Il toponimo deriva dal nome della popolazione dei Longobardi (Langbard in longobardo), quella popolazione di origine germanica che nel 568 invase l'Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno (Regno d'Italia) di estensione, a suo tempo, ben più vasta di quella attuale della Lombardia (esclusa però l'attuale Provincia di Mantova).
La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47,1% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 40,5%). Il restante 12,4% della regione è collinare.
Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed infine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.
Cattaneo fu uno dei protagonisti delle cinque giornate di Milano. In seguito ai moti del 1848-1849 Cattaneo riparò in Svizzera, dove rimase fino alla morte. Pur essendo più volte eletto in Italia come deputato del Parlamento dell'Italia unificata, rifiutò sempre di recarsi all’assemblea legislativa per non giurare fedeltà ai Savoia.
Cattaneo viene ricordato per le sue idee federaliste impostate su un forte pensiero liberale e laico. All'alba dell'Unificazione italiana, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione di stati italiani sullo stile della Svizzera.
La seconda cappella della navata sinistra, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, oltre ad un pregevole altare seicentesco ospita che il cosiddetto Polittico Biffignandi, di Bernardo Ferrari, mentre nella cappella di San Carlo o del SS. Sacramento sono conservate altre due opere recentemente restaurate del pittore vigevanese: il Trittico Gusberti e un San Tommaso di Canterbury tra le Sante Elena ed Agata. Nelle altre cappelle laterali si conservano interessanti dipinti del '500 lombardo opera di Cesare Magni, Ferdinando Gatti (detto il Soiaro).
Di grande interesse è anche l'organo a canne che si trova in presbiterio, nella cantoria di destra, costruito nel 1782 dalla famiglia Serassi di Bergamo.
La Stramilano è una manifestazione sportiva ideata nel 1972 da Renato Cepparo e che si ripete tuttora ogni anno a Milano in primavera.
La prima edizione della Stramilano si svolse il 14 marzo1972 con il percorso che si snodava lungo tutta la cerchia della circonvallazione esterna (circa 22 km). Vide oltre 4.000 partecipanti. Nel 1976 si affiancò la Stramilano Agonistica, riservata agli atleti professionisti, sulla distanza della "mezza maratona" (21 km e 97 m).
In seguito l'organizzazione venne assunta dal gruppo sportivo Fior di Roccia, e la partecipazione si fece di anno in anno più massiccia fino a stabilizzarsi su di una media di 50.000 partenti: per questo motivo la corsa non competitiva è chiamata "Stramilano dei 50.000".
La pala venne commissionata dalla ricca famiglia cremonese Roncadelli al Perugino, che la dipinse a Firenze e poi la spedì. Con le soppressioni napoleoniche fu requisita e trasportata in Francia, da dove ritornò nel 1815. In quell'occasione non venne posta sull'originario altare della navata sinistra, ma in uno della navata destra. Nel 1999 è stata sottoposta a restauro.
Il dipinto esercitò un notevole influsso sulla pittura locale quattrocentesca, facendo scoprire le avanguardie fiorentine basate sulla spazialità prospettica e su una maggior grazia espressiva dei personaggi.
Ambrogino d'oro è il nome non ufficiale con cui sono comunemente chiamate le onorificenze conferite dal comune di Milano. Il nome è ispirato a sant'Ambrogio, patrono di Milano.
Vi sono due categorie di Ambrogini d'oro:
Medaglia d'oro
Attestato di civica benemerenza
Ogni anno vengono assegnati fino a un massimo di 30 medaglie d'oro e 40 attestati di benemerenza. I premiati sono scelti dall'Ufficio di presidenza del consiglio comunale di Milano; il sindaco ha diritto di veto. La consegna avviene il 7 dicembre, festa di Sant'Ambrogio.
La rilevanza storica del trattato risiede nell'aver garantito all'Italia quarant'anni di pace stabile, contribuendo di conseguenza a favorire la rifioritura artistica e letteraria del Rinascimento.