Jacques Audiberti: differenze tra le versioni

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Svolge gli studi primari e secondari nella città natale, interrompendoli per motivi di salute nel 1915.
Nel 1914 comincia a pubblicare poesie e cronache sul ''Réveil d'Antibes''. [[Edmond Rostand]], al quale aveva inviato alcune poesie, gli invia i suoi incoraggiamenti nonché una foto con dedica, che Audiberti conserverà a lungo. Negli stessi anni scopre con meraviglia il [[cinema]].
Dal 1918 al 1924 è commesso ancellierecancelliere al tribunale di Commercio dove il padre è stato nominato giudice.
Nel 1924 Audiberti si trasferisce a [[Parigi]]. Raccomandato da un condiscepolo, [[Émile Coudroyer]], entra al ''Journal'' che lascerà l'anno dopo per ''Le Petit Parisien'' dove si occupa della cronaca della periferia parigina. Tramite [[Benjamin Péret]], anch'egli giornalista al ''Petit Parisien'', si avvicina al movimento [[Surrealismo|surrealista]] senza mai farvi parte. Frequenta molto la [[Biblioteca nazionale di Francia|Bibliothèque Nationale]].
Nel 1926 sposa la giovane istitutrice antillese Élisabeth-Cécile-Amélie, nomi che comporranno il titolo di una poesia apparsa nel 1936. Da questa unione nasceranno due figlie: Jacqueline e Marie-Louise.