Ponte Alessandro III

ponte di Parigi sulla Senna

Il ponte Alessandro III è un ponte di Parigi sulla Senna, che collega il Grand Palais e il Petit Palais all'Hôtel des Invalides.

Ponte Alessandro III
Localizzazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
CittàParigi
AttraversaSenna
Coordinate48°51′49″N 2°18′49″E
Dati tecnici
Tipoponte ad arco
Materialeacciaio
Campate1
Lunghezza160 m
Larghezza40 m
Realizzazione
ProgettistiAmédée Alby, Jean Résal, Joseph Cassien-Bernard, Gaston Cousin
Ing. strutturaleJean Résal
Costruzione1896-1900
Inaugurazione1900
Intitolato aAlessandro III di Russia
Mappa di localizzazione
Map

Ubicazione

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Il ponte Alexandre III è situato nel centro di Parigi e attraversa la Senna collegando l'Esplanade des Invalides (settimo arrondissement) e l'Avenue Winston-Churchill (ottavo arrondissement), nei pressi del Petit Palais e del Grand Palais. Sulla Senna, il ponte si trova tra il Pont de la Concorde e il Pont des Invalides.

A livello trasportistico, il sito è servito dalla stazione della metropolitana Invalides sulle linee 8 e 13 e dalla stazione Invalides sulla linea C della RER.

Origine del nome

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Il ponte prende il nome dallo zar di Russia Alessandro III (1845-1894).

 
Disegno di Paul Merwart raffigurante la posa della prima pietra del ponte Alessandro III.

Il progetto

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Inaugurato in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900,[1] il ponte era destinato a simboleggiare l'amicizia franco-russa, suggellata dall'alleanza firmata nel 1891 tra l'imperatore Alessandro III di Russia (1845-1894) e il presidente della Repubblica francese Sadi Carnot. La posa della prima pietra avvenne il 17 dicembre 1891, con la partecipazione dello zar Nicola II di Russia e dell'imperatrice Alexandra Feodorovna e del presidente Félix Faure.

La realizzazione del ponte fu affidata agli ingegneri Jean Résal, Amédée Alby e Joseph Grison, mentre il progetto architettonico fu curato da Cassien-Bernard e Gaston Cousin. Costruito lungo l'asse dell'Esplanade des Invalides, il ponte collega quest'area al Petit e al Grand Palais, strutture anch'esse progettate per l'Esposizione Universale.

Sulla colonna della riva destra, a valle, è stata incisa un'iscrizione che recita:

(francese)
«Le 14 avril 1900, Émile Loubet président de la République Française a ouvert l'exposition universelle et inauguré le pont Alexandre-III»
(italiano)
«Il 14 aprile 1900, Émile Loubet presidente della Repubblica Francese ha aperto l'Esposizione Universale e inaugurato il Ponte Alessandro III»
 
Il ponte al momento della sua inaugurazione in occasione dell'Esposizione Universale del 1900.

La costruzione

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Nel 1824 Henri Navier aveva già avviato la costruzione di un ponte sospeso in questo zona, ma complicazioni tecniche verificatesi in corso d'opea ne costrinsero la demolizione già nel 1828, prima che il progetto fosse completato.

Quando si decise di organizzare un'Esposizione Universale nel 1900, si decise di demolire il Palazzo dell'Industria e sostituirlo con due nuovi edifici, uno su ciascun lato di una strada che avrebbe prolungato Place des Invalides. Inoltre, sempre nel contesto di questi sviluppi, il Ponte della Trinità (un altro ponte molto simile al Ponte Alessandro III) fu costruito dalla Società di Costruzioni Batignolles sul fiume Neva a San Pietroburgo, in Russia.

 
Georges Souillet, Pont Alexandre III en construction, Museo Carnavalet, Parigi.

