Newcastle Red Bulls
Newcastle Red Bulls è un club rugbistico inglese di Newcastle upon Tyne.
Newcastle Red Bulls Rugby a 15 ![]() | |
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«The Falcons» | |
Uniformi di gara | |
Colori | bianco e nero |
Simboli | Falco |
Dati societari | |
Città | Newcastle upon Tyne |
Paese | ![]() |
Sede | Kingston Park Stadium, Brunton Road, Newcastle upon Tyne NE13 8AF |
Federazione | Rugby Football Union |
Campionato | Premiership Rugby |
Fondazione | 1877 |
Storico nomi |
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Sponsor di maglia | Stelrad |
Sponsor tecnico | ISC |
Proprietario | Red Bull GmbH |
Allenatore | Steve Diamond |
Palmarès | |
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Premiership | 1 |
Coppe Anglo-Gallesi | 4 |
Stadio | |
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Kingston Park (10 200 posti) | |
Fondato nel 1877 come Gosforth FC, cambiò nome nel 1990 in Newcastle Gosforth e, nell'era professionistica, Newcastle Falcons, nome con cui fu maggiormente conosciuto prima dell'aquisizione, nel 2025, da parte di Red Bull che ha rinominato il club nell'attuale Newcastle Red Bulls.
Il club vanta la vittoria nel campionato inglese 1997-98 e in quattro edizioni della Coppa Anglo-Gallese.
I suoi colori sociali sono il bianco e il nero; disputa i suoi incontri interni a Kingston Park.
Dal 2024 il suo allenatore capo è Steve Diamond.
Storia
modificaLe origini
modificaLa storia del club ha inizio nel 1877, quando un gruppo di studenti della Durham School si riunì a Gosforth, località oggi sobborgo di Newcastle upon Tyne, nel nord-est dell'Inghilterra[1], per fondare un club rugbistico, che prese il nome di Gosforth Football Club e i cui colori sociali furono il nero e il verde[1]. Il nuovo club esordì nel novembre di quello stesso anno[1]. Nel 1882 si fuse con il Northumberland Football Club del quale, per un quinquennio, assunse il nome per poi riprendere nel 1887 il nome originario[1].
Il ventesimo secolo
modificaDopo la prima guerra mondiale, nel corso della quale perse numerosi giocatori, il club si ricostituì nel 1919 e riprese le attività sportive[1]. Nel 1955, dopo una raccolta fondi di circa 10000 £ tra i sostenitori del club, il Gosforth RFC riuscì a comprare un terreno in North Road (da cui lo stadio prese il nome) che divenne per i successivi 35 anni il suo impianto interno.
Negli anni settanta giunsero i primi successi nazionali per il club: in assenza di un campionato, sotto la guida di Jack Rowell Gosforth si aggiudicò nel 1976 la Coppa Anglo-Gallese, all'epoca nota con il nome commerciale di John Player Cup, battendo in finale la londinese Rosslyn Park[2]; un anno più tardi si ripeté battendo Waterloo[3].
Nel decennio successivo, con l'istituzione del campionato in Inghilterra, Gosforth fu assegnato nel 1987 alla National Division Two, la seconda divisione nazionale[4]. Nel 1990, cinque anni prima del passaggio della disciplina al professionismo, il club decise il cambio di nome in Newcastle RFC (poi Newcastle Gosforth) per renderlo immediatamente visibile a livello nazionale e renderlo appetibile a una platea più ampia di potenziali giocatori[5] e di istituire le figure professionali di allenatore-capo (pagato 22000 £ l'anno con assegnazione di veicolo di servizio) e di direttore commerciale[5]. Tra le altre novità che in quell'anno caratterizzarono il club, vi fu anche lo spostamento da North Road a Kingston Park[5], stadio in cui Newcastle tuttora gioca.
L'era professionistica
modificaNel 1993 il Newcastle Gosforth vinse la seconda divisione e conquistò la promozione in Natonal Division One[6], categoria che tenne per due stagioni. Durante il biennio in Division Two che ne seguì, coincidente con l'apertura al professionismo della disciplina, il neoproprietario John Hall – che nel 1995 aveva acquistato il club con l'intenzione di creare un polo multisportivo in città dopo aver rilevato anche il Newcastle Utd di calcio nel 1992[7] – nel 1996 cambiò ragione sociale in Newcastle Falcons[8] e lo condusse al ritorno nella neorinominata Premiership[9]. Al cambio di denominazione si accompagnò quello dei colori sociali, non più neroverde ma bianconero, mutuato da quello delle Magpies, il club calcistico[7].
