Protettorato dell'Uganda

protettorato britannico in Africa, corrispondente all'attuale Uganda (1894-1962)
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Il Protettorato dell'Uganda (in inglese Protectorate of Uganda) fu una entità politica istituita dall'Impero britannico nel 1894, che comprendeva gran parte del territorio dell'attuale Uganda. Questa entità fu il risultato di una progressiva espansione dell'influenza britannica, iniziata con la firma di trattati con il regno di Buganda e successivamente estesa ad altri regni e territori. Il Protettorato cessò di esistere con l'indipendenza dell'Uganda nel 1962.

Uganda
Uganda – Bandiera
Uganda - Stemma
Dati amministrativi
Nome completoProtettorato di Uganda
Nome ufficiale(EN) Protectorate of Uganda
Lingue ufficialiinglese
InnoGod Save the King
CapitaleEntebbe
Dipendente daRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Politica
Nascita1894
Fine1962
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAfrica orientale
Territorio originaleBuganda
Economia
ValutaScellino dell'Africa orientale
Religione e società
Religione di StatoChiesa anglicana
Religioni minoritarieReligioni tradizionali africane
Classi socialiciviltà bantu
Evoluzione storica
Succeduto daUganda (bandiera) Uganda (Reame del Commonwealth)
Ora parte diUganda (bandiera) Uganda

La colonizzazione britannica dell'Uganda iniziò con la Compagnia britannica dell'Africa Orientale, che nel 1890 ottenne il controllo di una porzione del territorio del regno di Buganda.[1]

Nel 1894[2] il controllo dell'area fu affidato direttamente al governo britannico, che definì i confini del protettorato e ne sancì l'annessione di altri territori, come Bunyoro, Ankole e Toro.[senza fonte]

Nel 1962 l'Uganda ottenne l'indipendenza dal Regno Unito, ponendo fine al protettorato[2][3] e trasformandosi nel 1963[2] in una repubblica federale.

Governo

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Il protettorato era retto da un governatore, a cui era affiancato un Consiglio Esecutivo di 8 membri e un Consiglio Legislativo di 32 membri (composto da europei, africani e indiani)[4], poi ampliato a 60, di cui la metà eletti e l'altra metà scelti dal governo[5].

Negli anni '40 il territorio era suddiviso in tre province: Est, Nord e Buganda.[6]

Il Buganda rimase sempre un regno autonomo, dotato di un re (Kabaka) che aveva sede a Mengo, presso Kampala.[5]

Economia

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Nel Paese vigeva un'unione doganale con il Kenya[6] e successivamente anche con il Tanganica[4], entrambi possedimenti britannici.

Tra le principali risorse vi era il cotone, che costituiva quattro quinti delle esportazioni; importanti anche le coltivazioni di caffè, the, sesamo, arachidi, canna da zucchero e tabacco, e la produzione di caucciù. L'allevamento era marginale, destinato perlopiù al consumo interno, con l'eccezione dell'export di pelli; poco sfruttati anche i rari giacimenti minerari.[4]

Le industrie, relativamente poco impattanti sull'economia, vedevano la presenza di fonderie, cementifici, aziende tessili e birrifici[5].

Popolazione

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La popolazione negli anni '50 era composta in maggioranza da nativi[4] di etnia bantù[6]; tra le minoranze spiccavano indiani (oltre 33.000), europei (circa 3.400), goani[7] (circa 1.400) e arabi (circa 1.400); la religione più diffusa era il paganesimo, oltre a quasi 1 milione di cattolici.[4]

  1. ^ Tudor Griffiths, Bishop Alfred Tucker and the Establishment of a British Protectorate in Uganda 1890–94, in Journal of Religion in Africa, vol. 31, n. 1, 2001.
  2. ^ a b c Calendario Atlante DeAgostini 1978, DeAgostini, 1978.
  3. ^ (EN) Uganda Gains Independence | Research Starters | EBSCO Research, su EBSCO. URL consultato il 10 settembre 2025.
  4. ^ a b c d e Calendario Atlante DeAgostini 1954, DeAgostini, 1954.
  5. ^ a b c Calendario Atlante DeAgostini 1960, DeAgostini, 1960.
  6. ^ a b c Calendario Atlante DeAgostini 1942, DeAgostini, 1942.
  7. ^ All'epoca, Goa era parte dell'India portoghese

Collegamenti esterni

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