Operazione Bürkl

operazione della resistenza polacca per assassinare Franz Bürkl

L'operazione Bürkl (in polacco: operacja Bürkl), o azione di combattimento speciale Bürkl (in polacco: specjalna akcja bojowa Bürkl), fu l'operazione della resistenza polacca che ebbe luogo il 7 settembre 1943: fu la seconda azione dell'operazione Główki a Varsavia condotta dal gruppo speciale Kedyw Agat ("Anti-Gestapo") tra il 1943 e il 1944, nonché il primo successo ottenuto.[1]

Operazione Bürkl
parte Occupazione della Polonia
Data7 settembre 1943
LuogoVarsavia
EsitoUccisione di Franz Bürkl
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
5
Perdite
08
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L'obiettivo dell'operazione fu di "liquidare" Franz Bürkl, un famigerato sottufficiale della Sicherheitspolizei condannato a morte dai tribunali clandestini polacchi per l'uccisione di diverse dozzine di persone. Bürkl cadde in pieno giorno in un'imboscata organizzata da un gruppo di cinque giovani partigiani dell'Armia Krajowa armati di mitra Sten e bombe a mano Filipinka. Gli esecutori, guidati da Jerzy Zborowski, furono reclutati per Agat dall'organizzazione clandestina Szare Szeregi. Bürkl e altri sette poliziotti tedeschi furono uccisi nella sparatoria. Sebbene l'operazione non abbia provocato perdite per la Resistenza, i nazisti uccisero per rappresaglia 20 detenuti della prigione di Pawiak in un'esecuzione pubblica.[1]

  1. ^ a b Strzembosz, pp. 343-346.

Bibliografia

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  • (PL) Tomasz Strzembosz, "Akcje zbrojne podziemnej Warszawy 1939–1944", Warszawa, Państwowy Instytut Wydawniczy, 1983, ISBN 8306007174.

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