Pensiero religioso di Adolf Hitler: differenze tra le versioni
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Brigitte Hamann, Hitler: gli anni dell'apprendistato, Corbaccio, 1998. |
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È noto che Hitler ebbe una grande passione nei confronti di [[Friedrich Nietzsche]] (1844-1900); si occupò delle sue opere mentre si trovava prigioniero a [[Landsberg am Lech]]. Nietzsche viene citato sia nel ''[[Mein Kampf]]'' sia in alcuni discorsi Hitler, visitò spesso il museo di [[Weimar]] dedicato a Nietzsche, e si fece ritrarre fotograficamente mentre ostentava la contemplazione del busto del filosofo mentre, nel 1943, arrivò a donare un'edizione completa di lusso dell{{'}}''opera omnia'' del filosofo al [[camerata (politica)|camerata]] [[Benito Mussolini]].<ref>{{cita web|url=http://www.lamaddalena.it/mussolini2.htm|titolo=Mussolini prigioniero a La Maddalena|editore=lamaddalena.it|accesso=24 maggio 2015}}</ref>. Anche se fu superficiale nella sua lettura guardò sempre a Nietzsche come ad un "padre spirituale".
Sul filosofo ottocentesco Hitler si basò per le idee di "disprezzo nei confronti della massa" e della "coltivazione di esseri superumani" (dalla teoria nietzschiana dell'[[Oltreuomo]]) che accrescono la loro [[volontà di potenza]] (dal libro postumo del
Nel [[periodo interbellico|periodo fra le due guerre mondiali]], alcuni nazisti impiegarono intensivamente vari espedienti per promuovere la propria ideologia, e segnatamente [[Alfred Baeumler]] nella sua interpretazione de ''[[La volontà di potenza (manoscritto)|La volontà di potenza]].''<ref>''Bachofen und Nietzsche'' ([[1929]]); ''Nietzsche der Philosoph und Politiker'' ([[1931]])</ref>
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