Giulio Malgara: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Figlio di un industriale risiero, a 18 anni va in [[Inghilterra]] a imparare l'inglese e trascorre i sabati nei supermercati (che ancora non esistono in Italia) osservando gli scaffali dei prodotti, studiando le esigenze dei consumatori e rimanendo colpito dalle scatolette di cibo per cani e gatti, ancora sconosciute in Italia.<ref>Pietro Gennaro, Giuseppe Scifo, op. cit., p. 88</ref>
A metà degli anni Settanta entra in [[joint venture]] (al 50%) la [[Chiari & Forti]], un'impresa alimentare di [[Treviso]] che produce e distribuisce olio di semi con il marchio Topazio e un olio dietetico ricavato dai semi di mais con il marchio Cuore<ref>Pietro Gennaro, Giuseppe Scifo, op. cit., pp. 89-91</ref> L'olio Topazio si trova coinvolto in uno scandalo sollevato dal pretore di Treviso e finito poi con un'assoluzione completa, la Chiari & Forti soffre comunque finanziariamente e la Quaker Oats aumenta progressivamente la sua partecipazione fino ad averne il controllo nel 1981. Malgara è nominato presidente e amministratore delegato oltre ad essere presidente della Quaker Europe. E comincia a utilizzare spot pubblicitari per lanciare una serie di prodotti di marca, dall'olio Cuore alle bevande [[Gatorade]], dai gelati tedeschi Haagen Dasz ai salumi Negroni, dai cibi per cani e gatti Fido e Miao all'aceto balsamico Fini.<ref>Giorgio Dell'Arti, Massimo Parrini, op.cit., p. 1039</ref>
Nel 1992 fonda insieme a [[Raul Gardini]], da poco estromesso dai familiari dalla guida della [[Ferruzzi]], un nuovo polo alimentare
Sono effettuate una serie di acquisizioni, Malgara, che ha la fama di essere uno degli imprenditori più creativi d'Italia, s'inventa il cioccolato che si scalda da solo,<ref>Monica Setta, op.cit. p. 49</ref> ma anche l'indebitamento cresce. Nel 2001 i soci cedono tutti le loro quote e Malgara diventa azionista unico con debiti attorno ai 170 milioni di euro.<ref name = "par"/> Sono così dismessi vari beni tra cui l'Olio Cuore ceduto alla Bonomelli per 80 milioni. Alla fine del 2003 l'indebitamento è sceso a 19 milioni<ref name = "par"/> ma resta il problema del futuro dell'area di Silea dopo la decisione di chiudere l'azienda nel 2004. Malgara si offre di riqualificare l'area (9 ettari) con una cordata di imprenditori immobiliari e di trasformarla con un investimento di 250 milioni in una cittadella di stile medioevale, con alloggi, hotel, uffici. Ci sono dei problemi e nel 2006 Malgara cede per 25 milioni tutto il complesso sul Sile all'[[Acqua Pia Antica Marcia]], società romana che fa capo a [[Francesco Bellavista Caltagirone]], editore de ''Il Gazzettino'' di Venezia.
Nel luglio 2005 il ministro dell'Economia [[Domenico Siniscalco]] designa Malgara per l'incarico di presidente della [[RAI]] dopo la staffetta [[Lucia Annunziata]]-[[Francesco Alberoni]]. [[Romano Prodi]], a nome dell'opposizione, si dichiara contraria. Una settimana dopo la designazione, il 12 luglio, Malgara rinuncia all'incarico.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/cdarai3/malgrifiuta/malgrifiuta.html?ref=search|titolo=RAI, Giulio Malgara si ritira|data=12 luglio
==Note==
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