Meme: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua}}
{{F|sociologia|ottobre 2018}}
== Origine ed evoluzione concettuale ==
[[File:Richard dawkins lecture.jpg|thumb|[[Richard Dawkins]], ideatore del termine «meme»]]
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{{Citazione|La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua.|[[Ralph Waldo Emerson]]<ref>Essays and English Traits. Vol. V. The Harvard Classics. New York: P.F. Collier & Son, 1909–14, IX. Circles (1841)</ref>|The key to every man is his thought. Sturdy and defying though he look(s), he has a helm which he obeys, which is the idea after which all his facts are classified. He can only be reformed by showing him a new idea which commands his own.|lingua=en}}
Secondo Dawkins le [[cultura|culture]] possono evolversi in maniera analoga a come si evolvono le popolazioni e gli organismi viventi. Molte delle idee che passano da una [[generazione]] alla successiva possono aumentare o diminuire le possibilità di sopravvivenza della generazione che le riceve che a sua volta potrà ritrasmetterle. Per esempio più culture possono sviluppare un proprio progetto e un proprio metodo per realizzare un utensile, ma quella che avrà sviluppato i metodi più efficaci avrà più probabilità di prosperare e svilupparsi sulle altre; con il passare del tempo una sempre maggior parte della popolazione adotterà quindi tali metodi. Il progetto dell'utensile agisce quindi in modo simile a come agisce un gene biologico appartenente a certe popolazioni e non ad altre, guidando con la propria presenza o assenza il futuro di ogni cultura. Aspetto interessante è anche il procedimento inverso per il quale la tribù dei Fore in [[Papua Nuova Guinea]] sia riuscita tramite pratiche tribali, ad alterare il proprio corredo genetico sviluppando la [[Kuru (malattia)|malattia Kuru]] che ha decimato la popolazione indigena, ma al contempo ne avrebbe agevolato i membri, rendendoli
Il dibattito è stato ravvivato in tempi più recenti dalla pubblicazione del libro di [[Susan Blackmore]] ''[[La macchina dei memi. Perché i geni non bastano]]'' nel 1999 in cui si introduce il concetto generalizzato di replicatore, liberando così l'analogia con la genetica da vincoli eccessivi.
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