Nella stagione di rientro in Premiership la squadra, che vantava elementi di talento come l'esperto Rob Andrew e un giovanissimo Jonny Wilkinson alla sua prima stagione da professionista, si aggiudicò il titolo nazionale vincendo la resistenza del Saracens, giunto a un solo punto in classifica[10]. Nella ancor giovane storia del campionato inglese fu il primo caso – e, al 2025-26, unico – di una matricola laureatasi campione[10]. Per il club fu tuttavia difficile ripetersi: nella stagione successiva i club inglesi avevano deciso di non partecipare alle competizioni europee per via di contenziosi con European Rugby Cup per i compensi derivanti dai diritti televisivi[11] e John Hall in particolare era in disaccordo con gli altri club della Premiership sulla vendita collettiva di tali diritti; in ragione di ciò, ad appena nove mesi dal titolo vinto Hall cedette a un consorzio di telecomunicazioni la quota di maggioranza[12], successivamente rilevata da Dave Thompson[13].
Il campionato post-titolo terminò all'ottavo posto, e nei successivi anni le soddisfazioni provennero essenzialmente dalla Coppa d'Inghilterra, vinta altre due volte nel 2001[14] e 2004[15]. Tuttavia la squadra non riuscì mai a salire nella metà sinistra della classifica e nel 2009 fu costretta a rinunciare al suo elemento migliore, Jonny Wilkinson – artefice della vittoria inglese alla Coppa del Mondo 2003[16] – in quanto non poteva più permettersi il peso economico di un giocatore di classe mondiale ma i cui tempi di recupero dagli infortuni rendevano incerta la pianificazione degli obiettivi di squadra[17]. Anche dopo la partenza di Wilkinson il club trascorse diverse stagioni negli ultimi posti della graduatoria e nel 2012 giunse la retrocessione in Championship[18], dal quale riemerse immediatamente grazie anche al suo elemento migliore di stagione, Jimmy Gopperth, autore di 298 punti, che trascinò la squadra alla promozione[19] e alla semifinale di British and Irish Cup.
Dopo una serie di tornei anonimi una volta nuovamente in prima divisione, giunse il quarto posto nel 2018, miglior risultato dei Falcons nell'era dei play-off e loro prima qualificazione di sempre alla semifinale di campionato[20], cui fecero seguito anche quelle in Challenge Cup e Coppa Anglo-Gallese. Tuttavia, solo un anno più tardi la squadra retrocesse al termine di un campionato con solo 6 vittorie in tutta la stagione[21] anche se, pure in tale occasione, la permanenza nella divisione cadetta durò un solo anno: nel 2020, complice l'insorgere della pandemia di COVID-19 e il blocco dei campionati, la RFU decise di normalizzare i punteggi finali di ogni squadra del Championship in proporzione a quelli maturati in rapporto alle partite portate a termine. Avendo Newcastle vinto tutti e 15 gli incontri di campionato fin lì disputati, corredati di 11 punti di bonus, fu dichiarato vincitore del torneo e promosso in sostituzione del Saracens, retrocesso d'ufficio per irregolarità finanziarie[22].
L'acquisto da parte di Red Bull
modificaDal ritorno in Premiership il club non si risollevò mai dalle ultime posizioni, arrivando fanalino di coda in tre edizioni successive, ma mai retrocesso perché le squadre vincitrici di Championship non presentavano i requisiti di impianto di gioco per la Premiership. Nel 2025 Semore Kurdi, proprietario del club dal 2011, e Dave Thompson, richiamato nel 2018 dallo stesso Kurdi nel consiglio d'amministrazione del club, hanno perfezionato la vendita del club all'azienda di bevande analcooliche Red Bull GmbH[23]; con tale acquisizione, i Falcons sono il primo club rugbistico a entrare nell'orbita delle società sportive possedute dalla multinazionale austriaca, già presente nel calcio, nell'hockey su ghiaccio e negli sport motoristici[24].
Per effetto di tale cambio societario, il 12 agosto 2025 il club ha assunto la ragione sociale di Newcastle Red Bull Limited.
Cronistoria
modificaCronistoria del Newcastle Red Bull |
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Colori e simboli
modificaLa prima tenuta del club è totalmente nera, imposta dal nuovo proprietario John Hall per uniformarla a quella del Newcastle United FC già da questi posseduto; in precedenza era verde e nera, in omaggio ai colori civici di Gosforth, all'epoca cittadina indipendente e successivamente divenuta sobborgo di Newcastle upon Tyne. Anche Red Bull ha mantenuto la divisa nera[25]: sulla maglia, al centro, figura il logo societario della compagnia, due tori rossi che si fronteggiano; sul petto a sinistra campeggia il nuovo crest del club, un pallone da rugby in verticale sormontato dall'immagine ideografica della stella polare terrestre a simboleggiare la natura di club più settentrionale del rugby inglese e il senso di guida e direzione per il futuro della squadra[25].
La seconda tenuta di gioco è altresì giallo oro, mentre pantaloncini e calzettoni sono neri. Lo sponsor tecnico è il marchio britannico d'abbigliamento sportivo VX3[25].
