Rose Macaulay
Dame Emilie Rose Macaulay (Rugby, 1º agosto 1881 – Londra, 30 ottobre 1958) è stata una scrittrice britannica.

Biografia
modificaFiglia di Grace Mary Conybeare e del classicista George Campbell Macaulay, Rose Macaulay nacque nel Warwickshire e studiò storia moderna al Somerville College dell'Università di Oxford.[1] Nel 1906, poco dopo aver conseguito la laurea ed essersi trasferita in Galles con la famiglia, pubblicò il suo primo romanzo, Abbots Verney. Ad esso seguirono oltre una ventina di opere di narrativa, quattro raccolte di poesie e oltre una dozzina di saggi, incluse opere di critica letteraria incentrate su John Milton ed E. M. Forster.[2]
Amica di famiglia di Rupert Brooke,[3] trascorse la prima guerra mondiale nel Women's Land Army a Shelford, un'esperienza che rivisitò nella raccolta poetica On the Land 1916. Il suo contributo allo sforzo bellico durante la Grande Guerra la vide lavorare al dipartimento della propaganda, ma anche occuparsi dei veterani e dei soldati feriti in qualità di infermiera. Al termine del conflitto pubblicò il romanzo distopico What Not, incentrato sul tema dell'eugenetica; l'opera fu ritirata dalle librerie, modificata sostanzialmente e ripubblicata nel 1919.[4] Nel 1918 conobbe anche lo scrittore ed ex gesuita Gerald O'Donovan,[5] a cui fu legata sentimentalmente fino alla morte di O'Donovan nel 1942.[6]
Convinta femminista e pacifista (almeno fino al 1940, quando lo scoppio della seconda guerra mondiale la portò ad allontanarsi dal Peace Pledge Union), durante gli anni 1930 fu attiva sia sulla BBC che come autrice di rubriche per The Spectator, The Listener e Time and Tide. Nel 1942, durante la battaglia d'Inghilterra, la sua casa di Londra fu distrutta dai bombardamenti nazisti. Nel 1953 tornò in comunione con la Chiesa anglicana dopo un lungo periodo di allontanamento durato una trentina d'anni.[7] Narrò quest'esperienza di conversione nel suo ultimo romanzo, The Towers of Trebizond ("Le Torri di Trebisonda", 1956), considerato il suo capolavoro e premiato con il James Tait Black Memorial Prize.[8]
Morì settantasettenne a Londra nel 1958, dieci mesi dopo essere stata nominata Dama di Commenda dell'Ordine dell'Impero Britannico da Elisabetta II del Regno Unito
Opere tradotte in italiano
modifica- La famiglia Potter [Potterism], Castelvecchi, 2015 [1920], ISBN 9788869442711.
- Una donna insolita [Crewe Train], Astoria, 2016 [1926], ISBN 9788898713578.
- Eccetera. Una commedia profetica [What Not: A Prophetic Comedy], Liberilibri, 2020 [1918], ISBN 9788898094813.
- Piaceri personali [Personal Pleasures], traduzione di Maria Teresa Chialant e Stephen Parkin, Mimesis Edizioni, 2025 [1935], ISBN 9791222317786.
- Età pericolose [Dangerous Ages], traduzione di Valentae Horatio, Raven Book, 1912, ISBN 9791223941386.
Onorificenze
modifica— 31 dicembre 1957
Note
modifica- ^ (EN) Alice Crawford, Paradise pursued: the novels of Rose Macaulay, Fairleigh Dickinson University Press, 1995, p. 17, ISBN 978-0-8386-3573-5.
- ^ (EN) Jeanette N. Passty, Eros and Androgyny: The Legacy of Rose Macaulay, Fairleigh Dickinson Univ Press, 1988, p. 13, ISBN 978-0-8386-3284-0.
- ^ (EN) Nigel Jones, Rupert Brooke: Life, Death and Myth, Bloomsbury Publishing, 2014, p. 4, ISBN 978-1-78185-715-1.
- ^ (EN) Alison Flood, What Not: lost feminist novel that anticipated Brave New World finally finds its time, in The Guardian, 10 dicembre 2018. URL consultato il 24 giugno 2025.
- ^ (EN) John F. Ryan, Gerald O'Donovan: A Life: 1871-1942, Liverpool University Press, 2022, ISBN 978-1-80085-527-4.
- ^ (EN) Sarah LeFanu, The end of the affair, in The Guardian, 31 maggio 2003. URL consultato il 24 giugno 2025.
- ^ (EN) J. V. Guerinot, The Pleasures of Rose Macaulay, in Twentieth Century Literature, vol. 33, n. 1, 1987, pp. 110–128, DOI:10.2307/441336. URL consultato il 24 giugno 2025.
- ^ (EN) Brian W. Shaffer, The Encyclopedia of Twentieth-Century Fiction, 3 Volume Set, John Wiley & Sons, 2011, p. 242, ISBN 978-1-4051-9244-6.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Rose Macaulay
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rose Macaulay
Collegamenti esterni
modifica- Macaulay, Rose, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Dame Rose Macaulay, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Rose Macaulay, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- Opere di Rose Macaulay, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Rose Macaulay, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Audiolibri di Rose Macaulay, su LibriVox.
- (EN) Bibliografia di Rose Macaulay, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Rose Macaulay, su Goodreads.
- Bibliografia italiana di Rose Macaulay, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Archivio Rose Macaulay – Trinity College, Cambridge
- English Heritage – Rose Macaulay
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100194559 · ISNI (EN) 0000 0001 1031 7042 · SBN SBLV035024 · BAV 495/212654 · LCCN (EN) n50041972 · GND (DE) 118780948 · BNF (FR) cb12287597q (data) · J9U (EN, HE) 987007264853205171 · NSK (HR) 000753343 · NDL (EN, JA) 00524027 · CONOR.SI (SL) 222129763 |
---|