Pascasio di Vienne

Pascasio (fl. IV-V secolo) fu vescovo di Vienne, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

San Pascasio di Vienne

Vescovo

 
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza22 febbraio

Biografia

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Nel catalogo dei vescovi di Vienne redatto da Adone nel IX secolo, Pascasio appare all'11º posto.[1] Secondo le indicazioni di Adone, sarebbe vissuto all'epoca di Diocleziano (284-305) e di papa Milziade (311-314). Questi riferimenti cronologici sono errati, poiché, secondo il medesimo catalogo, il predecessore di Pascasio, Simplicio, è attestato nel 400 circa, mentre il suo successore, Claudio, è documentato con certezza nel 441.

Pascasio perciò visse nella prima metà del V secolo. Del suo episcopato non si conosce nulla.[2] Sarebbe anacronistica l'informazione riportata nel Liber episcopalis Viennensis ecclesiae scritta dal vescovo Leodegario (Léger) di Vienne (XI secolo), per il quale Pascasio sarebbe stato maestro di Giusto, futuro vescovo di Lione (dal 374 al 381).[3] Secondo un falso diploma, redatto nel X secolo, il vescovo di Vienne sarebbe stato nominato primate della Gallia da papa Silvestro I (314-335).[2] Infine una tradizione locale riferisce che Pascasio avrebbe traslato per primo le reliquie dei santi Severino, Esuperio e Feliciano, martiri di Vienne, venerati dalla Chiesa cattolica il 19 novembre.[4][5]

Il suo culto è attestato da martirologi e santorali francesi e inserito nel Martirologio Romano, alla data del 22 febbraio, dove è ricordato con queste parole:

«A Vienne nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Pascasio, vescovo, insigne per cultura e santità di costumi.»
  1. ^ (FR) Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I, Parigi, 1907, p. 148.
  2. ^ a b Henri Platelle, Pascasio, vescovo di Vienne, santo, Bibliotheca Sanctorum, X, coll. 347-348.
  3. ^ (FR) Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I, Parigi, 1907, p. 183.
  4. ^ (FR) Gérard Lucas, Vienne dans les textes grecs et latins: Chroniques littéraires sur l'histoire de la cité, des Allobroges à la fin du Ve siècle de notre ère, MOM Éditions, coll. Travaux de la Maison de l'Orient et de la Méditerranée, 2018 (cf. nº 33).
  5. ^ Bernard de Vregille, Severino, Essuperio e Feliciano, Bibliotheca Sanctorum, vol. XI, coll. 982-983.

Bibliografia

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