Porta Valbona
Porta Valbona è la principale porta urbica della cinta muraria di Urbino, nelle Marche.
Porta Valbona Mura di Urbino | |
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Stato | ![]() ![]() |
Stato attuale | ![]() |
Regione | Marche |
Città | Urbino |
Coordinate | 43°43′28.83″N 12°38′04.67″E |
Informazioni generali | |
Inizio costruzione | fine XIII / inizio XIV secolo[1] |
Materiale | pietra e laterizi |
Condizione attuale | ben conservata |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | Porta cittadina |
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Storia
modificaPorta Valbona si apre su piazza del Mercatale. La sua importanza è determinata dal fatto che immette su via Mazzini, la principale via della città.
In origine la primitiva porta della contrada di Valbona, doveva sorgere probabilmente più a monte, nella parte alta dell'odierna via G. Mazzini, nell'ambito della seconda cerchia muraria, risalente al XII secolo. Quando poi fu realizzata la terza cerchia, tra il XIII ed il XIV secolo, questa Porta fu ricostruita più a valle, nel sito odierno[2]. Fu ricostruita nel XV secolo[3], quando venne realizzato il terrapieno del Mercatale, sotto il duca Federico. Fu rifatta verso il 1571, nell'ambito dei festeggiamenti per il matrimonio tra il futuro duca Francesco Maria II e Lucrezia d'Este[4]. Poi, nel 1621, tra gli abbellimenti (temporanei e permanenti) disposti dalla comunità cittadina per accogliere i novelli sposi, Federico Ubaldo della Rovere e Claudia de' Medici, vi furono anche alcuni interventi su questa Porta, tra cui l'apposizione al centro del fregio dell'epigrafe dedicata ai due coniugi; riportante il seguente testo: "URBINUM ROMANORUM ANTIQUISSIMUM MUNICIPUM / UMBRIAE OLIM VETUSTISSIMA CIVITAS / MODO INTER PICENI MAIORES / LONGE TAMEN HISCE TEMPORIBUS / SUB SERENISSIMUS DUCIBUS SUIS CLARIOR / SED ILARIOR NUMQUAM / FEDERICO ET CLAUDIAE PRINCIBUS / FASTUM ET FOECUNDUM PRAECATUR CONIUGIUM". Inoltre sul basamento al centro del frontone spezzato, vi fu collocata una statua della Fama, andata perduta dopo il XVIII secolo, assieme alle due statue nelle nicchie laterali, che dovevano raffigurare Umbro Suasso (mitico fondatore della città) e Federico da Montefeltro.
Agli inizi del XVIII secolo, il Papa urbinate Clemente XI volle ammodernare l'edificio, commissionando l'intervento all'architetto Carlo Fontana, ma alla fine furono aggiunte solo le due aquile, poste ai lati della porta, opera di Giovan Francesco Buonamici. La porta fu restaurata in occasione del giubileo del 1950, come testimonia l'iscrizione posta sulla sommità, al centro del frontone spezzato; riportante il seguente testo: "ANNO IUBILAEI / MCML / AERE PUBLICO / PRISTINI OPERIS / AD EXEMPLAR / RESTITUTUM".
Note
modificaBibliografia
modifica- L. Benevolo e P. Boninsegna, Le città nella storia d'Italia - Urbino, 3ª ed., Bari, Editori Laterza, 1986, ISBN 88-420-2738-3.
- A. L. Ermeti e W. Monacchi, La Porta Valbona di età federiciana, in M. Bruscia (a cura di), La Data (Orto dell'Abbondanza) di Francesco di Giorgio Martini, Urbino, Quattroventi, 1990, pp. 115-18.
- F. Mazzini, Urbino - i mattoni e le pietre, Urbino, Argalia editore, 2000, pp. 323-24, ISBN 88-392-0538-1.
- E. Debenedetti, Urbino e gli Albani, in G. Cucco (a cura di), Papa Albani e le arti a Urbino e a Roma 1700-1721, Venezia, Marsilio editori, 2001, p. 307, ISBN 88-317-7862-5.
- G. Volpe, Filippo Terzi architetto delle fabbriche ducali, in B. Cleri, S. Eiche, J. E. Law e F. Paoli (a cura di), I Della Rovere nell'Italia delle corti. Luoghi e opere d'arte, vol. II, Urbino, QuattroVenti, 2002, pp. 95-6, ISBN 88-392-0614-0. Atti di Convegno.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Porta Valbona
Collegamenti esterni
modifica- Porta Valbona, su guide.travelitalia.com. URL consultato il 24 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2011).
- Porta Valbona, su beniculturali.marche.it. URL consultato il 30 maggio 2023.
- (EN) Primo progetto settecentesco nelle Collezioni Reali inglesi, su rct.uk. URL consultato il 10 dicembre 2021.
- (EN) Secondo progetto settecentesco nelle Collezioni Reali inglesi, su rct.uk. URL consultato il 10 dicembre 2021.