''La scena è sulle rive del Lupia nella selva di Teutoburgo e nelle vicinanze''
=== Atto I ===
I Catti si disperano per l'oppressione del giogo romano; a sollevarli viene il loro re Segeste, che li informa che ha giurato fedeltà a Roma, diventando amico ed alleato dell'imperatore [[Augusto]]. I sudditi non approvano il gesto, ritenendo Segeste un traditore ed invocando l'aiuto di Arminio, re dei Cherusci. Proprio quest'ultimo entra in scena dopo che sono partiti tutti, accompagnato da Sismondo, figlio di Segeste che quest'ultimo ha costretto haa farsi tribuno militare al servizio di Roma; il primo rinfaccia al secondo il suo tradimento, ma Sismondo si difende sostenendo di essere vittima del volere paterno. Chiarito il dissidio, Arminio accoglie sotto la sua egida un gruppo di ribelli al volere congiunto di Segeste e del proconsole Varo, al quale il re catto ha promessa la mano della figlia Tosnelda. Quest'ultima supplica il padre di mutare consiglio, perché già promessa ed innamorata ad Arminio, ma Segeste rifiuta. Intanto il proconsole Varo pregusta già il suo trionfo, ostacolato dal solo Arminio; proprio quest'ultimo gli si presenta innanzi, ma ogni accordo fra i due risulta impossibile per la baldanza di entrambi gli interlocutori. Nel frattempo, Tosnelda, per sfuggire al matrimonio combinato, fugge in veste di soldato romano, e si incontra nel bosco con Arminio, scambiandosi con l'amante tenere effusioni; ma subito giunge Sismondo, che annuncia che Segeste sta guidando assieme a Varo le schiere romane verso di loro. I due amanti vengono repente raggiunti, ed Arminio catturato.
[[File:Gaetano Crivelli by John Partridge.jpg|miniatura|Ritratto in abiti romani di Gaetano Crivelli, creatore del ruolo di Varo ([[John Patriridge]], 1825 c. a.)]]