Il ponte doveva rispettare specifiche precise: doveva essere sufficientemente basso da garantire una vista ininterrotta degli Invalides dagli Champs-Élysées, non ostacolare la navigazione fluviale e aveva un tirante d'aria almeno pari a quello dei ponti più moderni. La larghezza inizialmente progettata di 50 metri fu ridotta a 40 per non interferire troppo con il traffico fluviale. La struttura doveva essere simmetrica e decorativa, con banchine larghe 22,5 metri, stabilendo così un equilibrio tra funzionalità e estetica.

 
Prospettiva del ponte Alessandro III con scena animata (CP/F/12/4445/M/1, sala 3, Archivi nazionali).

Il ponte fu realizzato in acciaio fuso e dotato di spalle particolarmente massicce per resistere alle forti spinte orizzontali. Le fondamenta furono scavate a pressione con il processo Triger, che, seppur innovativo, comportò numerosi incidenti da decompressione, 29 dei quali causarono infortuni di diversa gravità, ma nessuno mortale. Un solo operaio perse la vita a causa di un incidente nei cassoni.

Il Ponte Alessandro III è stato classificato monumento storico dal 29 avril 1975; è anche etichettato «Patrimoine du XXè siècle» e inserito all'interno del perimetro del «secteur sauvegardé» del 7 distretto di Parigi, nonché nel site naturel inscrit «Ensemble urbain à Paris» registrato con decreto del 1975.[2]

Descrizione

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Due dei quattro piloni

Il Ponte Alessandro III è largo 45 metri ed è caratterizzato da una singola campata di 107 metri con tre punti di cerniera, che gli permettono di attraversare la Senna senza bisogno di supporti intermedi. Le sue spalle, di imponenti dimensioni (44 metri di larghezza e 30 metri di spessore), sono progettate per resistere alla grande spinta orizzontale esercitata dall'arco ribassato. A causa della sua lunga campata e dell'altezza relativamente contenuta, il Ponte Alessandro III esercita una notevole spinta laterale. Per contrastare questa forza e prevenire che gli la divaricazione degli ancoraggi, le spalle del ponte sono state rinforzate con enormi blocchi di cemento. Queste spalle, inoltre, sono attraversate da due gallerie in pietra, che facilitano la circolazione sulle rive del fiume.[3]

L'esuberante decorazione del ponte si concentra principalmente sui quattro piloni d'ingresso. Composti da quattro colonne ioniche trabeate scolpite in calcare oolitico bianco di Chauvigny,[4] questi elementi sorreggono gruppi equestri in bronzo dorato, raffiguranti le figure allegoriche della fama (renommée) e del trionfo della Francia in vari ambiti, come le arti, l'agricoltura e la guerra. Numerose altre sculture, tuttavia, popolano il ponte: nereidi, geni acquatici, amorini, tritoni, tutti in generale simboli delle forze marine e fluviali che il ponte, attraversando la Senna, celebra e incarna.[5]

Il ponte ha cambiato colore più volte nel corso del tempo, passando dal grigio al verde-marrone e successivamente al grigio perla. Tuttavia, durante il restauro del 1998, il ponte è stato riportato ai suoi colori originali, restituendo così l'aspetto che aveva all'inizio del XX secolo.[6]

Caratteristiche

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Struttura del ponte all'intradosso.
  • Tipo di costruzione: ponte ad arco a tre cerniere
  • Costruzione: 1897-1900
  • Inaugurazione:14 avril 1900
  • Architetti: Joseph Cassien-Bernard e Gaston Cousin
  • Ingegneri: Jean Résal, Amédée Alby e Joseph Grison
  • Decorazione: Georges Récipon, Emmanuel Frémiet, Jules Félix Coutan, Henri Désiré Gauquié, Grandzlin, Pierre Granet, Alfred Lenoir, Laurent Honoré Marqueste, André Paul Arthur Massoulle, Gustave Michel, Léopold Morice, Abel Poulin, Clément Steiner
  • Materiale: acciaio
  • Lunghezza totale: 160 m
  • Lunghezza della campata principale: 107,50 m
  • Larghezza dell'impalcato : 45 m
  • Freccia: 1/17 (rapporto altezza/campata)
  • Costruttori: Fives-Lille e Schneider et Cie, tra gli altri
  • Classificazione come monumento storico : 1975

