Antonio abate: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Sant'Antonio abate (disambigua)|Sant'Antonio Abate}}
{{Santo
|nome = Sant'Antonio abateabbate
|immagine = San Antonio Abad (Zurbarán).jpg
|didascalia = [[Francisco de Zurbarán]], ''San Antonio abad'' (1664)
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}}
{{Bio
|Nome = Antonio abateabbate
|Cognome =
|PostCognome = ({{lang-grc|Ἀντώνιος|Antṓnios}}, {{latino|Antonius}}, {{copto|Ⲁⲃⲃⲁ Ⲁⲛⲧⲱⲛⲓ}}), chiamato '''sant'Antonio il Grande''', detto anche ''sant'Antonio d'Egitto'', ''sant'Antonio del Fuoco'', ''sant'Antonio del Deserto'' e ''sant'Antonio l'Anacoreta'',
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}}
 
Contemporaneo di [[Paolo di Tebe]], è considerato il fondatore del [[Monachesimo|monachesimo cristiano]] e il primo degli [[Abate|abatiabbati]]; a lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, ''abbà'', si consacrarono al servizio di Dio. La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo [[Atanasio di Alessandria]]. È uno dei quattro Padri della Chiesa d'Oriente che portano il titolo di "Grande" insieme allo stesso Atanasio, a [[Basilio Magno|Basilio]] e a [[Fozio di Costantinopoli]]. È ricordato nel [[Calendario dei santi]] della [[Chiesa cattolica]] e da [[Calendario dei santi (luteranesimo)|quello luterano]] il 17 gennaio, ma la [[Chiesa ortodossa copta]] lo festeggia il 31 gennaio che corrisponde, nel suo calendario, al 22 del mese di [[Tobi (mese)|Tobi]].
 
== Biografia ==
[[File:StAnthony.jpg|sinistra|miniatura|Icona raffigurante ''sant'Antonio abate''.]]
La vita di Antonio abateabbate è nota soprattutto attraverso la ''Vita Antonii'' pubblicata nel [[357]] circa, opera [[Agiografia|agiografica]] scritta da [[Atanasio di Alessandria|Atanasio]], vescovo di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], che conobbe Antonio e fu da lui coadiuvato nella lotta contro l'[[arianesimo]]. L'opera, tradotta in varie lingue, divenne popolare tanto in Oriente quanto in Occidente e diede un contributo importante all'affermazione degli ideali della vita monastica. Grande rilievo assume, nella ''Vita Antonii'', la descrizione della lotta di Antonio contro le tentazioni del demonio. Un significativo riferimento alla vita di Antonio si trova nella ''Vita Sancti Pauli primi eremitae'' scritta da [[san Girolamo]] negli anni [[375]]-[[377]]. Vi si narra l'incontro, nel deserto della Tebaide, di Antonio con il più anziano [[Paolo di Tebe]]. Il resoconto dei rapporti tra i due santi (con l'episodio del corvo che porta loro un pane, affinché si sfamino, sino alla sepoltura del vecchissimo Paolo per opera di Antonio) vennero poi ripresi anche nei resoconti medievali della vita dei santi, in primo luogo nella celebre ''[[Legenda Aurea]]'' di [[Jacopo da Varazze]].
 
Antonio nacque a [[Coma (Egitto)|Coma]] (l'odierna Qumans) il 12 gennaio del [[251]], figlio di agiati agricoltori cristiani. Rimasto orfano prima dei vent'anni, con un patrimonio da amministrare e una sorella minore cui badare, sentì ben presto di dover seguire l'esortazione evangelica: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi e dallo ai poveri"<ref>Mt {{Cita passo biblico|Mt|19,21}}</ref>. Così, distribuiti i beni ai poveri e affidata la sorella a una comunità femminile, seguì la vita solitaria che già altri [[Anacoreta|anacoreti]] facevano nei deserti attorno alla sua città, vivendo in preghiera, povertà e castità.