Le Phocinae sono una sottofamiglia di mammiferi pinnipedi appartenenti alla famiglia Phocidae, note come foche vere o foche prive di orecchie esterne.[1]

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Phocinae

Maschio

Femmina con cucciolo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCarnivora
InfraordinePinnipedia
FamigliaPhocidae
SottofamigliaPhocinae
Generi

Caratteristiche

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Le specie appartenenti alle Phocinae sono caratterizzate da corpo affusolato e robusto, arti anteriori corti, e mantengono gli arti posteriori permanentemente rivolti all'indietro, il che impedisce loro di camminare agevolmente sulla terraferma.[2] Non hanno padiglioni auricolari esterni e il loro corpo è protetto da uno spesso strato di grasso sottocutaneo per l'isolamento termico.

Distribuzione

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Le foche della sottofamiglia Phocinae si trovano principalmente nelle acque fredde e temperate dell'emisfero settentrionale, spaziando tra ambienti marini artici, subartici e costieri.[1]

Tassonomia

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Alla sottofamiglia Phocinae appartengono la foca comune (Phoca vitulina), diffusa nelle acque costiere degli oceani dell'emisfero nord; la foca della Groenlandia (Pagophilus groenlandicus), che ha sul dorso una grossa macchia nera a forma di U; la foca grigia (Halichoerus grypus); la foca barbata (Erignathus barbatus); la foca del lago Bajkal (Pusa sibirica) e la foca dagli anelli (Pusa hispida), con pelliccia grigiastra a macchie gialline a forma di anello. Esiste anche la Foca fasciata (Histriophoca fasciata), la Foca maggiore (Phoca largha) e la Foca del Caspio (Pusa caspica).

Ecologia

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Si nutrono soprattutto di pesci, molluschi e altri invertebrati marini. Trascorrono la maggior parte del tempo in acqua e tornano a terra o sul ghiaccio per riprodursi e riposare.[3]

Minacce per la conservazione

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Molte specie della sottofamiglia Phocinae sono minacciate da diversi fattori antropici e ambientali.[4] Le principali minacce includono:

  • Inquinamento chimico e accumulo di sostanze tossiche nei tessuti, specialmente nei mari artici e subartici.
  • Perdita e degrado dell’habitat costiero e del ghiaccio marino, fondamentale per la riproduzione di alcune specie.
  • Catture accidentali in attrezzi da pesca e collisioni con imbarcazioni.
  • Cambiamenti climatici, che causano riduzione del ghiaccio marino e modificano la distribuzione delle prede.
  • Storica caccia intensiva per la pelliccia e il grasso, oggi fortemente ridimensionata ma dall’impatto ancora evidente su alcune popolazioni.[1]

Molte popolazioni di foche sono ora tutelate da leggi internazionali e convenzioni di conservazione, ma il cambiamento climatico rappresenta una nuova e crescente sfida per la sopravvivenza delle specie artiche.[4]

  1. ^ a b c Berta, A. & Churchill, M. (2012). Pinniped taxonomy: review of recent advances and current issues. Mammal Review, 42(3), 207-234.
  2. ^ Berta, A. (2015). Sea Mammals: Evolutionary Biology. Academic Press.
  3. ^ Berta, A. (2015). Sea Mammals: Evolutionary Biology. Academic Press.
  4. ^ a b Kovacs, K.M., et al. (2012). Global threats to pinnipeds. IUCN Red List of Threatened Species.

Bibliografia

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  • Berta, A. & Churchill, M. (2012). Pinniped taxonomy: review of recent advances and current issues. Mammal Review, 42(3), 207-234.
  • Berta, A. (2015). Sea Mammals: Evolutionary Biology. Academic Press.

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