Apparato decorativo

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Vista crepuscolare del ponte con la fuga prospettica di lampioni

Gli architetti Joseph Cassien Bernard e Gaston Cousin ricevettero l'incarico della parte decorativa alla fine del 1896 e iniziarono il loro lavoro nel marzo 1897, dopo l'aggiudicazione dei lavori degl impalcati metallici. La parte strutturale era stata stabilita molto prima, nel 1895, quando gli ingegneri Résal e Alby furono assunti al servizio dell'Esposizione.

La forte valenza urbana del ponte Alessandro III determinò una particolare attenzione nella progettazione del suo fastoso apparato decorativo. I due architetti si impegnarono a realizzare una decorazione ricca e articolata, confermando così il seguente giudizio espresso da Jean Résal:

(francese)
«On a le droit, e en certains cas le devoir, d'orner e de décorer des ouvrages, à condition de ne pas les dénaturer : il faut s'interdire de façon absolue le camouflage e le maquillage ... Toute mesure qui facilite la claire intelligence d'un ouvrage est bonne; toute mesure prise à l'encontre de ce but est mauvaise.»
(italiano)
«Si ha il diritto, ed in alcuni casi il dovere, di ornare e decorare delle opere, a condizione di non snaturarle: bisogna vietare assolutamente il camuffamento e truccatura… tutte le misure che facilitano la chiara comprensione di un'opera sono buone; tutte le misure prese contro questo scopo sono cattive.»

Il ponte è illuminato da 32 candelabri in bronzo, realizzati dalla ditta Lacarrière, nota anche per la realizzazione del lampadario monumentale dell'Opéra Garnier.[8]

Le quattro fame (renommées) in cima ai pilastri d'ingresso rappresentano:

Le figure allegoriche alla base dei quattro piloni impersonificano:

I gruppi di leoni condotti da bambini all'ingresso del ponte hanno per autori:

I diversi gruppi in bronzo o rame scaglionati sul ponte sono:

Durante i Giochi olimpici di Parigi 2024, il Ponte Alessandro III ebbe un ruolo di grande rilievo, fungendo da punto di partenza e di arrivo per le gare di triathlon, incluse le competizioni maschili, femminili e della staffetta mista[11].

  1. ^ Pont Alexandre-III, su www.insecula.com..
  2. ^ Sites inscrits, su www.ile-de-france.ecologie.gouv.fr.
  3. ^ Diagramma desunto da Bruno Cabanis, Résumé de la balade geologico-historique depuis le pont Alexandre III jusqu'au Trocadéro, su Blog de l'IDGT "Initiation et Découverte de la Géologie de Terrain", 20 settembre 2023.
  4. ^ Christiane Sabouraud (dir.), Guide de la géologie en France, Belin, 2004, p. 300.
  5. ^ Christine Queralt, Dominique Vidal, Yvon Schoenmakers, Promenades historiques dans Paris, Liana levi, 1991, p. 164.
  6. ^ Narration pont Alexandre-III, su www.otua.org, Office technique pour l'utilisation de l'acier..
  7. ^ (FR) Jean Résal, Considérations sur 'esthétique des constructions métalliques, in Annales des ponts e chaussées, Gallica, 1918, pp. 253-272.
  8. ^ (FR) Gérard Fontaine L’Opéra de Charles Garnier : architecture e décor intérieur, Éditions del Patrimoine Centre des monuments nationaux, 2004
  9. ^ (FR) Notice, su e-monumen.net. URL consultato il 16 settembre 2025.
  10. ^ I vasi inghirlandati e le iscrizioni sono in marmo bianco (probabilmente di Carrara): Christiane Sabouraud (dir.), Guide de la géologie en France, Belin, 2004, p. 300.
  11. ^ Piste d'athlétisme flottante, plongeoir sur la Seine, quand Paris se transforme en parc olympique, su bfmtv.com, 23 giugno 2017.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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