Sancha d'Aragona (regina di Napoli)

principessa di Maiorca, regina consorte di Napoli, monaca e beata francescana
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Sancha o Sancia (1285Napoli, 28 luglio 1345), fu una principessa del Regno di Maiorca, che fu regina consorte di Napoli, come seconda moglie del re Roberto d'Angiò.

Sancha di Maiorca
Miniatura di Sancha, regina di Napoli
Regina consorte di Napoli
Stemma
Stemma
In carica5 maggio 1309 –
16 gennaio 1343
PredecessoreMaria d'Ungheria
SuccessoreAndrea d'Angiò
(duca di Calabria come consorte di Giovanna I)
Altri titolicontessa consorte d'Angiò e del Maine, Duchessa consorte di Calabria), contessa consorte di Provenza e di Forcalquier, regina titolare consorte di Gerusalemme
Nascita1285
MorteNapoli, 28 luglio 1345
Luogo di sepolturaBasilica di Santa Chiara, Napoli
DinastiaAragona di Maiorca
PadreGiacomo II di Maiorca
MadreEsclarmonde di Foix
ConsorteRoberto d'Angiò
ReligioneCattolicesimo

Origine

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Sancha, secondo la Cronaca piniatense[1] era la seconda figlia femmina del re di Maiorca, conte di Rossiglione e di Cerdagna e signore di Montpellier Giacomo II (el primero huvo nombre Don Jayme qui en vida de su padre denuncio el regno et pusose el la Orden de los frayres Menores)[2], e di Esclarmonde di Foix, che secondo The chronicle of Muntaner era figlia del conte di Foix, Ruggero IV (daughter of the count of Foix was called my Lady Esclaramunda)[3] e della moglie, Brunisenda di Cardona (come conferma la Chroniques romanes des comtes de Foix Ruggero IV aveva sposato Brunisenda di Cardona[4])[5][6][7].
Giacomo II di Maiorca, secondo la Crónica de San Juan de la Peña era figlio del re d'Aragona, di Valencia e Maiorca e conte di Barcellona, Gerona, Osona, Besalú, Cerdanya e di Rossiglione, signore di Montpellier e Carladès Giacomo I il Conquistatore e di Violante, figlia del re di Ungheria Andrea II e della principessa di Costantinopoli Iolanda di Courtenay[8].

 
Busto processionale di Sancia d'Aragona, scultore napoletano del XIX secolo, Museo dell'Opera di Santa Chiara, Basilica di Santa Chiara

Biografia

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Secondo il Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia, suo padre, Giacomo II, volle realizzare una unione con la famiglia regnante del regno di Napoli, per cui programmò il matrimonio del suo secondogenito, Sancho con Maria d'Angiò e di Sancha con Roberto d'Angiò, figli del re di Sicilia, Carlo II e Maria Arpad d'Ungheria[9]. I matrimoni vennero celebrati per procura a Collioure, vicino a Perpignano, nella Contea del Rossiglione[5] e poi di persona, sempre a Collioure, il 20 settembre dello stesso anno[5][9] e come lo confermano anche la Cronaca piniatense (muller del rey Rubert)[2] la Gran enciclopedia catalana[10] e lo storico e genealogista spagnolo, Jaime de Salazar y Acha, nel suo Las Dinastías Reales de España en la Edad Media[11].
Roberto d'Angiò era al suo secondo matrimonio[10], avendo perso, nel 1302, la sua prima moglie, Iolanda d'Aragona[11][12], figlia di Pietro III d'Aragona e Costanza di Hohenstaufen.

Alla morte di Carlo II avvenuta il 5 maggio 1309, suo marito, Roberto gli succedette sul trono del regno di Napoli e Sancha divenne così regina consorte.
Dal marito ricevette la signoria di Potenza, Venosa, Lanciano, Alessa, San Angelo e Ruvo di Puglia il 2 agosto 1311[5].

Dal padre, Giacomo II, aveva ricevuto una rilevante dote in denaro[13]. Sancha poi, fu ricordata nel testamento di sua madre, Esclarmonda (Sclarmunda…regina Majoricæ), datato 24 marzo 1312, in cui gli assicurò un lascito (Sanciæ…Reginæ Siciliæ…filiæ nostræ), riportato nel Tome III dello Spicilegium[14].

 
Vetrata della Basilica di Santa Chiara raffigurante Sancia d'Aragona

Tutti questi beni andarono a costituire un patrimonio assai ampio, che il marito le lasciò amministrare autonomamente, dandole anche notevole spazio nel governo del regno. Si crearono due curie regie, coordinate e complementari, tali da rafforzarsi a vicenda e da disegnare per la regina un ruolo di effettivo primo piano politico[13].

