Olga Modigliani

ceramista italiana (1873-1968)

Olga Modigliani (Roma, 11 gennaio 1873Roma, 17 gennaio 1968) è stata una ceramista italiana.

Originaria della borghesia ebraica e cugina del celebre Amedeo Modigliani[1], Olga fu attiva a Roma nella stagione compresa tra gli stili liberty e déco[1].

Biografia

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Anna Olga Modigliani, Vaso dei cervi, 1910

Inizialmente, si dedicò alla pittura, condividendo con la sorella Corinne l'apprendistato presso l'artista Pietro Vanni[2], per poi dedicarsi alla decorazione su ceramica, sotto la guida di Duilio Cambellotti[3], ottenendo un notevole successo[1].

Nel 1904 Olga partecipò alla sua prima esposizione, ottenendo una medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di St. Louis Missouri; nel 1906 partecipò all'Esposizione della Società degli amatori e cultori di Roma e alla Mostra di belle arti al Parco Sempione di Milano, ottenendo la medaglia d'argento[2]. Nel 1910 Gaetano Ballardini le chiese un'opera per il Museo delle ceramiche di Faenza, poi perduta a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale[2]. Nel 1911 partecipò all'Esposizione internazionale di Valle Giulia[2]. Nel 1912 e nel 1914 fu invitata ad esporre alla Biennale di Venezia[4].

Altre furono le esposizioni tra il 1912 ed il 1930[2].

Nel 1927 Guido Marangoni le dedicò uno spazio nell'Enciclopedia delle moderne arti decorative italiane[2].

Olga Modigliani, interrotta la sua attività, si dedicò ad una vita appartata e, tra il 1943 ed il 1944, fu costretta a lasciare l'abitazione con la sorella Corinne, a causa delle persecuzioni razziali[2].

L'opera

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Dotata di vasti interessi[2], Anna Olga Modigliani usava raccogliere fotografie e copie a matita e ad acquerello, pervenuteci tra le sue carte, di fregi, motivi ornamentali e maioliche dai riferimenti variegati: classici e rinascimentali, orientali e islamici[2].

Ai temi dei primi decenni del Novecento, figure femminili e ornati florali delineati assecondando gli stili dell'art nouveau[2], si unirono ben presto motivi decorativi tratti dal mondo animale[2]. Nel suo lavoro Olga privilegiò le tonalità del blu, del turchese e del verde[2].

  1. ^ a b c Nica Fiori, Sorelle Modigliani, l’oasi liberty dell’universo donna, in Il Giornale, 24 febbraio 2010.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l MODIGLIANI, Olga, su treccani.it. URL consultato il 13 marzo 2025.
  3. ^ Anna Olga MODIGLIANI, su archivioceramica.com. URL consultato il 13 marzo 2025.
  4. ^ Modigliani Olga, su dizionariodartesartori.it. URL consultato il 13 marzo 2025.

Collegamenti esterni

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