Domenico Modugno: differenze tra le versioni

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[[File:Modugno esegue Vecchio frac e, mentre fischia, percuote la cassa della chitarra.jpg|thumb|upright=1.3|Modugno esegue ''Vecchio frac'' e, mentre canta e fischia, percuote la cassa della chitarra]]
 
In questo periodo pubblica altri dischi per la RCA con brani che verranno riscoperti in seguito, come ''La donna riccia'', ''La sveglietta'', ''Lu pisci spada'' e ''[[Vecchio frak|Vecchio frac,]]'', una delle due canzoni in [[Lingua italiana|italiano]] di questo periodo che nel 1955 gli procurerà il primo problema con la censura a causa del verso finale «Ad un attimo d'amore che mai più ritornerà», che gli viene fatto cambiare in «Ad un abito da sposa primo e ultimo suo amor». Come egli stesso racconterà, questa canzone è ispirata alla vicenda del principe siciliano [[Raimondo Lanza di Trabia]] (marito dell'attrice [[Olga Villi]]), che si era suicidato nel novembre del 1954, all'età di 39 anni, gettandosi dalla finestra del suo palazzo in via Sistina a [[Roma]].<ref>{{cita|Maurizio Ternavasio|p. 35}}.</ref> Racconta peraltro un suo amico fraterno, il poeta e scrittore [[Giovanni Bruno]], che la canzone ebbe anche una seconda fonte di ispirazione in un racconto di spettri che la madre fece al cantante quando era bambino: la leggenda di un fantasma che usciva di notte dagli spalti del Castello di [[Conversano]] ([[Provincia di Bari|BA]]) e vagava per la città<ref>[http://www.cannibali.it/leggi.php?n=1&i=125&c=2 Intervista con Giovanni Bruno di Enzo Garofalo per la rivista culturale 'on line' cannibali.it (19 novembre 2007)]</ref>.
 
In quel periodo vengono pubblicati i primi [[Long playing|LP]]: l'album di esordio è ''[[I successi di Domenico Modugno I]]'' uscito nel 1955, che include alcuni brani già editi come 78 giri, seguito da ''[[I successi di Domenico Modugno II]]''. Spesso le canzoni di questo periodo si rifanno alla [[tradizione]] popolare siciliana e dei [[cantastorie]] siciliani, che furono del resto la sua prima esperienza musicale, anche se poi ha dichiarato: «Una notte, quando avevo tre anni, a Polignano a mare, fui svegliato da un suono bellissimo, che solo in seguito decifrai come il canto di un carrettiere; fu la mia prima esperienza musicale, quella per me fu la "musica" per molto tempo. Per questo ho iniziato a cantare con quelle canzoni; il cantastorie stava dentro di me, non era una scelta precisa».<ref>Intervista fatta da Maura Nuccetelli e Tommaso Di Francesco a Modugno il 23 ottobre del 1979, riportata in {{cita|Gianni Borgna 1980|p. 184}}.</ref>