Shock idrostatico
Lo shock idrostatico è un controverso concetto di balistica terminale secondo cui l'ingresso in un essere umano - o in un animale - di un oggetto trafiggente, in genere un proiettile, provoca una serie di onde di pressione che possono determinare danni invalidanti immediati a carico del sistema nervoso centrale, in particolare a livello neuronale.[1]
Era stato ipotizzato che gli effetti di queste onde di pressione potessero anche causare fratture ossee indirette, anche ad ampia distanza dal punto di ingresso del proiettile, ma successivamente si è dimostrato che tali fratture sono causate da effetti di cavità temporanea: quest'ultima è la porzione del bersaglio vivente che circonda radialmente la cavità permanente (ossia il punto specifico di penetrazione del proiettile) ed è interessata dalla massima intensità delle onde di pressione; tali onde provocano uno stato di tensione del tessuto osseo, ancorché temporanea, che può determinare rotture dello stesso.[2]
Note
modifica- ^ (EN) Michael Courtney; Amy Courtney, Scientific Evidence for Hydrostatic Shock, 2008. URL consultato il 29 marzo 2025.
- ^ (EN) John Breeze, A J Sedman, G R James, T W Newbery, A E Hepper, Determining the wounding effects of ballistic projectiles to inform future injury models: a systematic review, in Journal of the Royal Army Medical Corps, vol. 160, n. 4, giugno 2013. URL consultato il 29 marzo 2025.
Bibliografia
modifica- (EN) Steve Crawford, Deadly fighting skills of the world, 1999, pp. 68-69.
- (EN) Larry Kahaner, AK-47: the weapon that changed the face of the war, John Wiley and Sons, 2007, p. 32.