Pierre Petitot

artista francese

Pierre Petitot (Langres, 11 dicembre 1760Parigi, 7 ottobre 1840) è stato uno scultore francese.

Petitot ritratto da Pierre Paul Prud'hon, 1785 circa, Digione, museo di Belle arti

Biografia

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Nel 1772 Pierre Petitot entra nella classe di Claude François Devosge alla Scuola di disegno di Digione. Nel 1784 vince il primo gran premio di scultura istituito dagli Stati di Borgogna e ottiene una borsa di studio che gli permette di soggiornare a Roma[1]. Vi si recò nel dicembre 1784 via mare in compagnia del suo compagno Pierre Paul Prud'hon, vincitore del primo premio di pittura dello stesso concorso (Borgogna) ed ex allievo di Devosge. Per la sua spedizione a Roma, Pierre Petitot scolpì il Gladiatore combattente (1786-1787) ispirandosi alla statua della collezione Borghese[2].

Ritorna a Parigi nel 1788 e prosegue la sua formazione per due anni nell'atelier di Jean-Jacques Caffieri[2].

Pierre Petitot si sposò intorno al 1790 con Catherine Gurnot (nata intorno al 1770). Da questa unione nasce nel 1794 Louis Petitot, futuro scultore, sposato intorno al 1830 con Julie Angélique Cartellier, figlia dello scultore Pierre Cartellier (1757-1831) e della pittrice miniaturista e copista Angélique Geneviève Richard (1769-1848)[3].

Esordisce al Salon del 1793, in pieno tumulto rivoluzionario e, qualche mese più tardi, sua moglie è incinta del loro figlio Louis (nato il 22 giugno 1794). Contemporaneamente, Petitot viene denunciato con l'accusa di aver parlato male dei giacobini[4]. Arrestato e incarcerato nella “prigione del Lussemburgo”, verrà liberato solo dopo la caduta di Robespierre, il 9 termidoro dell'anno II (27 luglio 1794)[5].

Nel 1806 Pierre Petitot figura nella lunga lista degli artisti scelti da Denon per la decorazione della colonna della Grande Armata (colonna Vendôme) secondo i disegni di Bergeret. Il rendiconto delle spese indica la sua partecipazione alla realizzazione dei bassorilievi che adornano il fusto della colonna, suddivisi in 76 parti o scene e 266 frammenti, sette dei quali gli sono attribuiti senza essere stati identificati[6].

Pierre Petitot muore il 7 ottobre 1840 a Parigi, dove viene sepolto alla terza divisione del cimitero di Montparnasse.

Il Museo delle Belle Arti di Digione conserva il Ritratto dello scultore Pierre Petitot (tra il 1785 e il 1788), un olio su tela realizzato dal suo amico Pierre Paul Prud'hon[7].

Pierre Petitot espose al Salon di Parigi a partire dal 1793 al 1819[8][9].

  • 1793: Testa d'uomo copia da una scultura antica, marmo[8]; Amore e Psiche, piccolo gruppo in gesso; La Malinconia, figura in terracotta; Schizzo raffigurante una pendola, terracotta[10].
  • 1795: diversi busti in gesso, di cui uno patinato in bronzo[11].
  • 1796: Busto del cittadino Desseaux, chirurgo dell'Hôtel-Dieu, gesso; Busto del cittadico C***, terracotta; Ebe, schizzo, terracotta[12].
  • 1800: Madre che piange il figlio, gruppo in marmo.
  • 1801: Il principe Eugenio, busto in marmo destinato alla galleria dei Consoli del palazzo delle Tuileries; Artemisia, o l'Amore coniugale; L'Innocenza sorpresa da Amore e Anacreonte canta un'ode a Venere, due piccoli bassorilievi in cera incorniciati[13].
  • 1802: La Concordia, modello in gesso, premio d'incoraggiamento del Salon.
  • 1804: Il Genio francese[14].
  • 1812: La morte di Pindaro, schizzo[15].
  • 1814: L'Amicizia, statua; La Guerra e la Vittoria, bassorilievo in marmo; La Storia e la Pace, bassorilievo in marmo; Il Trionfo di Bacco e Arianna, bassorilievo.
  • 1817 o 1819: Maria Antonietta.
  • 1819: Childerico e Neliza, gruppo.
  • 1900: Esposizione universale a Parigi: Il Genio della Vittoria, statuetta in marmo (museo d'Arte e Storia di Langres); La Concordia, schizzo in gesso del monumento che doveva essere eretto in place de la Concorde a Parigi.

