Passeggiata in città

Passeggiata in città è un programma televisivo di varietà.[1] Andò in onda quando l'emittente televisiva di stato italiana muoveva i primi passi, su un unico canale televisivo e diffuso in poche regioni, il futuro Programma Nazionale, trasmesso il 2 settembre 1954 alle ore 21.15.

Passeggiata in città
PaeseItalia
Anno1954
Generevarietà
Edizioni1
Durata45 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
RegiaMario Landi
CoreografieElsa Grado
Casa di produzioneRai
Rete televisivaProgramma Nazionale

Il programma

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Il Radiocorriere del numero 35/1954, nella sua breve scheda di presentazione, informa gli abbonati-possessori del televisore che si tratta di «Un allegro pretesto per fare un po' di musica e condirla con del buonumore; uno spettacolo nel quale non sarà difficile ravvisare personaggi della nostra vita di tutti i giorni. Passeggiata in città è — come dice il sottotitolo — una «fantasia»; ma è soprattutto un richiamo alla fantasia dello spettatore, libero di abbandonarsi alle più piacevoli divagazioni».[1]

Si metteva in onda cioè una fantasia musicale sperimentale – con la regia di Mario Landi – che univa teatro comico, mini sketch, film documentario e parlato radiofonico, dove i protagonisti e gli interpreti facevano parte della numerosissima «Compagnia stabile di rivista della TV», molti di loro destinati ad una prolifica carriera: per l'occasione sono ingaggiati George André Martin, Gianni Bonagura, Nuccia Bongiovanni, Dorina Coreno (fai i commenti aprendo una finestra d'appartamento, parlando direttamente ai telespettatori), Nicla Di Bruno, Paolo Ferrari, Nino Manfredi, Pier Luigi Pelitti (visto in Felicita Colombo), Raffaele Pisu, Franca Rame, Pina Renzi, Riccardo Renzi, Adriana Serra assieme a un corpo di ballerini (Ernesto Bittner, Valerio Brocca, Jones Metafuni, Sergio Somigli, Umberto Raho).

Descrizione

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La sigla di apertura è affidata all'orchestra statunitense diretta da Paul Weston con il brano strumentale jazz Planter's Punch, lato b di un 45 giri del 1953[2]. L'incipit del programma parte, in una scena di traffico urbano, con il sottofondo musicale del brano Gay Spirits (1947) eseguito dall'orchestra di David Rose[3].

Il tema del programma è la città, la gente che la popola dal quale trarre spunti e macchiettistici aneddoti, fatto di canzoni, sketch, barzellette, in quanto specchio della vita sottoforma di rivista. La televisione racconta la città e l'esperienza umana in modo diretto, spesso mettendo in luce contrasti di modernità, alienazione e trasformazione sociale, temi cari anche alla sensibilità esistenzialista, sebbene in chiave comica e satirica (si pensi al cinema di Totò: l'ultimo Imperatore di Capri, Totò a colori, Totò all'inferno che per primo ne tratteggiò le caratteristiche). Infatti, fra i momenti rappresentativi di una epoca passata del dopoguerra, in attesa del Miracolo italiano, gli attori si immergono in battute annoiate degli esistenzialisti nei locali esclusivi (a Milano c'erano il Santa Tecla, storico night club all'ombra del Duomo, l'Arethusa aperto nel 1931), surrogati dai quartieri parigini d'élite ossia les caves du Saint-Germain-des-Prés. Una clip notturna di Milano riprende i locali e teatri frequentati, si sofferma su palazzo Carminati con le insegne luminose dei marchi Cinzano, Sarti 3 Valletti, Kaloderma, Bosca Cora, dietro l'ombra del monumento di Vittorio Emanuele II a cavallo.

In un altro intervento di varietà, la "donna del cruciverba" si rivolge al pubblico, ricordando le bizzarre promesse programmatiche del partito nettista, cosa sarebbe successo se davvero avesse vinto le elezioni?

Rai Milano

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Fin dagli inizi la RAI emette da Milano ore giornaliere di trasmissione direttamente dal Centro di produzione lombardo. Dallo studio di corso Sempione nascono numerose trasmissioni fra le complessive 1500 ore messe in onda per il solo anno 1954. Pochi sono i documenti che restano di quella fase pionieristica e sperimentale: Settenote, il capodanno. Agli inizi molti programmi andavano in onda in diretta e, non essendo ancora diffusa la registrazione, sono andati irrimediabilmente perduti[4]. Da rammentare che le tecniche di videoregistrazione analogica sono solo due in quel momento: il vidigrafo (poi Transcriber[5]), importato dalla Francia per le registrazioni in diretta e usato quasi esclusivamente per gli allestimenti teatrali, e il «servizio cinematografico», diretto da Carlo Alberto Chiesa, grazie all'uso delle cineprese e delle tradizionali pellicole. «Passeggiata in città» è uno dei pochi programmi tramandati dalla televisione delle origini.[6]

La riscoperta

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Il programma Mai + trasmessi per Rai Storia e Rai Play, ideato da Rai Cultura, ha riproposto nel 2025 la registrazione originale, ora digitalizzata, per il capitolo «1954. La Tv a Milano»[7].

  1. ^ a b Fonte: Radiocorriere: settimanale della radio e della televisione, n. 35, 29 agosto 1954, p. 27. sul sito Radiocorriere Teche Rai.it
  2. ^ (EN) You're The Right One / Planters Punch, su Discogs, Zink Media.
  3. ^ (EN) Gay Spirits / How High The Moon, su Discogs, Zink Media.
  4. ^ Anna Maria Cerrato (a cura di), 50 anni d'Arte in TV (PDF), su Festival di Palazzo Venezia: rassegna internazionale di film e documentari sull'Arte (Roma, 25 maggio-2 giugno 2004), artdocfestival.com, Roma, DocFest, 2004, p. 149. URL consultato il 26 settembre 2025.
  5. ^ Tony Graffio, TV Vintage: il Vidigrafo, su graffitiamilano.blogspot.com, 27 febbraio 2018. URL consultato il 26 settembre 2025.
  6. ^ Ad esempio, si conservano in Rai le immagini del «Veglione di Capodanno 1954», in onda il 31 dicembre 1954, in Eurovisione (all'epoca "Televisione Europa"), presentato da Marisa Borroni e da Mike Bongiorno, dall'Hotel Continental di Milano, la partecipazione del Balletto del Teatro alla Scala con Luciana Novaro e il soprano Rosanna Carteri. Tra le esibizioni riprese e registrate, ci furono pure i Fratelli Nicholas, una celebre coppia di ballerini di tip-tap e di flash dancing. Cfr. Radiocorriere n.52 del 1954. O ancora è stata preservata la registrazione dell'opera lirica de La traviata, musica di Giuseppe Verdi, direttore Nino Sanzogno, regia televisiva di Franco Enriquez, trasmessa in tv il 26 dicembre 1954, con Rosanna Carteri, Nicola Filacuridi, Carlo Tagliabue.
  7. ^ Al via la nuova serie "Mai più trasmessi", su RAI Ufficio Stampa. URL consultato il 26 settembre 2025.

Collegamenti esterni

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