Enzo Bifoli: differenze tra le versioni
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Fra il 1928 e il 1930 affrescò la [[Chiesa di Nostra Signora della Salute]] della [[La Spezia|Spezia]].<ref>{{cita libro|editore=Gaetano Traxino|anno=1930|titolo=Annuario-guida per la provincia della Spezia amministrativo, industriale e commerciale|pagine=78-85|url=https://books.google.com/books?id=KJRNRS6AYz8C&pg=PA75}}</ref><ref name=catalogo/> Negli anni '30 appare fra gli architetti impegnati nel restauro della [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|Cattedrale di San Lorenzo]] a Genova, presso cui, sotto la direzione di [[Orlando Grosso]], lavorò al ripristino della facciata. Ricevette anche commissioni per progetti inerenti la torre di [[Palazzo Ducale (Genova)|Palazzo Ducale]], la riqualificazione della [[Chiesa di San Matteo (Genova)|chiesa di San Matteo]] e per alcuni elementi ornamentali in ferro battutto del [[Casa di Cristoforo Colombo (Genova)|chiostro di Sant'Andrea]].<ref name=IDAL/> Nel 1939 si occupò degli affreschi a decorazione dell'ingresso laterale e del vestibolo della [[Basilica di Santa Maria Immacolata]] con decorazione architettonica e scultorea e rivestimento in marmo policromo.<ref name=catalogo/>
Nel novembre 1942, durante [[Bombardamenti di Genova nella seconda guerra mondiale|bombardamenti su Genova]] della [[seconda guerra mondiale]] lo studio di Bifoli venne devastato da un incendio che coinvolse l'intera via San Luca, mandando in cenere il suo intero archivio fotografico storico e un ampio numero di opere. Questa vicenda, a cui si aggiunse la morte della moglie nel 1943, causò un rallentamento dell'attività creativa di Bifoli, che proseguì soprattutto nell'insegnamento.<ref name=catalogo/>
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