Quinto Vercellese
Quinto Vercellese (Quint in piemontese) è un comune italiano di 386 abitanti[1] della provincia di Vercelli in Piemonte
Quinto Vercellese comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Ghisio (lista civica) dall'11-5-2011 |
Territorio | |
Coordinate | 45°23′N 8°22′E |
Altitudine | 140 m s.l.m. |
Superficie | 10,9 km² |
Abitanti | 386[1] (31-12-2024) |
Densità | 35,41 ab./km² |
Comuni confinanti | Caresanablot, Collobiano, Olcenengo, Oldenico |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13030 |
Prefisso | 0161 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 002108 |
Cod. catastale | H132 |
Targa | VC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 764 GG[3] |
Nome abitanti | quintini o quintesi |
Patrono | santi Nazario e Celso |
Giorno festivo | 28 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
modificaSimboli
modificaLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del 27 novembre 1992.
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaCastello
modificaSorse probabilmente, su una preesistente struttura, tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, a seguito dell'insediamento nel feudo della famiglia degli Avogadro. Se ne ha prima testimonianza nel 1219 quando venne citata l'esistenza di una cappella, tuttora esistente e dedicata a San Pietro. Una seconda e massiccia fase costruttiva fu attuata in epoca rinascimentale, a seguito della conquista del vercellese da parte dei Savoia che permise agli Avogadro di rientrare in possesso del maniero. Con la progressiva diffusione della coltivazione del riso la fortezza venne lentamente trasformata in una grande azienda agricola.
Nella "cappella castrense di San Pietro" si conserva una complessa stratificazione di affreschi che coprono l'arco temporale che va dal XIII al XVI secolo, alcuni dei quali venuti alla luce durante recenti restauri.
Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso
modifica- Chiesa parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, già testimoniata nel 964 è considerabile una delle più rappresentative architetture romanico-gotiche della regione. Osservando la facciata sono ben distinguibili le tre principali fasi costruttive: la porzione corrispondente alla navata centrale, costituita da materiali di recupero (mattoni romani, frammenti di marmo lavorato, cocci di tegole e ciottoli di fiume) è di epoca preromanica, la navata sinistra fu aggiunta durante il periodo romanico mentre la navata destra risale al periodo gotico. Il campanile fu realizzato intorno al 1466 in stile tardo romanico. Anche all'interno si possono distinguere facilmente le fasi costruttive: due massicce arcate a tutto sesto sorreggono le campate della navata sinistra mentre più agili campate a sesto acuto formano la navata destra. Buona parte della superficie interna appare ricoperta da affreschi: quelli dell'abside, dove campeggia un Cristo Pantocratore, sono riconducibili al periodo romanico; le figure laterali dei Santi Pietro e Paolo sono ascrivibili alla fine del Trecento. La prima campata della navata sinistra, detta "cappella degli Apostoli", fu affrescata tra la fine del XV secolo e l'inizio del secolo successivo. La seconda campata è chiamata "cappella dei Dottori". Nella navata destra si trovano la "cappella del Battesimo", con una decorazione floreale gotica, e la "cappella della Vergine" per le raffigurazioni che rappresentano quattro episodi della sua vita. Quello che rende unico questo importante gioiello storico-religioso è che fra gli affreschi medievali compare la figura di un santo, ritratto fra altre figure, intento alla lettura con gli occhiali. È inserito in una arcata che porta alla volta.
Galleria d'immagini
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Il castello
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Facciata della parrocchiale Santi Nazario e Celso
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Presbiterio e navata sinistra della parrocchiale
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Navata destra della parrocchiale
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Libro delle messe del settembre 1931 scritto dal beato don Secondo Pollo, mostra temporanea settembre 2023 parrocchiale Santi Nazario e Celso[4]
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Veduta esterna Castello
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[5]

Infrastrutture e trasporti
modificaTra il 1879 e il 1933 Quinto Vercellese fu servito dalle tranvie Vercelli-Aranco e Vercelli-Biella.
Note
modifica- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ La 41ª Marcia in ricordo del Beato don Secondo Pollo, su arcidiocesi.vc.it, 19 Settembre 2023.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
modifica- Castello di Quinto, foglio informativo della XXI giornata FAI di primavera, a cura della Delegazione FAI di Vercelli, 2013.
- Chiesa dei SS. Nazario e Celso, foglio informativo della XXI giornata FAI di primavera, a cura della Delegazione FAI di Vercelli, 2013.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Quinto Vercellese
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.quintovercellese.vc.it.
- Quinto Vercellése, su sapere.it, De Agostini.