Passo di Tascusì
Il passo di Tascusì (Arcu de Tascusì o Arcu'e Tascusì in sardo, 1245[1] m s.l.m.) è il secondo più alto valico automobilistico della Sardegna dopo il passo di Correboi, appena un metro più alto sebbene ormai poco utilizzato per il traffico stradale dopo l'apertura dell'omonima galleria.
| Passo di Tascusì | |
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| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Località collegate | Desulo e Fonni Aritzo e Tonara |
| Altitudine | 1 245 m s.l.m. |
| Coordinate | 40°01′55.2″N 9°13′51.6″E |
| Altri nomi e significati | Arcu de Tascusì, Arcu'e Tascusì (sardo) |
| Infrastruttura | Strada Provinciale 7 |
| Mappa di localizzazione | |
Situato nel massiccio del Gennargentu in provincia di Nuoro si trova nel comune di Desulo lungo la strada provinciale 7 che conduce a Fonni e separa la Barbagia di Belvì da quella di Ollolai. Al valico incrocia anche la strada Cossatzu-Tascusì, che da Aritzo prosegue per Tonara, e quella che conduce agli impianti in località S'Arena del comprensorio sciistico Bruncu Spina.
Oltre che per i tradizionali usi di pascolo e transumanza, il valico è oggi meta soprattutto di mototuristi e cicloturisti. Sono presenti diverse attività commerciali, la chiesa della Madonna della Neve, edificata nel 1920 insieme ai soldati della Brigata Sassari in ricordo degli ambulanti desulesi morti nell'inverno del 1913, e poco distante il nuraghe Ura 'e Sole o Bruncu, che è il più alto dell'isola a circa 1300 m s.l.m.
Il 22 gennaio 1984 sul passo è stato inaugurato il monumento a Sa Balentìa dell'artista Gianni Argiolas, raffigurante il cavallo che permise a due dei cinque mercanti di desulesi di sopravvivere alla tempesta di neve, rappresentando la balentia come lotta per la vita.