Sabina Santilli
Sabina Santilli (San Benedetto dei Marsi, 29 maggio 1917 – San Benedetto dei Marsi, 12 ottobre 1999) è stata un'attivista italiana per i diritti dei sordociechi e dei pluriminorati psicosensoriali, fondatrice e prima presidente dell'associazione Lega del Filo d'Oro.

Biografia
modificaSabina nacque a San Benedetto dei Marsi, un piccolo comune dell'Abruzzo già dimezzato (2.700 morti rispetto ai 4.200 abitanti) dal terremoto della Marsica del 1915, undicesimo grado della scala Mercalli. Nell'evento sismico, i genitori di Sabina, Pacifico e la moglie Elisa persero casa e due bambini: Ebbero in seguito altri sette figli, tra i quali Loda, Ettore e Sabina[1].
Nel 1924, a sette anni, come conseguenza di una meningite Sabina perse l’udito e la vista
Desiderosa di fare la sarta, aveva già imparato a scrivere e a gennaio, dopo solo tre mesi dall'inizio della scuola del paese, venne promossa nella seconda elementare[1]. Ricoverata al Policlinico Umberto I di Roma, dopo un mese tornò a casa e per tre anni si ingegnò per poter fare le cose come prima, ma nella nuova condizione.
A dieci anni Sabina divenne la prima alunna del nuovo Istituto per ciechi guidato da Augusto Romagnoli di Roma dove imparò il Braille e il metodo Malossi. Da questa sua esperienza e dall'idea della riabilitazione precoce nacque l'idea della futura associazione della Lega. Dalla sua casa natale iniziò a scrivere lettere per mettere in contatto tra di loro le persone con i suoi stessi problemi e le sue stesse difficoltà. Scrisse in Braille (con un sistema di piegare la carta che le permise di andare velocemente) spiegando cose pratiche come lo stiro e il giardinaggio, come coltivare interessi nuovi e spronando gli altri ad essere attivi. E poi lettere di richiesta d'aiuto (indirizzate ai vicini, alle parrocchie, associazioni, enti) per le singole persone sul territorio.
Il 20 dicembre 1964, aiutata dal giovane sacerdote Don Dino Marabini e un gruppo di volontari fondò la Lega del filo d'oro e ne fu la prima presidente. L'associazione, con la sede nazionale ad Osimo, nelle Marche, diventò ente morale iniziando con il 1967 ed in seguito Organizzazione Non Lucrativa di Utilità sociale (ONLUS) dal 1998. È impegnata nell’educazione, l'assistenza, la riabilitazione e il reinserimento nelle famiglie e nella società di bambini, giovani e adulti sordociechi e con disabilità congiunta della vista e dell’udito[2].
Mentre alla radio, il 2 giugno 1968, viene annunciata la morte di Helen Keller (la prima sordocieca che, grazie all'istruzione e all'aiuto della sua insegnante Anne Sullivan riuscì a condurre una vita indipendente, storia alla base del film Anna dei miracoli) Sabina affermò:
Riconoscimenti
modificaLa storia della sua vita ha ispirato il libro Le mie dita ti hanno detto, scritto dalla giornalista Sara De Carli edito da Vita nel 2012[3].
La città di Bologna ha intitolato una rotonda a suo nome.[4]
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ a b c d e Sara De Carli, Sabina Santilli, la donna che portò i sordociechi fuori dal buio, su vita.it, 26 maggio 2017.
- ^ XVII anniversario della morte di Sabina Santilli, fondatrice della Lega del Filo d’Oro, su legadelfilodoro.it. URL consultato il 1º giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
- ^ "Le mie dita ti hanno detto", su legadelfilodoro.it. URL consultato il 2 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2016).
- ^ SANTILLI Sabina, su Toponimi Femminili, Comune di Bologna. URL consultato il 13 febbraio 2023.
- ^ Sito web Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sabina Santilli
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su legadelfilodoro.it.
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