Salona
Salona[1][2][3][4] (in croato Solin) è una città della regione spalatino-dalmata, in Croazia.
| Salona città  | |
|---|---|
| (HR) Solin | |
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione | |
| Amministrazione | |
| Sindaco | Blaženko Boban | 
| Territorio | |
| Coordinate | 43°32′06″N 16°29′06″E | 
| Altitudine | 0 m s.l.m. | 
| Superficie | 34,2 km² | 
| Abitanti | 24 282 (2011) | 
| Densità | 710 ab./km² | 
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 21210 | 
| Prefisso | +385(0)21 | 
| Fuso orario | UTC+1 | 
| Targa | ST | 
| Nome abitanti | salonitani | 
| Patrono | san Venanzio e san Asterio | 
| Giorno festivo | 1º aprile | 
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Storia
modificaOrigine
modificaLa prima menzione del nome di Salona è del VII secolo a.C., come un insediamento illirico vicino alle sorgenti del fiume Jadro. Nel primo millennio i greci istituirono un emporio greco,[5] potenziato dalla colonia di Tragyrion (attuale Traù). Sembra però che il primo insediamento sia dei Traci Manii, in seguito conquistato dai illiri dei Delmatae (IV secolo a.C.).[6]
Conquista e dominio romano
modificaNel 118 a.C. il proconsole dell'Illirico, Lucio Cecilio Metello, condusse una campagna militare vittoriosa contro i Delmatae, tanto da meritarsi il trionfo ed il Cognomina ex virtute di Dalmaticus.[7] Appiano aggiunge che:
Il proconsole dell'illirico, un certo Gaio Cosconio, combatté i Delmatae per almeno un paio d'anni (78-76 a.C.). La guerra terminò con la presa di Salona, che divenne una base permanente in mano ai Romani, tanto che dopo venticinque anni qui vi venne inviata una colonia romana.[8] Vent'anni più tardi venivano inviati cittadini romani in questa stessa città. Narona era invece utilizzata come base militari per le spedizioni verso l'entroterra dalmata.[9]
Gaio Giulio Cesare avrebbe voluto intraprendere una campagna contro le popolazioni illiriche a sud del "quartier generale" di Aquileia, ma nuove sollevazioni in Gallia lo costrinsero a tornare nel paese dei Celti. Sappiamo, infatti, di un suo soggiorno e di operazioni militari/diplomatiche condotte nei pressi di Salona attorno al 3 marzo del 56 a.C.[10]
Nel 49 a.C., allo scoppio della guerra civile, il pompeiano Marco Ottavio, dopo aver ottenuto un successo contro i cesariani Gaio Antonio, fratello di Marco Antonio e Publio Cornelio Dolabella nel golfo del Quarnaro,[11] iniziò ad attaccare i porti delle città rimase fedeli a Cesare. Mosse quindi contro la città di Salona, che resistette validamente, anche grazie al supporto degli schiavi, che furono liberati, e delle donne, che combatterono al pari degli uomini. Questo insuccesso costrinse però Ottavio a ripiegare con la flotta su Dyrrachium, peraltro dopo aver fallito di impossessarsi di altri insediamenti lungo la costa.[12] Sappiamo da Cesare che Salona fu eletta conventus iuridicus almeno da questo periodo.[13]
Nel 48-47 a.C., dopo la vittoria di Cesare su Pompeo a Farsalo (9 agosto del 48 a.C.), i Pompeiani, guidati da Marco Ottavio, utilizzarono l'Illirico per riprendere a compiere nuove azioni militari contro i Cesariani.[14] Fu così che, per contrastare l'avanzata dei Pompeiani e contemporaneamente quella dei Delmatae, Cesare inviò contro di loro, un ex-partigiano di Pompeo, Aulo Gabinio, a capo di quindici coorti e tremila cavalieri, il quale si incamminò via terra girando intorno all'Adriatico, cosa mai accaduta prima d'allora.[15] Gabinio, dopo essere penetrato nel territorio dei Delmatae, lungo il fiume Cigola (Čikola) nei pressi di Synodion,[16] subiva una dura sconfitta, perdendo cinque delle sue coorti e i rispettivi vexilla. Non demordeva però continuando la sua avanzata fino a raggiungere Salona nell'inverno del 48-47 a.C..[17] La campagna militare continuò all'inizio dell'anno successivo (47 a.C.), soffrendo di numerose altre perdite da parte romana, tra cui 4 tribuni, 38 centurioni e 2.000 legionari.[18]
Sotto l'Impero romano, fu la capitale della regione della Dalmazia: qui nacque l'imperatore romano Diocleziano (regno 284-305) che, nel 305, quando si ritirò a vita privata, si trasferì in un palazzo a pochi chilometri a sud di Salona, ad Aspalathos (Spalato).
Salona fu poi la sede dei magistri militum per l'Illyricum, Marcellino e Giulio Nepote; quest'ultimo vi ritornò dopo essere stato deposto dal soglio imperiale romano nel 476 e qui morì nel 480, forse per opera del vescovo di Salona, quel Glicerio, che era stato imperatore prima di Nepote ed era stato obbligato a prendere i voti.
Slavi e Avari
modificaNel 600 gli Slavi vi giunsero senza entrarvi. Intorno al 614 Salona fu distrutta da un attacco degli Avari: i superstiti si trasferirono a Spalatum, il villaggio fortificato che era sorto attorno al palazzo di Diocleziano e che divenne poi la città di Spalato.
Località
modificaLa città di Salona, oggi Solin, è suddivisa nelle otto frazioni (naselja)[19] elencate di seguito. Tra parentesi il nome in lingua italiana, generalmente desueto.
- Blaca (Blazza)
 - Kučine (Cùccine)
 - Mravince (Maravinze)
 - Ninčevići (Nonese)
 - Rupotina (Rupettina)
 - Solin (Salona), sede comunale
 - Sveti Kajo (San Caio)
 - Vranjic (Vragnizza)
 
