Semah

Danza rituale degli Alevi-Bektaşi

La Semah (variante ortografica turca) o sama (dall'arabo سماع, DMG samā' '[l'] ascolto')[1] è un elemento delle danze di trance nelle confraternite sufi. Durante il semah vengono suonati e cantati canti spirituali. La semah, come performance mistica, è una commemorazione di Dio realizzata attraverso la musica, il canto, la danza e i gesti. Per gli aleviti, il semah è uno dei dodici compiti dell'evento cem, il raduno spirituale degli aleviti. Nel 2010, il semah è stato inserito nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell'umanità.

Danza Semah dei Sufi

La musica della danza rituale è determinata dall'usul (ritmo/metraggio) aksak. I danzatori alternano passi lenti e veloci e movimenti circolari e centrati. Sono caratterizzati da movimenti rotatori intorno al proprio asse, con i quali si cerca l'unione dell'uomo con Dio e la natura. Il palmo della mano destra è rivolto verso l'alto e quello della mano sinistra verso il suolo. La rotazione in cerchio e intorno al proprio asse simboleggia la rotazione dei pianeti nella loro orbita intorno al sole, ma anche i cicli eterni della vita e della natura.[2]

I testi parlano di Allah, del Profeta Maometto, di suo cugino Ali e di Hızır, ma anche delle persone stesse: bisogna sempre credere nel bene delle persone per non allontanarsi dalla retta via.

La danza in cerchio del semah ha diversi significati simbolici. I movimenti sono spesso imitati dagli animali. Le più diffuse sono una danza che imita i movimenti di volo della gru (turna in turco), sacra agli aleviti, chiamata turnalar semahı, e la kırklar semahı ("danza dei quaranta santi") al Kırklar Cemi.

La turnalar semahı ("danza della gru") è di particolare importanza perché la gru, che compare spesso nei racconti popolari turchi, percorre lunghe distanze tra la sua patria e le regioni lontane e quindi appare come un mediatore simbolico tra gli amanti in sé e tra le persone (che amano) e Dio. La danza circolare è un motivo frequente e diffuso con un significato magico nelle religioni etniche pre-monoteistiche. Il simbolo della gru, che compare anche nella mitologia giapponese, rimanda a un legame con le antiche idee dell'Asia centrale, che si riassumono nel Tengrismo.[3]

  1. ^ Confronta Hans Wehr: Arabisches Wörterbuch, Wiesbaden 1968, p. 392.
  2. ^ Die Cem-Zeremonie – Gottesdienst der Aleviten. Alevitische Gemeinde Duisburg
  3. ^ Mehmet Kara, Ersin Teres: The Crane as a Symbol of Fidelity in Turkish and Japanese Cultures. In: Millî Folklor, 2012, p. 194–201, qua p. 196, 200

Bibliografia

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  • Gürbüz Aktaş: From a village room to a stadium semah: medium of religious expression and socio-political identity. In: Elsie Ivancich Dunin, Catherine E. Foley (Ed.): Dance, Place, Festival. 27th Symposium of the ICTM Study Group on Ethnochoreology 2012. The Irish World Academy of Music and Dance University of Limerick, Irlanda, 2014, p. 1–10
  • Peter McMurray: What is it like to be a crane? Notes on Alevi semah and the Sivas massacre. In: Culture, Theory and Critique, Volume 61, Nr. 2–3 (Musical Feelings and Affective Politics), 2020, p. 151–168
  • Kabir Tambar: The Aesthetics of Public Visibility: Alevi Semah and the Paradoxes of Pluralism in Turkey. In: Comparative Studies in Society and History, Volume 52, Nr. 3, 2010, p. 652–679

Collegamenti esterni

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