Il 20 gennaio 1343, Roberto morì e gli succedette la nipote, Giovanna d'Angiò mentre Sancha, per espressa volontà del marito, fu nominata tutrice della neo-regina, che era sedicenne[5]. In questo periodo di reggenza fondò il primo orfanotrofio d'Europa[15].
Inoltre aveva fondato a Napoli i monasteri e i conventi di Santa Chiara (dove si ritirò quando rimase vedova), Santa Maddalena, Santa Maria Egizziaca e Santa Maria della Croce. Acquistò (intorno al 1335), con il marito, alcuni terreni a Gerusalemme dal Sultano d'Egitto, dove fondò il convento delle osservanti del Santo Sepolcro e la chiesa del Monte Sion[10].

Poco dopo, costretta a lasciare la corte, la regina Sancha si ritirò nel monastero di Santa Maria della Croce (e non come si crede, Santa Chiara), in Napoli dove, nel 1344, prese i voti e il nome di suor Chiara di Santa Croce[5].

 
Navata, Basilica di Santa Chiara, Napoli

Sancha mori l'anno dopo il 28 luglio 1345 e fu tumulata nel suo monastero di Santa Maria della Croce[5]. In un secondo tempo la salma fu trasferita nella chiesa di Santa Chiara, dove la sepoltura ora non è però individuata[5].

Pur non essendo stata formalmente oggetto di processo di beatificazione è venerata con il titolo di beata dalla chiesa cattolica, nell'ambito dell'ordine francescano[16].

Sancha e Roberto non ebbero discendenza, che gli sopravvisse[11][17], ma ebbero due figli[18]:

  • Giovanni e Roberto (morti infanti)[13], citati negli Acta Capitulorum Generalium[19].

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro II d'Aragona Alfonso II d'Aragona  
 
Sancha di Castiglia  
Giacomo I d'Aragona  
Maria di Montpellier Guglielmo VIII di Montpellier  
 
Eudocia Comnena  
Giacomo II di Maiorca  
Andrea II d'Ungheria Béla III d'Ungheria  
 
Agnese d'Antiochia  
Iolanda d'Ungheria  
Iolanda di Courtenay Pietro II di Courtenay  
 
Iolanda di Fiandra  
Sancha d'Aragona  
Ruggero Bernardo II di Foix Raimondo Ruggero di Foix  
 
Filippa di Moncada  
Ruggero IV di Foix  
Ermesinda di Castelbon Arnaldo di Castelbon  
 
Arnalda di Caboet  
Esclarmonde di Foix  
Raimondo Folch IV de Cardona Guglielmo I de Cardona  
 
 
Brunisenda di Cardona  
Agnese di Tarroja  
 
 
 
  1. ^ La Cronaca piniatense è una cronaca storiografica, voluta dal re d'Aragona, Pietro IV, del regno di Aragona, dalle sue origini comitali sino alla Corona d'Aragona (1336, morte di Alfonso IV di Aragona)
  2. ^ a b (ES) #ES Crónica de San Juan de la Peña, cap. 38, pag. 133, riga 453
  3. ^ (EN) #ES The chronicle of Muntaner cap. XI, pag. 31
  4. ^ (OC) Chroniques romanes des comtes de Foix, pag. 29
  5. ^ a b c d e f g h (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of MALLORCA 1276-1343 - Infanta doña SANCHA de Mallorca
  6. ^ (EN) #ES Genealogy : Barcelona 2 - Sancha
  7. ^ (DE) Jakob II., König von Mallorca [Giacomo II, re di Maiorca], su Die Genealogie des Mittelalters – Dynastien [La genealogia del Medioevo - Dinastie] (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  8. ^ (ES) #ES Crónica de San Juan de la Peña, cap. 35, pag. 503
  9. ^ a b (ES) Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia - Sancha
  10. ^ a b c (CA) Gran enciclopedia catalana - Sança de Mallorca
  11. ^ a b c (ES) Las Dinastías Reales de España en la Edad Media, pag. 187
  12. ^ Iolanda d'Aragona a Roberto d'Angiò aveva dato due figli: Carlo e Luigi.
  13. ^ a b c DBI.
  14. ^ (LA) Spicilegium, tome III, Pagg. 702 - 704
  15. ^ Maria Teresa Iannitto, La ruota della vergogna. La Casa santa dell'Annunziata di Napoli e i figli della Madonna, Napoli, Colonnese, 1999, p. 30, ISBN 88-87501-07-6.
  16. ^ Santi e beati - Beata Chiara (Sancia di Maiorca) Regina di Sicilia
  17. ^ (DE) Robert von Anjou, König von Sizilien (Neapel) [Roberto d'Angiò, re di Sicilia (Napoli)], su Die Genealogie des Mittelalters – Dynastien [La genealogia del Medioevo - Dinastie] (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  18. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : KINGS of SICILY 1265-1382 - Infanta doña SANCHA de Mallorca (ROBERT of Sicily).
  19. ^ (LA) Capitulorum Generalium, pag. 265

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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