Solange Fernex

politica francese

Marguerite Solange Fernex, nata de Turckheim (Strasburgo, 15 aprile 1934Biederthal, 11 settembre 2006), è stata una politica e attivista francese, esponente dei Verdi ed europarlamentare dal 1989 al 1991.

Solange Fernex

Europarlamentare
Durata mandato25 luglio 1989 –
12 novembre 1991
LegislaturaIII
Gruppo
parlamentare
GV

Dati generali
Partito politicoI Verdi

Femminista e terzomondista[1], Solange Fernex viene ricordata come un'importante militante del movimento antinucleare, dell'ambientalismo e del pacifismo[2][3].

Biografia

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Solange Fernex nel 1979

Formazione e vita personale

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Nata in una famiglia nobile, a sei anni Solange de Turckheim restò orfana di padre, morto durante la seconda guerra mondiale[4]. Quando il fratello maggiore se ne andò di casa, Solange dovette mantenere la famiglia; crebbe nell'Alsazia annessa al Terzo Reich e si rifiutò di frequentare la scuola, dove era stata imposta l'ideologia nazista[5].

Le vicende subite durante l'infanzia spinsero Solange a sviluppare un forte sentimento pacifista che la portò a divenire un'attivista per la nonviolenza[6]. All'età di vent'anni scoprì le opere del Mahatma Gandhi e intraprese un percorso che la portò spesso ad attuare iniziative di disobbedienza civile[1].

Sposò il medico e ricercatore Michel Fernex, con il quale ebbe quattro figli e condivise gli ideali[5]. La coppia visse per alcuni anni in Africa e poi si stabilì definitivamente in una cascina a Biederthal[7].

Attivismo e politica

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Rientrata dall'esperienza africana, Solange Fernex fondò la sezione alsaziana di Terre des hommes[7]. Si dedicò inoltre ad una serie di cause ambientaliste, partecipando ai movimenti di protesta contro la creazione di una fabbrica di piombo sul fiume Reno e accampandosi con i manifestanti che lottavano contro l'installazione di una centrale nucleare in Germania[7][8].

Nel 1973 fu la vice del primo candidato ecologista in Francia, Henri Jenn[9], in occasione del primo turno delle elezioni legislative a Mulhouse[10][11]. Insieme ad Antoine Waechter, fondò il primo movimento ambientalista francese, Écologie et survie (Ecologia e sopravvivenza)[1][4][8].

Nel 1977, fu eletta nel consiglio comunale della sua città, dove restò per i successivi ventiquattro anni[8]. Nello stesso anno, digiunò per ventitré giorni come gesto simbolico per denunciare i pericoli della centrale nucleare di Fessenheim[4].

Nel 1979 guidò il movimento politico Europe-Écologie per le prime elezioni europee[8]: ottenne il 4,39%[7] per un totale di 888.134 voti, restando poco sotto la soglia di sbarramento del 5% che permetteva di ottenere un seggio[12]. Nello stesso anno fondò l'organizzazione pacifista delle donne, Femmes pour la Paix, che diresse fino al 1996.

 
Solange Fernex ad un incontro dei Verdi insieme a Frank Schwalba-Hoth.

Nel 1983 prese parte all'iniziativa Jeûne pour la vie (Digiuno per la vita), digiunando trentotto giorni a Parigi in favore del disarmo nucleare[4][5]. L'anno seguente partecipò alla fondazione del partito dei Verdi con Antoine Waechter[7]. Fu la principale organizzatrice in Europa della Marcia dei Popoli, un pellegrinaggio transcontinentale dagli Stati Uniti d'America alla Russia in favore della pace, che percorse 7.000 miglia nel 1984 e nel 1985[13].

Giunse seconda alle europee del 1984, senza ottenere il seggio da eurodeputata[8].

In seguito al disastro di Černobyl del 1986, fondò insieme al marito l'associazione Children of Chernobyl[11], che si dedicava alle giovani vittime della tragedia[6]. Denunciò inoltre il comportamento del governo francese che sosteneva che la nube radioattiva si fosse ritirata dalla Francia[7].

Presentatasi come candidata alle europee del 1989, venne eletta al Parlamento europeo. Fu membro della commissione per i trasporti e il turismo e vicepresidente del Gruppo Verde[14]; lasciò il seggio a metà mandato, seguendo una politica dei Verdi che mirava a dare spazio ai non eletti facendoli subentrare agli eurodeputati in carica. Venne succeduta da Dominique Voynet[8].

