB (Berkemeier et al., 1991; Klein et al., 1992; Reichardt, 2006).[1]

Nei topi knockout con il gene che esprime la NT-4/5 soppresso, si osserva una riduzione dei neuroni sensoriali e della memoria a lungo termine (Liu et al. 1995; Smith et al. 2003; Xie et al. 2000).[1]

Le mutazioni della NT-3 portano a una riduzione del numero dei neuroni sensoriali muscolari (Tessarollo et al., 1994) e meno plessi neuronali mioenterici e sottomucosi nel sistema nervoso enterico (Chalazonitis, 2004).[1]

La NT-4/5 è meno studiata rispetto alla NT-3. Insieme al BDNF, permette di sviluppare i neuroni sensoriali gustativi (Huang e Krimm, 2014) e, in sinergia con il GDNF, promuove la sopravvivenza dei neuroni nel cervello di ratto allo stadio embrionale, in base alle osservazioni in vitro (Meyer et al., 2001).[1]

La sovraespressione della NT-4/5 nei porcellini d'India protegge le cellule ciliate della coclea dai danni della kanamicina, un antibiotico che ha effetti neurotossici (e dunque ototossici) sui porcellini d'India, e migliora le funzioni uditive (Zheng et al., 2013). La NT-4/5 inoltre aumenta la differenziazione di cellule staminali neurali inibendo la fosforilazione STAT3 (Shen et al., 2010).[1] Sia la NT-4/5 che il BDNF sono reperiti in gran quantità nel sangue del cordone ombelicale e potrebbero avere un ruolo nella proliferazione delle cellule ematopoietiche (Fan et al., 2005).[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j (EN) Nan Xiao e Quynh-Thu Le, Neurotrophic Factors and Their Potential Applications in Tissue Regeneration, in Archivum Immunologiae et Therapiae Experimentalis, vol. 64, n. 2, 2016-04, pp. 89–99, DOI:10.1007/s00005-015-0376-4. URL consultato il 30 maggio 2025.
  2. ^ (EN) Elske Gravesteijn, Ronald P. Mensink e Jogchum Plat, Effects of nutritional interventions on BDNF concentrations in humans: a systematic review, in Nutritional Neuroscience, vol. 25, n. 7, 3 luglio 2022, pp. 1425–1436, DOI:10.1080/1028415X.2020.1865758. URL consultato il 31 maggio 2025.

Voci correlate

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