Nureci
Nureci è un comune italiano di 294 abitanti[1] della provincia di Oristano in Sardegna.
Nureci comune | |
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(IT, SC) Nureci | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Emanuel Atzori (lista civica) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 39°49′23.83″N 8°58′29.05″E |
Altitudine | 335 m s.l.m. |
Superficie | 12,87 km² |
Abitanti | 294[1] (31-5-2025) |
Densità | 22,84 ab./km² |
Comuni confinanti | Assolo, Genoni (SU), Laconi, Senis |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09080 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 095036 |
Cod. catastale | F985 |
Targa | OR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) nurecesi (SC) nuracesus |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
modificaLa tradizione popolare tramandata oralmente, narra di un pastore dell'antico villaggio di Genadas (distante 3 km da Nureci), che seguendo l'armento scoprì una sorgente che denominò "Funtana e susu", che per la ricchezza e qualità dell'acqua, lo convinse a stabilirvisi nei pressi con la sua famiglia. Istituì di fatto il primo nucleo familiare di quello che poi accrescendosi con il seguito di altri abitanti di Genadas, diede vita al villaggio di Nureci, che si è sviluppato a valle di essa. Oggi quella sorgente è ancora in uso e provvede a fornire come allora, acqua fresca, abbondante e cristallina e rappresenta a pieno titolo, uno dei luoghi dell’identità e della memoria della comunità nurecese.[senza fonte]
L'area fu abitata già in epoca prenuragica e nuragica, per la presenza nel territorio di numerose testimonianze archeologiche. Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Valenza. Alla caduta del giudicato (1410) passò sotto il dominio aragonese. Sotto gli spagnoli formò una contea insieme al vicino paese di Asuni. Nel 1325 la signoria passò ai De Poxados, poi ai De Sena e, nel 1453, ai Joffrè. Nel 1759 un mercante marsigliese, Guglielmo Touffani, comprò il territorio e acquisì il titolo di conte di Nureci e di Asuni. Francesco Touffani 5° e ultimo Conte di Nureci e Asuni, nato a Ozieri l’11 febbraio1814, morì a Sassari il 6 febbraio 1874, sposò a Sassari il 14 settembre 1849 Donna Gerolama de Quesada-Mannu. Ebbe una sola figlia nata a Sassari il 9 aprile 1851 che ereditò il titolo di Contessa di Nureci e Asuni (a titolo personale non trasferibile ai figli), la quale sposò Don Gerolamo Ledà Delitala Conte di Ittiri. La Contessa morì a Sassari il 7 aprile 1935. Il paese venne riscattato ai Touffani nel 1839 con la soppressione del sistema feudale. Dal 1928 al 1950 il comune fu aggregato a quello di Senis.
Simboli
modificaLo stemma, il gonfalone e la bandiera sono stati concessi con DPR del 12 giugno 2024.[3]
- Stemma
- Gonfalone
- Bandiera
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture civili
modificaIl tessuto urbano si presenta come un borgo antico, caratterizzato dalla presenza di "Case a corte", di stradine acciottolate arricchite da numerosi "Murales" e fontanelle. Sono anche presenti numerose sculture dell'artista sardo Pinuccio Sciola.
Siti archeologici
modificaNel territorio di Nureci sono presenti i resti di 14 nuraghi e un circolo megalitico di difficile attribuzione:
- nuraghe Attori
- nuraghe Giuerri Mannu
- nuraghe Iscala Gossu
- nuraghe is Procilis
- nuraghe Murtas
- nuraghe Pardu
- nuraghe Pranu d'Ollastu o Magomadas
- nuraghe Pranu d'Omus
- nuraghe Serri Armas
- nuraghe Sinipei
- nuraghe Sussuni
- nuraghe Turri Piccinu
- nuraghe Urielli
- recinto megalitico Sa Corona 'e su Crobu
Sito Paleontologico "Mure e Cubeddu"
modificaIl geo-sito "Muru e Cubeddu" è caratterizzato da un breccia fossilifera del Miocene inferiore (16-20 ml anni) che per la sua importanza scientifica è stato dichiarato Monumento Naturale dal Regione Sardegna. Nel sito sono presenti fossili di gasteropodi, crostacei, bivalvi ed echinoidi. Molti di essi sono stati studiati dall'Università e sono esposti nel Museo Paleontologico ospitato a "Casa Masili", nel centro abitato che attualmente è in fase di allestimento.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[4]

Lingue e dialetti
modificaLa variante del sardo parlata a Nureci è il campidanese occidentale.
Cultura
modificaEventi
modificaNureci è conosciuto anche per ospitare il "Festival Mama Blues", che si tiene il 15 agosto di ogni anno, dove si esibiscono artisti di fama internazionale.
Economia
modificaL'agricoltura è l'attività prevalentemente praticata, insieme all'allevamento di ovini. Da segnalare la presenza di diversi B&B.
Sport
modificaImpianti sportivi
modifica- Piscina comunale
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ DPR di concessione del 12 giugno 2024 (PDF).
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
modifica- Vittorio Angius, Luciano Carta (a cura di), Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento. Icnhusa-Ozieri, Nuoro, Ilisso Edizioni, 2006, pp. 984-985, ISBN 978-88-89188-89-7. URL consultato il 19 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2014).
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2022).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nureci
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.nureci.or.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.