Antonio Boselli: differenze tra le versioni

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In un atto del 1496 viene indicato come “habitator Bergomi”, che indicherebbe la sua presenza nella città orobica ma non ancora la sua cittadinanza.<ref>Per i cittadini veniva indicato il termine ''civis''</ref> Nel 1501 sposò una certa Margherita de Muzo che gli diede un figlio, Pietro citato molte volte negli atti notarili. Il Boselli con la famiglia abitava presso la [[vicinia]] di [[Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco|San Michele al Pozzo Bianco]].<ref name=Cinquecento/>
 
La pittura del Boselli, che era già conosciuto alla fine del [[XIV secolo]]<ref>{{cita lpubblicazione|titolo=La pittura a Bergamo nel primo decennio del cinquecento|autore=Antonia Abbasttista Finocchiaro|rivista=La rivista di Bergamo|numero =16|anno =2001}}</ref>, manteneva quello stile più simile all'arte del [[XV secolo|Quattrocento]], mentre già nella bergamasca l'arrivo del [[Rinascimento]] portato dai pittori veneti in particolare del [[Lorenzo Lotto|Lotto]] aveva rivoluzionato l'arte figurativa<ref>{{cita web|url =https://books.google.it/books?id=vcbjAoxSjk0C&pg=PA275&lpg=PA275&dq=san+francesco+che+riceve+le+stimmate+boselli&source=bl&ots=XTHYFufCPJ&sig=w4xbdOc0fF7vOqnqb1U7RPRHYi4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwizrcqd0_zNAhVCvBQKHf80AiMQ6AEISjAN#v=onepage&q=san%20francesco%20che%20riceve%20le%20stimmate%20boselli&f=false|titolo =ScrittodiScrittori di belle Arti|autore =Luigi Lanzi|editore =Per Nicolò Bettoni|accesso =18 luglio 2016}}</ref>.<br> A [[Seriate]], è ricordato per aver dipinto ''San Pietro, san Paolo e san Luca'' (1509) per la [[chiesa di San Cristoforo (Bergamo)|chiesa di San Cristoforo]]<ref>{{cita libro|titolo =Vite de' pittori, scultori e architetti bergamaschi|Francesco Maria Tassi|anno =1793|p. 50}}</ref>. <br>
Nel [[1503]] viene chiamato in [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Santa Maria Maggiore]] a giudizio delle pitture di [[Jacopino Scipioni]]. I due artisti si troveranno a lavorare spesse volte nelle medesime chiese tanto che in alcuni lavori si creò non poca confusione nell'aggiudicarne l'autore. Si considera che il Boselli possa aver lavorato un poco anche come scultore; secondo la testimonianza del [[Francesco Tassi|Tassi]] il polittico conservato nella pinacoteca dell'[[Accademia Carrara]] del 1515, proveniente dalla nella chiesa di Santa Maria Consolatrice di [[Almenno San Salvatore]], aveva al centro una statua raffigurante san Rocco dove sul piedistallo era presente la sua firma: ''Opus Antonii de Boselis 1515''<ref>{{Cita|Facchinetti|p. 30}}.</ref>.<br>
La [[Pala di Ognissanti (Boselli)|pala di Ognissanti]] presente nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo]] non venne catalogata tra le sue opere fino alla metà del Novecento, anche se il [[Francesco Tassi|Tassi]] nel suo ''Vite dei pittori, scultori e architetti bergamaschi'' riporta la commissione del [[1514]], il quadro è posto sopra l'altare di san Marco a destra dell'altare maggiore.
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L'artista probabilmente godeva di una discreta quantità di immobili da quanto si possa dedurre dai molti atti notarili che lo citano.<ref name=Cinquecento/> Non si conosce la sua data di morte ma risulterebbe morto nel 1532 da un documento del 10 giugno {{citazione|Et hoc uti de bonis nune q. M.ti Antoni de Bosellis pictoris et etiam in prejudicium Petri de Bosellis uti in hac parte in effectu heredis spr.ti q. N.ti Antonii de Bosellis|Notaio Gio Giacomo Costnzo Zanchi- Archivio di Stato di Bergamo}}
 
Ultimo lavoro che gli venne pagato risale al 1527, per la chiesa di Curno. Il documento annullerebbe quanto indicato dal Lanzi che lo vorrebbe presente nel 1532 a lavorare a Ceneda nella loggia dei giudici e la cattedrale.<ref>{{cita libro|autore=Luigi Antonio Lanzi|titolo=Storia pittorica della Italia|città=Venezia|anno= 1838|pp=69, 104}}</ref>
 
==Opere==