Palagio degli Spini: differenze tra le versioni

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Passò poi in eredità alle famiglie Del Tovaglia e [[Pitti (famiglia)|Pitti]], i quali lo vendettero nel 1837 a Filippo Matteoni, e infine confluì nelle proprietà dei Bargagli-Petrucci. L'ultima proprietaria fu la contessa Angela Riblet<ref>[https://www.palazzopretorio.prato.it/it/le-opere/alcuni-capolavori/miracolo-del-grano-con-san-giovanni-gualberto/ Museo Civico di Prato]</ref>.
 
Nel repertorio di Bargellini Guarnieri (1977-197871978) sono documentate le condizioni precarie dell'edificio, che in tempi più recenti è stato invece completamente restaurato e destinato a sede di uffici, oratorio compreso.
 
La struttura ha una forma abbastanza singolare, che ricorda più le forme di un castello che di una villa: ha infatti una torretta, da cui si dipana, asimmetricamente, il corpo principale dell'edificio diposto ad anello attorno a un cortile dalla forma di ottagono irregolare. Sul lato opposto alla torre, a guardare i lato sud, si trova il potale manierista del XVI secolo. La struttura in pianta assomiglia a una "D": queste irregolarità dimostrano come vennero inglobate preesitenze più antiche nella villa cinquecentesca.