Durante la guerra del Kosovo, si oppose all'operazione Allied Force sottoscrivendo l'appello "Les Européens veulent la paix"[15] proposto da un collettivo filo-serbo contrario al conflitto[16].

Tra il 1995 e il 2003 presiedette la sezione francese della Women's International League for Peace and Freedom[4]. Fu inoltre vicepresidente del Bureau international permanent de la paix. Nel 2001 ricevette il Nuclear-Free Future Award, un riconoscimento destinato alle personalità impegnate nel movimento antinucleare[11][17].

Nel 2003 le fu diagnosticato un cancro, che la portò a diradare gli impegni pubblici. Morì nel 2006, all'età di settantadue anni[8]. Alla sua figura venne dedicato un documentario biografico realizzato da Daniel Coche e Simone Fluhr[18][19].

Alla memoria di Solange Fernex è intitolata anche una scuola dell'infanzia di Strasburgo, sua città natale[20][21].

Onorificenze

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«ex presidente di un'associazione per la protezione della natura; 36 anni di attività professionali»
— Parigi, 3 aprile 1996[22]
  1. ^ a b c (FR) Solange Fernex, une militante exemplaire, su ecorev.org. URL consultato l'11 aprile 2025.
  2. ^ (FR) Hommage à Solange Fernex, su sortirdunucleaire.org. URL consultato l'11 aprile 2025.
  3. ^ (FR) L’Alsacienne Solange Fernex, une vie à soutenir la vie, su lalsace.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  4. ^ a b c d e (FR) Solange Fernex (1934-2006), su shs.cairn.info. URL consultato l'11 aprile 2025.
  5. ^ a b c (FR) Elisabeth Schultess e Dominique Voynet, Solange, l'insoumise écologie, féminisme, non-violence, Barret-sur-Méouge, Y. Michel, 2004. URL consultato l'11 aprile 2025.
  6. ^ a b (EN) Solange Fernex – France (1934 – 2006), su word.world-citizenship.org. URL consultato l'11 aprile 2025 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
  7. ^ a b c d e f (DE) Eine Hommage an eine grosse Kämpferin, su bzbasel.ch. URL consultato l'11 aprile 2025.
  8. ^ a b c d e f g (FR) Solange Fernex, su lemonde.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  9. ^ (FR) Henri Jenn, une vie pour le vivant, su lesecologistes.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  10. ^ (FR) Jean-Paul Besset,, René Dumont. Une vie saisi par l'écologie, Petits matins, 2014.
  11. ^ a b c (FR) Solange Fernex : une vie d’engagement pour le respect de la vie et les droits de la personne, su sortirdunucleaire.org. URL consultato l'11 aprile 2025.
  12. ^ (FR) Résultats des Élections européennes 1979, su france-politique.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  13. ^ (FR) Kevin James Shay, Walking through the Wall, Lulu.com, 2012. URL consultato l'11 aprile 2025.
  14. ^ Solange FERNEX, su europarl.europa.eu. URL consultato l'11 aprile 2025.
  15. ^ (FR) Liste des personnalités signataires de l'Appel, su nonguerre.chez.com. URL consultato l'11 aprile 2025.
  16. ^ (FR) L'extrême droite ratisse large contre les frappes de l'Otan. Le «Collectif non à la guerre» a tenu une réunion proserbe hier soir., su liberation.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  17. ^ (DE) Der Nuclear Free Future Award, su nuclear-free.com. URL consultato l'11 aprile 2025.
  18. ^ (FR) Solange Fernex, une vie pour une vie, su lelieudocumentaire.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  19. ^ (EN) The Little Spark, su dorafilms.com. URL consultato l'11 aprile 2025.
  20. ^ (FR) La maternelle Solange-Fernex, une 115e école publique à Strasbourg, su dna.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  21. ^ (FR) Ecole maternelle Solange Fernex, su education.gouv.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.
  22. ^ (FR) ORDRE DE LA LEGION D'HONNEUR Décret du 3 avril 1996 portant promotion et nomination, su legifrance.gouv.fr. URL consultato l'11 aprile 2025.

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Collegamenti esterni

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