Giocatori di rilievo
modificaGiocatori che hanno rappresentato le loro squadre nazionali alla Coppa del Mondo di rugby durante la militanza nel club:
- Jonny Wilkinson (1999, 2003, 2007)
- Toby Flood (2007)
- Jamie Noon (2007)
- Mathew Tait (2007)
- Juan Pablo Socino (2015)
- Eduardo Bello (2023)
- Pedro Rubiolo (2023)
- Matías Moroni (2023)
- Mateo Carreras (2023)
- Josh Matavesi (2019)
- Ross Nesdale (1999)
- Joshua Furno (2015)
- Giovanbattista Venditti (2015)
- Va'aiga Tuigamala (1999)
- Taiasina Tuifu'a (2011)
- Kane Thompson (2015)
- Alesana Tuilagi (2015)
- Logovi'i Mulipola (2019)
- Eric Fry (2015)
- Greg Peterson (2019)
- Richard Cramb (1987, 1999)
- Gary Armstrong (1999)
- George Graham (1999)
- Peter Walton (1999)
- Doddie Weir (1999)
- Stuart Grimes (1999, 2003)
- Euan Murray (2011)
- Jon Welsh (2015)
- Suka Hufanga (2011)
- Nili Latu (2015)
- Sonatane Takulua (2015, 2019)
- Cooper Vuna (2019)
Palmarès
modifica- Premiership: 1
- Coppe Anglo-Gallesi: 4:
- 1975-76, 1976-77, 2000-01, 2003-04
Note
modifica- ^ a b c d e (EN) Our History, su newcastlefalcons.co.uk, Newcastle Red Bulls. URL consultato l'11 settembre 2025 (archiviato il 12 agosto 2025).
- ^ (EN) David Frost, Dismissal blow to league ambitions, in The Guardian, 26 aprile 1976, p. 13. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Clem Thomas, The Battle of Gosforth Field, in The Observer, 17 aprile 1977, p. 19. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Courage Clubs' Championships, in The Guardian, 19 settembre 1987, p. 17. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ a b c (EN) Gosforth gospel, in The Guardian, 13 aprile 1990, p. 31. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Mark Alban, Moseley scrape in, in The Observer, 25 aprile 1993, p. 43. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ a b (EN) Richard Williams, Seizing the moment with Sir John Hall, in The Guardian, 9 settembre 1995, p. 20. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Ian Malin, Bath no longer the big name club, in The Guardian, 26 ottobre 1996, p. 38. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Richard Williams, Rugby rides out the revolution, in The Guardian, 9 maggio 1997, p. 60. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ a b (EN) Robert Armstrong, Falcons stoop to conquer, in The Guardian, 18 maggio 1998, p. 30. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Robert Kitson, Clubs wait for French blessing, in The Guardian, 4 agosto 1998, p. 23. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Michael Prestage, Hall offloads Newcastle rugby club, in The Guardian, 10 febbraio 1999, p. 26. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Andrew's teams slip into pole position, in The Guardian, 1999, p. 25. URL consultato il 12 settembre 2025.
- ^ (EN) Newcastle fly past at the last, in The Guardian, 26 febbraio 2001, p. 33. URL consultato l'11 settembre 2025.
- ^ (EN) Eddie Butler, Falcons light up the cup, in The Guardian, 18 aprile 2004, p. 18. URL consultato il 12 settembre 2025.
- ^ (EN) England win Rugby World Cup, in BBC, 22 maggio 2003. URL consultato il 27 maggio 2014.
- ^ (EN) Falcons boss backs Wilkinson move, in BBC, 20 maggio 2009. URL consultato il 28 maggio 2009.
- ^ (EN) Paul Rees, Newcastle go down fighting but still hope for resurrection, in The Guardian, 6 maggio 2012, p. 12. URL consultato il 12 settembre 2025.
- ^ (EN) Matt Newsum, Jimmy Gopperth: Title justified Newcastle Falcons loyalty, in BBC, 30 maggio 2013.
- ^ (EN) Premiership: Newcastle Falcons 22-39 Wasps, in BBC, 5 maggio 2018. URL consultato il 12 settembre 2025.
- ^ (EN) Paul Harrison, Premiership: Newcastle Falcons relegated from Premiership with 28-19 defeat at Gloucester, in BBC, 4 maggio 2019. URL consultato il 13 settembre 2025.
- ^ (EN) Newcastle Falcons' promotion to Premiership confirmed by RFU, in BBC, 2 aprile 2020. URL consultato il 13 settembre 2025.
- ^ (EN) Anna-Rose Gabbitass, Red Bull gives Newcastle Falcons wings with acquisition deal, in Sport Industry Daily, 12 agosto 2025. URL consultato il 13 settembre 2025 (archiviato il 12 settembre 2025).
- ^ (EN) Adam Lanigan, Red Bull completes Newcastle Falcons takeover, in BBC, 12 agosto 2025. URL consultato il 13 settembre 2025.
- ^ a b c (EN) Mark Smith, New name. New crest. New kit. New era., su newcastlefalcons.co.uk, Newcastle Red Bull, 9 settembre 2025. URL consultato il 13 settembre 2025 (archiviato il 12 settembre 2025).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Sito ufficiale, su newcastleredbulls.co.uk.
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