Seguidilla
La seguidilla è una strofa di quattro versi, i dispari sono settenari e i pari quinari con rima assonanzata. Questo tipo di versi vengono definiti in Spagna versi di arte minore (versos de arte menor)[1].
Tipi
modifica- Seguidilla simple: i versi dispari rimano fra loro (7a 5b 7a 5b). Questo tipo di seguidilla è stato usato nella letteratura spagnola dal medioevo (secolo XI) fino ai nostri giorni.
dos peregrinos,
a que los case el Papa,
porque son primos.'»
«Verso Roma vanno
due pellegrini,
a che li sposi il Papa,
perché son cugini.»
- Seguidilla compuesta: aggiunge alla forma elementare tre versi, due quinari (pentasílabos) e un settenario (heptasílabo) intermedio (7- 5a 7- 5a / 5b 7- 5b).
- Seguidilla chamberga: è il risultato sommando tre pareados assonanzati (un verso trisillabo più un altro settenario alla forma elementare della seguidilla.
- Seguidilla gitana C'era una volta un ragazzetto che aveva una barchetta che si chiamava seguidilla. Questa barchetta si diceva che solcasse i sette mari in cerca della sua sposa chiamata Isabel.
- Seguidilla real
Origini
modificaUna forma primordiale della seguidilla si ritrova già nella kharja. Tomás Navarro Tomás menzionò come precursori della seguidilla due kharjas ispano-ebraiche composte tra l'XI e il XII secolo, di cui la prima fu trascritta e tradotta da Emilio García Gómez come segue:
- (testo originale)
- ¿Báidēš ad Ešbīlya
- fī zayyi táŷ ir?
- ¡Qērēd amigar-noš
- d´Aben Muhaŷir!
- (traduzione in spagnolo di Emilio García Gómez)
- ¿Os vais de Sevilla
- en guisa de mercader?
- Haced el favor de hacernos amigos
- de Aben Muhaŷir.
- (traduzione in italiano)
- ¿State lasciando Siviglia
- nelle vesti di mercante?
- Per favore, fateci diventare amici
- di Aben Muhaŷir.
Questa quartina è composta da versi dispari esasillabi e da versi pari pentasillabi, il che le conferisce un ritmo simile alla seguidilla, con rima consonantica nei versi pentasillabi. Si tratta di una strofa analoga alla kharja numero V della serie araba, i cui versi endecasillabi sono divisi in due emistichi di sei e cinque sillabe, con rima consonantica nei versi pari.[2]
Le Cantigas de amigo in lingua galiziano-portoghese raccolgono alcune testimonianze del ritmo della seguidilla nel XIII secolo, come questa di Martín Codax:
- (testo originale)
- Mía irmana fremosa,
- treides comigo
- a la igreja de Vigo,
- u é o mar salido.
- (traduzione in spagnolo)
- Hermosa hermana mía,
- vente conmigo
- a la iglesia de Vigo,
- donde está el mar agitado.
- (traduzione in italiano)
- Mia graziosa sorella,
- vieni con me
- alla chiesa di Vigo,
- dov'è il mare in tempesta.
Il primo esempio di seguidilla riportata in forma scritta in lingua spagnola appartiene al poeta Juan Álvarez Gato (1440–1509), che la adattò per un contrafactum e la usò come tema per un villancico devozionale:
- (testo originale in spagnolo)
- Quita allá, que no quiero, / falso enemigo, / quita allá que no quiero / que huelgues conmigo.
- Quita allá, que no quiero, / mundo enemigo, / quita allá que no quiero / pendencias contigo.[2]
- (traduzione in italiano)
- Allontanati, non ti voglio, / falso nemico, / allontanati, non ti voglio / colpire insieme a me.
- Allontanati, non voglio, / mondo nemico, / allontanati, non voglio / litigi con te.
Miguel de Cervantes menzionò le seguidillas con il termine di seguidas nella novella El celoso extremeño (contenuta all'interno delle Novelle esemplari); altri riferimenti di Cervantes sulle seguidillas nelle sue opere si possono rinvenire nel capitolo II di Don Chisciotte della Mancia e nel romanzo Viaje del Parnaso.[2]
Note
modifica- ^ Il Verso di arte minore (verso di arte menor) è quello che ha otto o meno di otto sillabe.
- ^ a b c Jerónimo Anaya, Una estrofa tradicional: la seguidilla. Origen, evolución e historia, in AA. VV., VII Jornadas Nacionales. Folklore y Sociedad, una mirada al patrimonio cultural inmaterial. La seguidilla: expresión de una cultura, Ciudad Real, CIOFF España, 2020, pp. 20-61, ISBN 978-84-87248-57-3.
Voci correlate
modifica- Seguidillas (danza)
- Cante hondo