Palazzo del Podestà (Bergamo): differenze tra le versioni
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=== Gli affreschi del Bramante ===
Gli affreschi del Bramante descritti come ''Li phylosophi coloriti nella fazzada sopra la piazza'' da [[Marin Sanudo il Giovane|Marin Sanudo]], erano sette immagini alte più di due metri raffiguranti antichi saggi posti in una architettura che si aggiungeva a quella reale dell'edificio. {{citazione|Sopra di questa piazza è il palazo del Pretor riconzado et pincto li philosofi et suditi, nel tempo di Sebastian Pretor riconzado et pincto li philosofi et suditi, nel tempo di Sebastian Codoer equite pretor, et Zuan Moro Prefecto|Itinerario di tera ferma veneziana – Marin Sanudo il Giovane}} Gli affreschi furono realizzati mentre Sebastiano Badoer era pretore cittadino, forse anche il committente, e Giovanni Moro prefetto, quindi nel biennio 1477-1478.<br>Questi savi erano raffigurati seduti tra le finestre del palazzo contornati da una loggia dipinta con colonnine e balaustre dando alla piazza visione molto aperta. Negli anni successivi, nuove aperture e il sovrapporsi di nuovi dipinti a fresco, coprirono i dipinti del Bramante, solo nel 1927 grazie all'intervento dell'assessore Ciro Caversazzi, si effettuarono assaggi, scrostamenti e fu possibile recuperare due dei saggi affrescati: Epimenide (295x249) che regge con la destra un libro aperto ma di inesatta raffigurazione prospettica che presuppone la realizzazione da parte di un allievo del pittore, e il
=== Sala dei Giuristi ===
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