Pub rock (Regno Unito)
Il pub rock fu un movimento musicale inglese[1] esistito durante la prima metà degli anni settanta.[2]

Caratteristiche
modificaIl pub rock non era un genere musicale vero e proprio, quanto piuttosto un movimento di artisti inglesi, provenienti soprattutto dal nord di Londra[3] e il sud est di Essex, specialmente Canvey Island e Southend on Sea[senza fonte], che suonavano nei pub (ad esempio il Tally Ho e l'Hope and Anchor) rifacendosi al rock and roll, il blues e il country rock in contrasto con le tendenze progressive, hard rock e glam dell'epoca.[1][2][4] Pertanto, le loro sonorità erano pressoché identiche a quelle della corrente roots rock, sebbene fossero molto diversi in termini di approccio.[1][2] Dai Davies, il manager dei Ducks Deluxe, affermò che il pub rock era un «ribaltamento all'idea di progressive.»[1]
Secondo l'interpretazione che ne dà il critico e giornalista Simon Reynolds, la definizione veniva usata per indicare il «circuito dei capelloni che suonavano nei college: menestrelli blues folkeggianti come John Martyn e artisti prog jazz come gli Hatfield and the North che si esibivano di fronte alle barbe incolte degli studenti, un regno governato da hippie della BBC quali John Peel e Bob Harris e documentato da riviste quali ZigZag e Melody Maker.»[1]
Dal momento che i gruppi avevano problemi a trovare posti per esibirsi, crearono un circuito suonando in locali nascosti sparsi per l'Inghilterra.[senza fonte]
Il pub rock ispirò la new wave e la scena punk rock, ispirando l'approccio "fai da te" e lo stile essenziale di quest'ultima, e reinventando le etichette indipendenti.[1][2][4]
Artisti
modificaLe maggiori band pub rock connotavano influenze folk-rock, blues, country-rock, e rock and roll ed erano Dr. Feelgood, ispiratori di artisti come The Jam e Gang of Four e importanti anticipatori del punk,[1] Brinsley Schwarz, Ducks Deluxe, Bees Make Honey e Ace.[1][2] Oltre ad essi, gli artisti pub rock comprendevano Ian Dury, Nick Lowe, Elvis Costello, Dave Edmunds, Squeeze, Dire Straits, Graham Parker, The Rumour e The 101'ers, il cui membro Joe Strummer si unirà ai Clash.[1][4] Nessun artista del movimento ebbe successo in termini di vendite.[2] Fanno eccezione i Dr. Feelgood, che riuscirono a raggiungere la prima posizione delle classifiche con il loro album Stupidity,[5] i Dire Straits ed Elvis Costello, che riuscirà negli anni a ottenere svariati riconoscimenti.
Etichette discografiche
modificaLe due principali etichette erano la Stiff Records e la Chiswick Records, entrambe londinesi e indipendenti. La prima venne co-fondata da Jake Riviera, fondatore del tour del 1975 Naughty Rhythms, mentre la seconda venne inaugurata da Roger Armstrong e Ted Carroll come parte del negozio Rock On.[1]
Note
modifica- ^ a b c d e f g h i j Simon Reynolds, Retromania, Minimum Fax, 2017, pp. 300-303.
- ^ a b c d e f (EN) Pub Rock, su allmusic.com. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) Robert Elms, Live! Why We Go Out, Unbound, 2023, p. capitolo 4.
- ^ a b c (EN) pub rock, su britannica.com. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) Number 1 Albums – 1970s, su theofficialcharts.com. URL consultato l'11 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2008).
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul pub rock
Collegamenti esterni
modifica- (EN) pub rock, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Pub Rock, su AllMusic, All Media Network.