Problema di Langford
Il problema di Langford (anche detto accoppiamento o sequenza di Langford) è un problema di combinatoria formalizzato dal matematico scozzese C. Dudley Langford.[1] Consiste nell'individuare una sequenza finita di numeri interi da a , dove ciascun numero compare esattamente due volte e la distanza tra le due occorrenze equivale al numero stesso.

Storia
modificaLa prima formalizzazione del problema venne pubblicata da Langford nel 1958 dopo aver osservato suo figlio giocare con dei cubi colorati.[1] Langford notò che la curiosa disposizione di sei cubi di tre colori diversi messi in fila era l'unica possibile per quel numero di cubetti (eccetto la soluzione speculare) che rispettasse la regola di inclusione: ad ogni colore associò un numero e quel numero corrispondeva al numero di altri blocchi inclusi tra due dello stesso colore. Aggiunse un'altra coppia di cubetti colorati ed ottenne una nuova soluzione unica del problema per quel numero di blocchi.
Nella figura sono presenti le soluzioni del problema per e .
Langford ha generalizzato il problema individuando alcune soluzioni per = 3, 4, 7, 8, 11, 12 e 15, e dichiarando l'assenza di altre soluzioni per .
Definizione
modificaUna sequenza che risolve il problema di Langford contiene numeri interi presenti a coppie. Ogni numero compare due volte nella sequenza, una in posizione e una in posizione , tali che .[2]
Varianti
modificaLa stessa variante del problema è stata proposta in momenti diversi da Thoralf Skolem[3] e R. S. Nickerson.[4] Quest'ultima prevede che le distanze tra ogni coppia di numeri siano inferiori a 1 rispetto alla formulazione originale. Date le variabili di prima, la variante può essere espressa come . In questo caso una sequenza valida per è 4, 2, 3, 2, 4, 3, 1, 1, inoltre si noti che i numeri 1 devono sempre apparire in diretta successione.[5]
Il problema di Langford può essere risolto non solo considerando coppie di numeri, ma anche triplette o in generale insiemi di ordine superiore a 2. In questi casi la distanza dev'essere garantita tra un numero e il suo successivo omologo nella sequenza, per tutte le volte in cui questo compare.[6] Una sequenza corretta con triplette di numeri e è 3, 4, 7, 9, 3, 6, 4, 8, 3, 5, 7, 4, 6, 9, 2, 5, 8, 2, 7, 6, 2, 5, 1, 9, 1, 8, 1.
Generalizzazione
modificaÈ possibile definire una generalizzazione che raccolga sia il problema originale che la variante di Skolem-Nickerson in un'unica formulazione. Il problema quindi diventa trovare e un insieme di interi per cui è possibile comporre una sequenza con coppie di interi dall'insieme tale che
dove e sono la prima e la seconda posizione di nella sequenza. Per le sequenze di Langford e , mentre per le sequenze di Skolem-Nickerson e . Definendo l'insieme , è detto scarto e assume valore 1 sia per il problema di Langford che per la variante di Skolem-Nickerson.
Un'ulteriore generalizzazione denota come perfette le sequenze esposte finora, dove tutti i numeri presenti sono coinvolti in un collegamento, e introduce delle sequenze agganciate (hooked in inglese) che ammettono la presenza di un carattere (tipicamente indicato con 0, * o _) che non possiede nessun gemello. Una sequenza di Langford agganciata con è 1, 2, 1, *, 2, mentre l'analoga sequenza di Skolem-Nickerson è 1, 1, 2, *, 2.[2]
Notazione
modifica- L(2,n) denota il numero di soluzioni del problema di Langford con coppie di numeri
- V(2,n) denota il numero di soluzioni della variante del problema
- L(s,n) e V(s,n) sono una generalizzazione delle notazioni precedenti per istanze di ordine superiore
Soluzioni
modificaRoy O. Davies ha dimostrato che le soluzioni al problema di Langford L(2, n) esistono per e .[7] Di seguito sono elencate quante soluzioni del problema sono tutt'ora note per le principali formulazioni.[8]
Coppie L(2,n) |
Coppie V(2,n) |
Triplette L(3,n) |
Triplette V(3,n) |
Quadruple L(4,n) | |
---|---|---|---|---|---|
1 | - | 1 | - | 1 | - |
2 | - | - | - | - | - |
3 | 1 | - | - | - | - |
4 | 1 | 3 | - | - | - |
5 | - | 5 | - | - | - |
6 | - | - | - | - | - |
7 | 26 | - | - | - | - |
8 | 150 | 252 | ? | - | - |
9 | - | 1 328 | 3 | 9 | - |
10 | - | - | 5 | 20 | - |
11 | 17 792 | - | - | 33 | - |
12 | 108 144 | 227 968 | - | - | - |
13 | - | 1 520 280 | - | - | - |
14 | - | - | - | - | - |
15 | 39 809 640 | - | - | - | - |
16 | 326 721 800 | 700 078 384 | - | - | - |
17 | - | 6 124 491 248 | 13 440 | - | - |
18 | - | - | 54 947 | 200 343 | - |
19 | 256 814 891 280 | - | 249 280 | 869 006 | - |
20 | 2 636 337 861 200 | 5 717 789 399 488 | - | 4 247 790 | - |
21 | - | 61 782 464 083 584 | - | - | - |
22 | - | - | - | - | - |
23 | 3 799 455 942 515 488 | - | - | - | - |
24 | 46 845 158 056 515 940 | ? | - | - | 3 |
25 | - | ? | - | - | ? |
26 | - | - | ? | - | ? |
27 | ? | - | ? | ? | ? |
28 | ? | ? | ? | ? | ? |
29 | - | ? | - | ? | ? |
Il numero di soluzioni del problema originale, ovvero i valori di L(2,n) al variare di n, fanno a loro volta parte di una sequenza nell'On-Line Encyclopedia of Integer Sequences.[9]
Note
modifica- ^ a b (EN) C. Dudley Langford, Problem, in The Mathematical Gazette, vol. 42, n. 341, ottobre 1958, pp. 228, DOI:10.2307/3610395.
- ^ a b (EN) Langford and Skolem Sequences, su cut-the-knot.org. URL consultato il 7 aprile 2025.
- ^ (EN) Thoralf Skolem, On Certain Distributions of Integers in Pairs with Given Differences, in Mathematica Scandinavica, vol. 5, n. 1, Mathematica Scandinavica, 1957, pp. 57-68. URL consultato il 7 aprile 2025.
- ^ (EN) R. S. Nickerson e D. C. B. Marsh, Problem e1845, in The American Mathematical Monthly, vol. 74, n. 5, Taylor & Francis, Ltd., maggio 1967, pp. 591-592, DOI:10.2307/2314911. URL consultato il 7 aprile 2025.
- ^ (EN) John E. Miller, Langford's Problem, su dialectrix.com. URL consultato l'8 aprile 2025.
- ^ Martin Gardner, The Colossal Book of Short Puzzles and Problems, W.W. Norton & Company, 2006, ISBN 978-0393061147.
- ^ (EN) Roy O. Davies, On Langford's Problem (II), in The Mathematical Gazette, vol. 43, n. 346, dicembre 1959, pp. 253-255, DOI:10.2307/3610650. URL consultato l'8 aprile 2025.
- ^ John E. Miller, Langford's Problem, su lclark.edu, 8 aprile 2006. URL consultato l'8 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2008).
- ^ (EN) A014552, su OEIS. URL consultato l'8 aprile 2025.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Eric W. Weisstein, Langford's Problem, su MathWorld, Wolfram Research.