Ostrogota
Ostrogota (latino Ostrogotha; Moldavia, attorno al 200? – Moldavia, 249) principe e condottiero della popolazione dei germani Goti vissuto all'epoca degli imperatori Gordiano III e Filippo l'Arabo.
Biografia
modificaNel 248 una nuova incursione di Goti, ai quali era stato rifiutato il contributo annuale promesso dall'imperatore romano Gordiano III, e di Carpi ai primi associati, portò ancora una volta devastazione nella provincia di Mesia inferiore.
Ostrogota nominò due nuovi comandanti per questa nuova invasione: ai Goti, un certo Argaito, mentre ai Peucini (che a quel tempo abitavano l'isola di Peuce, che si trova di fronte alla foce del Danubio), un certo Gunterico, tra i più nobili della sua gente. Entrambi guadarono una seconda volta il Danubio portando nuove devastazioni in Mesia e presentandosi insieme davanti a Marcianopoli.
Qui l'invasione ebbe termine per l'avanzata del solito generale di Filippo l'Arabo, Decio Traiano, futuro imperatore. La città che era rimasta sotto assedio per lungo tempo fu liberata. La resa fu anche possibile grazie all'ignoranza dei Germani in fatto di macchine d'assedio e probabilmente, come suggerisce Giordane, «dalla somma versata loro dagli abitanti».[1][2]
Giordane racconta, infine, che i Goti tornati in patria con il ricco bottino romano, provocarono l'invidia dei vicini Gepidi (che hanno la stessa origine dei Goti), i quali, comandati da un certo Fastida, mossero guerra ad Ostrogota, violando i loro stessi legami di sangue.
I due eserciti si scontrarono di lì a poco presso la cittadella di Galti, presso la quale scorre il fiume Aucha. Lo scontro fu equilibrato soprattutto poiché entrambe le parti vi erano le stesse armi e la stessa tecnica di combattimento. Alla fine della giornata però prevalsero i Goti per un migliore talento tattico, in parte imparato dai Romani che poco prima avevano combattuto.
Fastidia fu costretto a ritirarsi con le sue genti mentre di Ostrogota sappiamo solo che continuò a regnare ancora per poco, fino alla sua morte,[3] forse per vecchiaia e sostituito da Cniva che con la fine del 249 conduceva un nuovo esercito nei territori romani al di là del Danubio.[4]
Genealogia mitologica e storica
modificaNote
modifica- ^ Giordane, De origine actibusque Getarum, XVII, 1.
- ^ Michael Grant, Gli imperatori romani, Roma 1984, p. 212.
- ^ Giordane, De origine actibusque Getarum, XVIII.
- ^ Pat Southern, The Roman Empire: from Severus to Constantine, Londra & New York, 2001, p. 222; Grant, pp. 215-217.
- ^ detto anche Guti, Gaut, Gapt, Gautar o Gutar (cfr. Giordane)
Bibliografia
modificaFonti primarie
modifica- Giordane, Romana.
Fonti secondarie
modifica- (EN) Michel Grant, Gli imperatori romani, storia e segreti, Roma, 1984, ISBN 88-541-0202-4.
- (EN) Pat Southern, The Roman Empire: from Severus to Constantine, Londra & New York, 2001, ISBN 0-415-23944-3.
- (EN) Alaric Watson, Aurelian and the Third Century, Londra & New York, 1999, ISBN 0-415-30187-4.
Voci correlate
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 142647313 · CERL cnp01226725 · GND (DE) 141693797 |
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