Quorundam exigit
Quorundam exigit (in italiano Alcune persone chiedono) è una bolla pontificia emanata da papa Giovanni XXII il 7 ottobre 1317 in un momento di forte tensione all’interno dell’Ordine francescano e di crescente conflittualità tra la curia avignonese e i gruppi più radicali del movimento degli Spirituali. Il documento rappresenta uno dei primi atti ufficiali del pontificato di Giovanni XXII nel tentativo di ricomporre le divisioni interne all’Ordine e riaffermare l’autorità papale sul tema, allora centrale, della povertà evangelica [1][2][3].
Quorundam exigit Bolla pontificia | |
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Pontefice | Papa Giovanni XXII |
Data | 1317 |
Traduzione del titolo | Alcune persone chiedono |
Argomenti trattati |
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Bolla successiva | Sancta Romana |
Contesto storico
modificaNel primo quarto del XIV secolo, l’Ordine dei Frati Minori era attraversato da profonde tensioni ideologiche. Dopo la morte di san Francesco d’Assisi, le interpretazioni del suo messaggio si erano divise tra una corrente più moderata, detta dei Conventuali, incline ad adattarsi alle esigenze istituzionali della Chiesa, e una corrente più rigorista, quella degli Spirituali, che rivendicava la fedeltà assoluta al Testamento di Francesco e alla pratica della povertà totale [2]. Gli Spirituali, ispirati in larga misura dalle visioni escatologiche di Gioacchino da Fiore e dalla dottrina di teologi come Pietro di Giovanni Olivi, sostenevano che la Chiesa avesse perso la sua purezza evangelica a causa della ricchezza e del potere temporale [2]. Essi consideravano l’osservanza della povertà non soltanto come una regola morale, ma come un principio teologico indispensabile alla salvezza e alla restaurazione della Chiesa di Cristo. Con il trasferimento della sede pontificia ad Avignone e l’elezione di Giovanni XXII (1316), la Santa Sede decise di intervenire con fermezza nelle controversie interne ai Francescani. Il nuovo papa, giurista e teologo di formazione, riteneva che la disobbedienza degli Spirituali minasse l’unità della Chiesa e costituisse una forma di ribellione contro la gerarchia ecclesiastica [1][3].
Contenuto
modificaLa Quorundam exigit affronta direttamente il problema dell’obbedienza dei frati Spirituali ai loro superiori e alla Sede apostolica. Nella bolla, Giovanni XXII riafferma la validità della dottrina espressa in precedenti documenti, come la Exiit qui seminat di Niccolò III (1279), che riconosceva la povertà di Cristo e degli Apostoli ma lasciava alla Chiesa la titolarità dei beni utilizzati dai frati [1][3]. Tuttavia, Giovanni XXII precisa che le interpretazioni eccessivamente letterali della Regola di Francesco – come quelle sostenute dagli Spirituali – non possono giustificare la disobbedienza ai superiori ecclesiastici. La bolla stabilisce che la determinazione delle questioni materiali, quali l’uso dell’abito o il sostentamento quotidiano dei frati, spetta ai ministri generali dell’Ordine, e non ai singoli religiosi. Chi rifiutasse di accettare le direttive dei propri superiori sarebbe considerato ribelle e soggetto a scomunica [1][2][3]. In questo modo, la bolla non si limita a un intervento disciplinare, ma assume un chiaro valore dottrinale e politico, riaffermando la superiorità dell’autorità papale su ogni forma di interpretazione autonoma della Regola. Essa segna dunque una tappa decisiva nel processo di istituzionalizzazione dell’Ordine francescano, che da movimento spirituale e carismatico venne progressivamente integrato nella struttura gerarchica della Chiesa [2][3].
Reazioni e conseguenze
modificaLa pubblicazione della Quorundam exigit suscitò forti reazioni tra gli Spirituali, molti dei quali continuarono a sostenere che l’obbedienza dovesse essere subordinata alla fedeltà alla povertà assoluta. Alcuni rifiutarono apertamente la bolla, accusando Giovanni XXII di tradire l’eredità di san Francesco [2]. L’opposizione si acuì ulteriormente con l’emanazione, nei due anni successivi, di altre bolle papali – Sancta Romana atque universalis Ecclesia (1317) e Gloriosam Ecclesiam (1318) – con cui il pontefice condannò formalmente la corrente degli Spirituali e dispose misure repressive nei loro confronti [1][3]. In particolare, la bolla Gloriosam Ecclesiam sancì la scomunica degli Spirituali che rifiutavano la sottomissione, mentre quattro fraticelli vennero bruciati sul rogo a Marsiglia nel 1318. Questo episodio segnò un punto di non ritorno nella frattura tra i francescani rigoristi e la Chiesa ufficiale, preludio alla nascita dei movimenti dei Fraticelli e dei Beghini di Provenza, entrambi influenzati dall’eredità spirituale di Pietro di Giovanni Olivi [2].
Dal punto di vista teologico, la bolla Quorundam exigit può essere considerata come il primo passo verso la definizione del più ampio dibattito sulla povertà di Cristo e degli Apostoli, che culminò nella bolla Cum inter nonnullos (1323), con la quale Giovanni XXII dichiarò eretica la tesi francescana della povertà assoluta [1][3].
Interpertazione
modificaGli storici vedono nella Quorundam exigit non solo un documento di disciplina interna, ma anche un importante segnale della trasformazione del papato avignonese in una struttura fortemente centralizzata, orientata a riaffermare la plenitudo potestatis del pontefice [1]. La bolla testimonia la tensione tra la dimensione carismatica della spiritualità francescana e le esigenze istituzionali della Chiesa del XIV secolo, rappresentando una delle prime manifestazioni concrete della politica autoritaria di Giovanni XXII [1][2][3]. Essa mostra inoltre la progressiva giuridicizzazione della vita religiosa, in cui la libertà evangelica veniva subordinata all’obbedienza e al diritto canonico. In questo senso, la Quorundam exigit non può essere interpretata solo come un atto di repressione, ma come il tentativo di Giovanni XXII di contenere, entro un quadro normativo stabile, le tensioni mistiche e apocalittiche che percorrevano la cristianità del tempo [2][3].
Note
modifica- ^ a b c d e f g h (FR) Philippe Boutry, Le franciscains et la pauvreté absolue: Cum inter nonnullos (1329), su OpenEdition Journals, 2003. URL consultato il 7 ottobre 2025.
- ^ a b c d e f g h i (IT) Marco Romano, I dissidenti medievali e la povertà assoluta, su Mondi Medievali, 2020. URL consultato il 7 ottobre 2025.
- ^ a b c d e f g h i (IT) Alberto Melloni, Giovanni XXII, su Treccani Dizionario Biografico, 2022. URL consultato il 7 ottobre 2025.