Vittime del Genocidio armeno: differenze tra le versioni

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Le statistiche ufficiali ottomane compilate per il periodo tra il 1915 e il 1917-18 ammontavano a 800.000 uccisi. Questo dato proviene dall'ufficio di [[Ahmed Cemal Pascià|Djemal Pasha]] i cui risultati vennero pubblicati nella gazzetta ufficiale ottomana.<ref>Ottoman Gazette ''Takvimi Vekâyi'' No. 3909, July 21, 1920, pp. 3, 4. Cited published in ''Alemdar'', March 15, 1919</ref>
 
Presumibilmente erano i risultati di una commissione formata dal ministro degli interni Mustafa Arif. Si ritiene che si basassero su ricerche e statistiche compilate in un periodo di due mesi. Il 14 marzo 1919 i risultati furono resi pubblici da Djemal. Questa stessa cifra venne menzionata nelle memorie del politico e miliataremilitare [[Rauf Orbay]].<ref>Rauf Orbay, ''Rauf Orbay'ın Hatıraları'', (Vol. 3), Yakın Tarihimiz, İstanbul, 1962 p. 179, he refers to what Mustafa Kemal told him about the Armenians.</ref> I primi risultati rappresentavano apparentemente coloro che furono "massacrati" durante la deportazione, senza alcuna indicazione sul numero totale di persone che morirono. Mustafa Kemal, durante una conversazione con il maggiore generale Harbord, capo della missione militare americana in Armenia, nel settembre 1919, riprese lo stesso numero.<ref>''Yakm Tarihimiz'', 3, (1962), p. 179, cited in Vahakn N. Dadrian, ''The History of the Armenian Genocide: Ethnic Conflict from the Balkans to Anatolia to the Caucasus'', Providence, RI: Berghan Books, 1995, p. 234</ref> La cifra di 800.000 esclude i soldati armeni dell'esercito ottomano liquidati nelle prime fasi del genocidio, così come il numero di donne e bambini maschi e femmine assimilati nelle famiglie turche.
 
Tuttavia, a seguito dello scioglimento del tribunale militare, tali cifre sono state reinterpretate. L'autore turco [[Taner Akçam]] fa riferimento a una stima militare turca pubblicata dal tenente colonnello Nihat nel 1928, in cui la cifra di 800.000 non rappresentava più coloro che furono "massacrati" o "uccisi", ma semplicemente coloro che morirono. In seguito lo storico Bayur in una famosa opera scrisse: "800.000 armeni e 200.000 greci morirono a seguito delle deportazioni o morirono nei "[[Battaglioni di lavoro (Impero ottomano)|battaglioni di lavoro]]". Bayur concluse: "Secondo le nostre fonti ufficiali, questi numeri sono corretti".<ref>Yusuf Hikmet Bayur, ''Türk İnkılabı Tarihi'', Vol. III, Sec. IV, p. 787</ref>