Giovanni Francesco Scottoni: differenze tra le versioni

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A Venezia, Scottoni si distinse nel campo editoriale, collaborando con il settimanale ''Giornale d'Italia'' e contribuendo alla creazione di periodici come ''Avvisi utili risguardanti le scienze, la letteratura, le arti'' e ''Semi per una buona agricoltura pratica italiana''. Fu anche coinvolto nella ristampa de ''Il Caffé''. La sua attività come revisore alle stampe, che iniziò nel 1764, lo portò a confrontarsi con le complesse dinamiche della censura libraria; mantenne tale ruolo fino al 1780.
Tuttavia, la sua carriera non fu esente da controversie. Scottoni fu accusato di vendere libri osceni e di diffondere dottrine eretiche. Tra il 1770 e il 1773, trascorse tre anni in carcere a causa di queste accuse, ma fu prosciolto nel 1774, grazie anche al supporto di figure influenti, come il politopolitico e diplomatico Girolamo Ascanio Giustinian.<ref>{{cita web|url=https://archiviopossessori.it/archivio/1572-scottoni-giovanni-francesco|titolo=Scottoni, Giovanni Francesco|editore =Archivio dei Possessori|autore=G. Venturini|urlarchivio=}}</ref>
 
Dopo la sua liberazione, Scottoni richiese e ottenne la secolarizzazione, distaccandosi progressivamente dal mondo editoriale. Nel 1781 lasciò Venezia per recarsi in [[Moravia]] e successivamente a [[Vienna]], dove assunse il ruolo di bibliotecario presso il conte di Collalto. Tornò a Venezia nel 1783, ma dopo tale data non si hanno ulteriori notizie sulla sua vita.