Opere nelle collezioni pubbliche

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Maria Antonietta in preghiera, 1830, Saint-Denis, basilica di san Dionigi
  1. ^ (FR) Réunion des sociétés des beaux-arts des départements, Paris Plon-Nourrit [etc.]. URL consultato il 18 settembre 2025.
  2. ^ a b (FR) collections du musée des beaux-arts de dijon - Affichage d'une notice, su mba-collections.dijon.fr. URL consultato il 18 settembre 2025 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2025).
  3. ^ (FR) Généalogie de Pierre PETITOT, su Geneanet. URL consultato il 18 settembre 2025.
  4. ^ (FR) Petitot (Louis-Messidor Lebon), in Les Beaux-arts : revue nouvelle, t. 4, Parigi, 1862, p. 362.
  5. ^ (FR) Revue artistique et littéraire, Aux Bureaux de la Revue, 1862. URL consultato il 18 settembre 2025.
  6. ^ (FR) Inventaire général des richesses d'art de la France, 1ª ed., Parigi, E. Plon et cie., 1879. URL consultato il 21 settembre 2025.
  7. ^ (FR) Portrait du sculpteur Pierre Petitot, su pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 21 settembre 2025.
  8. ^ a b (FR) Jules Marie Joseph Robarts, Collection des livrets des anciennes expositions depuis 1673 jusqu'en 1800, Paris Liepmannssohn et Dufour, 1869-1873. URL consultato il 22 settembre 2025.
  9. ^ (FR) François Fortuné Guyot de Fère, Statistique des lettres et des sciences en France. Institutions et établissements littéraires et scientifiques. Dictionnaire des hommes de lettres, des savants existant en France, leurs ouvrages, leur domicile actuel, etc. (Supplément: Table systématique des savans et écrivains. Deuxième supplément.)., Parigi, 1834. URL consultato il 22 settembre 2025.
  10. ^ (FR) Alfred Mettrier, Pierre Petitot (de Langres) et son fils Louis Petitot : notice biographique, Langres, E. L'Huillier, 1867. URL consultato il 22 settembre 2025.
  11. ^ (FR) Jules Marie Joseph Robarts, Collection des livrets des anciennes expositions depuis 1673 jusqu'en 1800, Parigi, Paris Liepmannssohn et Dufour, 1869-1873. URL consultato il 22 settembre 2025.
  12. ^ (FR) Collection des livrets des anciennes expositions depuis 1673 jusqu'en 1800, Parigi, Liepmanssohn et Dufour, 1871. URL consultato il 22 settembre 2025.
  13. ^ (FR) Explication des ouvrages de peinture et dessins, sculpture, architecture et gravure, des artistes vivans, exposés, Parigi, Imprimerie des Sciences et Arts, 1800. URL consultato il 22 settembre 2025.
  14. ^ (FR) Charles Paul Landon, Annales du musée et de l'école moderne des beaux-arts : École française moderne : Sculpture, t. 2, Parigi, Pillet ainé, pp. 68-71.
  15. ^ (FR) Explication des ouvrages de peinture, sculpture, architecture et gravure des artistes vivants, exposés au Musées Napoléon, le 1er Novembre 1812, Imp. du Musée Napoléon, 1812. URL consultato il 22 settembre 2025.
  16. ^ (FR) MINERVE, su pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 23 settembre 2025.
  17. ^ (FR) Le tombeau de Louis XVI et de Marie Antoinette, su saintdenis-tombeaux.1fr1.net. URL consultato il 23 settembre 2025.
  18. ^ (FR) Eudore Soulié, Notice du Musée Impérial de Versailles: ptie. Rez-de-chaussée, 2ª ed., Parigi, Charles de Mourgues frères, 1859, p. 137. URL consultato il 23 settembre 2025.
  19. ^ (EN) GrandPalaisRmnPhoto, su GrandPalaisRmnPhoto. URL consultato il 23 settembre 2025.

Bibliografia

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  • (FR) Jean Chrétien Ferdinand Hoefer, Nouvelle biographie générale, vol. 39, 1853.
  • (FR) Christine Lamarre e Sylvain Laveissière, Les Prix de Rome des États de Bourgogne. Lettres à François Desvosge, 1776-1792, Digione, musée des Beaux-Arts de Dijon, 2003.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN95897389 · ISNI (EN0000 0000 7014 6049 · Europeana agent/base/26834 · ULAN (EN500034883