Galleria d'immagini
modifica- 
			
			Acquedotto di Salona
 - 
			
			Chiesa paleocristiana di Salona
 - 
			
			Colonne nella città di Salona
 
Note
modifica- ^ Cfr. "Salóna" nell'enciclopedia Sapere.
 - ^ Touring Club Italiano, Croazia. Zagabria e le città d'arte. Istria, Dalmazia e le isole. I grandi parchi nazionali, Touring Editore, Borgaro Torinese (TO) 2004, p. 115.
 - ^ Touring Club Italiano, Istria, Quarnaro, Dalmazia. Escursioni, sport, divertimenti, enogastronomia, arte e cultura, Touring Editore, Milano 2004, p. 154 e segg., ISBN 9788836530441.
 - ^ Ufficio turistico di Dernis Archiviato il 28 gennaio 2012 in Internet Archive.
 - ^ Christoph W. Clairmont, Excavations at Salona, Yugoslavia (1969-1972), Department of Classics, Douglass College, 1975, p. 4, ISBN 0-8155-5040-5.: «se siamo corretti nella nostra interpretazione dei primi ritrovamenti da Salona come emporion, anche se molto piccolo, si tratta di un insediamento in posizione strategica».
 - ^ Strabone, VII, 5.5.
 - ^ Fasti triumphales, 624 anni ab Urbe condita: AE 1930, 60; Livio, Periochae, 62.3; Eutropio, IV, 23.2; Wilkes 1969, pp. 33-34.
 - ^ Eutropio, VI, 4; Orosio, V, 23, 23.
 - ^ Wilkes 1969, p. 35.
 - ^ Cicerone, In Vatinium testem, 38; Cesare, De bello gallico, II, 35 e III, 7; CIL III, 3078.
 - ^ Appiano, Guerra civile, II, 41; Cassio Dione, XLI, 40 e XLII, 11.2; Floro, II, 30-33; Orosio, VI, 15.8-9; Livio, Periochae, 110; Lucano, IV, 402-581; Cesare, De bello civili, III, 4.2 e 10.5.
 - ^ Cassio Dione, XLII, 11; Orosio, VI, 15.8-9.
 - ^ Cesare, De bello civili, III, 9.
 - ^ Bellum Alexandrinum, 42-47.
 - ^ Bellum Alexandrinum, 43; Appiano, Guerra illirica, 12, 25 e 27; Cesare, De bello civili, II, 58-59; Cassio Dione, XLII, 11; Plutarco, Antonio, 7; Cicerone, Epistulae ad Atticum, XI, 16.1 (data l'azione al 2 giugno del 47)).
 - ^ La città di Synodion fu presa da Ottaviano nel corso della campagna militare del 34 a.C.. Cfr. Wilkes 1969, p. 54.
 - ^ Wilkes 1969, p. 41.
 - ^ Bellum Alexandrinum, 43.
 - ^ Frazioni della Regione spalatino-dalmata
 
Bibliografia
modifica- Fonti antiche
 
- (GRC) Appiano di Alessandria, Historia Romana (Ῥωμαϊκά), vol. X, Le guerre illiriche. (traduzione inglese Archiviato il 20 novembre 2015 in Internet Archive.).
 - (LA) Cesare, Commentarii de bello Gallico. (testo latino e versione italiana del Progetto Ovidio oppure qui).
 - (LA) Cesare, Commentarii de bello civili. (testo latino e versione italiana del Progetto Ovidio).
 - (LA) Pseudo-Cesare, Bellum Alexandrinum. (testo latino e traduzione inglese ).
 - (LA) Cicerone, In Vatinium testem. (testo latino e Vatinio&libro=Libro I traduzione italiana).
 - (LA) Cicerone, Epistulae ad Atticum. (testo latino e traduzione inglese ).
 - (GRC) Dione Cassio, Storia romana. (testo greco e traduzione inglese).
 - (LA) Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, vol.. (testo latino e traduzione inglese ).
 - (LA) Fasti triumphales. (Iscrizione latina AE 1930, 60 e traduzione inglese).
 - (LA) Livio, Ab Urbe condita libri, vol.. (testo latino e versione inglese ).
 - (LA) Livio, Periochae ab Urbe condita. (testo latino ).
 - (LA) Lucano, Pharsalia. (testo latino).
 - (LA) Orosio, Historiarum adversus paganos libri septem. (testo latino).
 - (LA) Plinio il Giovane, Epistulae. (testo latino e traduzione italiana).
 - (GRC) Strabone, Geografia, vol. VII. (traduzione inglese).
 
- Fonti storiografiche moderne
 
- (EN) J.J. Wilkes, Dalmatia, in History of the provinces of the Roman Empire, Londra, Routledge & K. Paul, 1969, ISBN 978-0-7100-6285-7.
 
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Salona
 
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su solin.hr.
 
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 140902762 · LCCN (EN) n98107260 · GND (DE) 7792502-6 · BNF (FR) cb12446109s (data) · J9U (EN, HE) 987007270833105171 | 
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