Perfugas
Perfugas (Pèifugas in sardo, Pèlfuca/Pèifuga in gallurese) è un comune italiano di 2 225 abitanti[1] della provincia di Sassari. Si trova nella regione storica dell'Anglona.
Perfugas comune | |
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(IT) Perfugas (SC) Pèifugas (SDN) Pèlfica | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giovanni Filiziu (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 40°49′56″N 8°53′04″E |
Altitudine | 90 m s.l.m. |
Superficie | 60,88 km² |
Abitanti | 2 225[1] (31-12-2024) |
Densità | 36,55 ab./km² |
Frazioni | Lumbaldu, Sas Tanchittas, Sa Contra, Modditonalza, Campudulimu, Sas Contreddas, Falzittu, Su Aldosu, Salconatzos. |
Comuni confinanti | Bortigiadas, Bulzi, Chiaramonti, Erula, Laerru, Martis, Santa Maria Coghinas, Tempio Pausania |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 07034 |
Prefisso | 079 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 090056 |
Cod. catastale | G450 |
Targa | SS |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) perfughesi (SC) peifughesos (SDN) pelfichesi |
Patrono | Madonna degli Angeli |
Giorno festivo | 2 agosto |
Cartografia | |
![]() nella provincia di Sassari | |
Sito istituzionale | |
Origini del nome
modificaIl nome Perfugas continua quello latino perfugas, ossia "immigrati, fuggiaschi" con riferimento alla leggenda sull'origine della popolazione protosarda dei Bàlari che in antichità dimorava in queste terre[3].
Storia
modificaL'area fu abitata già nel Paleolitico inferiore, nel Neolitico, in epoca prenuragica e nuragica e in epoca romana. Si trovano numerose testimonianze archeologiche risalenti a queste epoche, tra cui alcune tombe dei giganti, circa 15 domus de janas e 60 nuraghi.
Nel Medioevo fece parte del Giudicato di Torres, nella curatoria dell'Anglona. Alla caduta del giudicato (1259) passò ai Doria e successivamente (intorno al 1450) agli Aragonesi. Sotto i Doria sorgevano a Perfugas alcune torri costruite probabilmente nella seconda metà del 1200. Nel XVIII secolo il paese venne incorporato nel principato d'Anglona, sotto la signoria prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
modificaLo stemma e il gonfalone del comune di Perfugas sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 24 febbraio 2003.[4]
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modificaDi notevole interesse sono
- la chiesa parrocchiale di Nostra Signora degli Angeli (sec. XVI), che ospita il retablo di San Giorgio
- la chiesa di San Giorgio de Ledda (metà del 1400), a un km dall'abitato, con il vicino e omonimo nuraghe
- la chiesa di Santa Vittoria di Su Sassu, del 1120, dove venne rinvenuta la pergamena di consacrazione che costituisce l'attestazione più antica in scrittura carolina della Sardegna.
- la chiesa di Santa Maria della Concezione (1160), detta Santa Maria de foras, che fu la prima parrocchiale.
Altre chiese nel capoluogo comunale sono
- la chiesa di Santa Croce (sec. XVII)
- la chiesa di San Giovanni Battista (sec. XVII)
- la chiesa di Mater Purissima (1967)
- Inoltre nell'agro sorgono:
- la chiesa di Sant'Antonio da Padova nella frazione di Sa Contra
- la chiesa di Sant'Anna nella frazione di Lumbaldu
Siti archeologici
modificaIl territorio del paese è ricchissimo di testimonianze archeologiche. Sono stati rinvenuti numerosi reperti risalenti al Paleolitico e all'interno del centro storico si trova un complesso nuragico comprendente un raffinato pozzo sacro detto del Predio Canopoli. Nella località di Niedda è stata riscoperta una fonte sacra del medesimo periodo. Nel comune si trova anche il sito archeologico di Sa Pedrosa-Pantallinu.
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[5]

Lingue e dialetti
modificaLa variante del sardo parlata a Perfugas è quella logudorese settentrionale. Nel comune di Perfugas non si parla solo logudorese: nelle frazioni dislocate nel Sassu si parlano due varietà di gallurese.
Cultura
modificaIstruzione
modificaMusei
modificaNel paese è possibile visitare il Museo Archeologico Paleobotanico (MAP). Il museo conserva testimonianze archeologiche scoperte nel territorio di Perfugas e del circondario.
Comprende una sezione paleobotanica, con fossili vegetali delle foreste pietrificate presenti in Anglona e una sezione paleolitica, con alcuni tra i più antichi manufatti in pietra finora rinvenuti in Sardegna. Inoltre ospita una statuina di Dea Madre "con Bambino" del IV millennio a.C.
La chiesa parrocchiale di Santa Maria degli Angeli è dotata di una cappella che ospita la sezione locale del Museo Diocesano nella quale sono esposti il monumentale Retablo di San Giorgio (m. 6,60x8,40), due pergamene del 1120 e del 1328, alcune statue lignee (Madonna del XIV secolo) e una serie di argenti (reliquari e un crocifisso processionale del XVI secolo).
Infrastrutture e trasporti
modificaFerrovie
modificaL'abitato è servito dalla stazione di Perfugas, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, linea utilizzata in questo tratto sino al 1997 per i servizi di trasporto pubblico e successivamente per esclusivi impieghi turistici legati al Trenino Verde. Nel territorio comunale di Perfugas è compresa anche la fermata di Coghinas.
Amministrazione
modificaPeriodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Antonio Giovanni Burrai | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [6] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Domenico Decandia | lista civica | Sindaco | [7] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Domenico Decandia | lista civica | Sindaco | [8] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Mario Satta | lista civica Perfugas attiva | Sindaco | [9] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Domenico Decandia | lista civica Insieme per un futuro migliore | Sindaco | [10] |
26 ottobre 2020 | in carica | Giovanni Filiziu | lista civica "Perfugas impegno e trasparenza" | Sindaco | [11] |
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ sito del comune di Perfugas
- ^ Perfugas (Sassari) D.P.R. 24.02.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 12 aprile 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 23/04/1995, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 27 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2021).
Bibliografia
modifica- Mauro Maxia, Aldo Sari, San Giorgio di Perfugas: arte e storia, Zonza Editori, Cagliari 2001.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Mauro Maxia, Perfugas e la sua comunità: profilo onomastico storico descrittivo, 2 volumi, Taphros, Olbia 2010-2016.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Perfugas
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Perfugas
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.perfugas.ss.it.
- Pèrfugas, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 129355148 · LCCN (EN) no2004031004 · J9U (EN, HE) 987007465888705171 |
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