Alberto Quadrelli: differenze tra le versioni

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Vi fu una disputa sul compenso di vestizione ed istruzione del Vescovo di Lodi ai Signori Tresseni, forse feudatari di Lodi ed amministratori dei beni della Curia vescovile di Lodi (C. VIGNATI, p.25-27).
 
L'11 giugno 1169 promosse l'investizione della chiesa di San Bassiano ([[Pianengo]]) (C. VIGNATI, p.27-29). Nello Nelstesso 11969anno, assieme al Vescovo di Milano, promosse la protezione di due conventi di monache della regola di San Benedetto (C. VIGNATI, p.30). Il 21 marzo 1170 è costituito un censo dell'Ospitale di San Giovanni Battista a Tavazzano, a favore della Curia arcivescovile di Lodi (C. VIGNATI, p.31). Nel 1171 (21 marzo) guarì una donna oppressa dal maligno, nello stesso luogo in cui giacevano le spoglie mortali di San Giuliano, che venne traslato nel Duomo (Basilica Cattedrale della Vergine Assunta) e posto dietro l'altar maggiore della parte sotterranea. Nello stesso anno si registra la concessione di un fitto perpetuo, come livellari ad Orio, a favore di Lantelmo di Orio (C. VIGNATI, p.32 e 33), e lo stesso atto di enfiteusi perpetua (novembre 1172) si ebbe per un sedime di proprietà della Curia, situata presso il Duomo di Lodi, il Palazzo dei Consoli e la piazza Maggiore (il documento è importante, in quanto indicante la presenza di enfiteusi ecclesiastica, con indicazione testuale dei termini contrattuali), a favore di tale Canaveto di Cassino (C. VIGNATI, p.34-36). L'ultimo atto notarile reperibile - fino ad ora - tra le carte della Curia lodigiana, è del 10 novembre 1172, relativa ad una concessione in enfiteusi di un sedime sito a Spinaboto, ad Alberto Negri (C. VIGNATI, p.38). Lo stesso Autore (p.38 e 39), poi dà conto di altri atti notarili posti in essere all'epoca in cui Sant'Alberto Quadrelli era ancora Vescovo laudicense, ma che presero efficacia dopo la nomina del suo successore, Mons. Giovanni Antonio Conte della Berretta, fissando la morte del Vescovo nel 1173.
 
Si distinse non solo per la carità e l'aiuto ai poveri (v. l’''Enchiridon rerum Laudentium''. Sul punto si veda il dipinto recato nella chiesa di Sant'Alberto Quadrelli, a Rivolta d’Adda), mansuetudine, umiltà e modestia, oltre alla sollecitudine della riforma della Chiesa, soprattutto nella formazione del clero dopo gli eventi scismatici, come mostra la fondazione di una confraternitàconfraternita sacerdotale (1173, Consorzio del Clero, poi abolito nel 1786: V. CADAMOSTO) per il soccorso ai poveri, nel periodo del suo episcopato, ma anche per aver conservato il territorio diocesano affidato alle sue cure spirituali, al di fuori delle contese di guerra (Defendente da Lodi). Operò visite episcopali (a Lodi Vecchia nel 1171 e 1175), e continuò la costruzione della cattedrale della nuova Lodi (Carl'Antonio Remitali, Matteo Manfredi).
Ricevuto con sommo gaudio fra le rovine della città quod numquam vidi, dice il Murena, nec etiam audivi aliquem electum in sua civitate maiori tanto gaudio nutmquam susceptum fuisse, contribuì grandemente alla sua riedificazione (1177) e la governò egregiamente.