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Vetrina

Lo Stadio Olimpico Grande Torino è un impianto sportivo multifunzione italiano di Torino. Situato nel quadrilatero delimitato da piazzale Grande Torino, via Filadelfia, corso Galileo Ferraris e corso IV Novembre, fa parte di una più ampia area di infrastrutture sportive nel quartiere di Santa Rita che comprende anche il Palazzo del Nuoto e il Circolo della Stampa.

Rilevante testimonianza del razionalismo italiano, fu inaugurato nel 1933 come Stadio Municipale Benito Mussolini. Alla fine della guerra fu ribattezzato Stadio Comunale, nome al quale nel 1986 fu affiancato l'omaggio alla memoria di Vittorio Pozzo. Nel 2005 assunse quindi il nome di Stadio Olimpico in vista dei Giochi olimpici invernali del 2006, delle cui cerimonie d'apertura e chiusura fu sede. Dal 2016, infine, è intitolato alla memoria del Grande Torino.

In ambito calcistico, l'impianto fu sede degli incontri interni di Juventus e Torino fino al 1990. Dopo la ristrutturazione cui fu sottoposto in occasione dei citati Giochi olimpici invernali, a settembre 2006 lo stadio tornò a essere sede delle gare interne delle due compagini cittadine; dal 2011 è a uso esclusivo del Torino.

Fu, tra gli altri, sede della finale d'andata di Coppa UEFA 1976-77 tra Juventus e Atlético Bilbao, della gara di Supercoppa UEFA 1984 tra i bianconeri e il Liverpool e della finale d'andata di Coppa UEFA 1989-90 tra i bianconeri e la Fiorentina. Ospitò inoltre incontri del campionato del mondo 1934 e del campionato d'Europa 1980. Nonostante la prevalenza calcistica del suo utilizzo, ha ospitato anche incontri internazionali di rugby, sia a XIII (nel 1952) che a XV (dal 2008). Infine, nel 1959 e nel 1970 ospitò, rispettivamente, i I e i VI Giochi universitari.

Sottoposto dal 2013 a vincolo architettonico del Ministero della cultura, presenta una capacità omologata di 28177 spettatori, benché in passato ne fosse capace di più di 65000. Lo stadio è di proprietà comunale ed è in concessione al club del Torino fino al 30 dicembre 2026.

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Voci di qualità

La crisi dei missili di Cuba, nota a Cuba come crisis de octubre ("crisi di ottobre") e in Russia come Карибский кризис (Karibskij krizis, "crisi dei Caraibi"), fu uno stato di grave tensione politica e diplomatica tra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica, generato dal dispiegamento di missili balistici sovietici in territorio cubano. L'episodio, avvenuto durante la presidenza Kennedy, fu uno dei momenti più critici della guerra fredda e più a rischio di innesco di un conflitto nucleare.

Reagendo all'installazione di missili PGM-19 Jupiter in basi in Italia e Turchia (1959) e alla fallita invasione della baia dei Porci (1961), il leader sovietico Nikita Chruščёv decise di posizionare missili con testata nucleare a Cuba come deterrenza contro una possibile invasione statunitense dell'isola. Chruščёv e Fidel Castro raggiunsero un accordo segreto circa il dispiegamento nei missili nel luglio 1962, e poco dopo fu avviata la costruzione delle rampe di lancio. Benché il Cremlino negasse l'installazione di missili ad appena 140 km dalle coste degli Stati Uniti, i sospetti statunitensi furono confermati da un aereo da ricognizione Lockheed U-2 della United States Air Force, che il 14 ottobre 1962 fornì le prove fotografiche della presenza a Cuba di missili a medio raggio R-12 e raggio intermedio R-14. A seguito di questa conferma, gli Stati Uniti imposero il 24 ottobre un blocco navale militare per impedire l'arrivo di nuovi missili a Cuba, chiedendo lo smantellamento e il ritorno in Unione Sovietica dei missili già installati. Furono avviati anche preparativi per attacchi aerei ai siti di lancio e per un'invasione dell'isola, che prevedibilmente avrebbero potuto far precipitare la crisi verso una guerra aperta tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

Dopo un lungo periodo di fitti negoziati, il presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy e Chruščёv giunsero a un compromesso: ufficialmente i sovietici avrebbero smantellato le loro armi a Cuba e le avrebbero riportate in patria in cambio del pubblico impegno statunitense a non tentare una nuova invasione dell'isola; in segreto, gli Stati Uniti avrebbero anche acconsentito a smantellare i loro missili Jupiter in Italia e in Turchia. Gli Stati Uniti tolsero quindi il blocco di Cuba il 20 novembre 1962, una volta confermato il ritiro di tutti i missili sovietici dall'isola. La vicenda mise in evidenza la necessità di una rapida, chiara e diretta linea di comunicazione riservata tra Washington e Mosca, e condusse infine all'istituzione della "linea rossa" tra le due capitali.


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Lo sapevi che...

Il giorno senza ombre, noto negli Stati Uniti come mezzogiorno di Lāhainā (in Lingua inglese Lāhainā noon, termine coniato dal Bishop Museum nelle Hawaii), è un fenomeno solare tropicale semestrale in cui il Sole culmina allo zenit a mezzogiorno, passando direttamente sopra le teste di coloro che si trovano nella sua traiettoria. Di conseguenza, i raggi solari cadono esattamente perpendicolarmente rispetto a un oggetto sul terreno e non proiettano alcuna ombra osservabile.

Fenomeno riscontrabile solo nella fascia tropicale (ovvero entro le latitudini di 23,26° N e S, rispettivamente corrispondenti al tropico del Cancro e del Capricorno), la posizione in cui si verifica è chiamata punto subsolare della Terra.

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Corallite)

Ciò che seminai nell'ira / crebbe in una notte / rigogliosamente / ma la pioggia lo distrusse. / Ciò che seminai con amore / germinò lentamente / maturò tardi / ma in benedetta abbondanza.
Peter Rosegger

Il centro storico di Schwäbisch Hall, nel Baden-Württemberg, Germania, con le case a graticcio tipiche dei Paesi germanici e delle zone limitrofe. La fotografia è stata scattata dall'isolotto Unterwöhrd formato dal fiume Kocher.

Quattro Milioni
Emma Ivon, Roma, 1883.

Castellammare del Golfo

La cittadina sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici e dà il nome all'omonimo golfo prospiciente il Castello Arabo Normanno, delimitato a est da capo Rama e a ovest da capo San Vito. Basa la sua economia sul turismo e, meno che in passato, sulla viticoltura e la pesca. Oggi è uno dei più rinomati centri balneari della Sicilia e uno dei borghi di mare più belli d'Italia. Sul suo territorio ricadono i faraglioni di Scopello, la baia di Guidaloca, le Terme Segestane e la parte più orientale della riserva naturale orientata dello Zingaro.

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