Meme: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{F|sociologia|ottobre 2018}}
[[File:Kilroy was here (re-drawn).gif|thumb|"[[Kilroy was here]]" è un [[graffitismo|graffito]] che divenne popolare durante la seconda guerra mondiale, replicato con diversi nomi in moltissime nazioni; è un esempio di meme a diffusione globale<ref>{{cita news|url=https://www.latimes.com/archives/la-xpm-2000-mar-05-bk-5402-story.html |titolo=Kilroy Was Here|pubblicazione= Los Angeles Times |data=5 marzo 2000|accesso=17 settembre 2017|autore=Martin Gardner|lingua=en}}</ref>]]
 
Il '''meme''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/ˈmɛme/|it}}, dal [[greco antico|greco]] {{lang|grc|μίμημα}}, ''mímēma'', "imitazione", sul modello di ''[[gene]]'') è un elemento culturale che si propaga, per [[imitazione]], da un individuo ad un altro;<ref>{{Treccani|Meme|meme|V=1}}</ref> può assumere la forma di un'[[idea]], un'[[immagine]], uno [[stile]] o un [[comportamento]] e si diffonde tramite le [[relazioni interpersonali]] o attraverso i [[mezzi di comunicazione di massa]]. I memi, così come i geni, hanno le proprietà di replicarsi, mutare, ed essere soggetti a [[selezione naturale]]<ref>{{Cita libro |cognome=Graham |nome=Gordon |titolo=Genes: a philosophical inquiry |url=https://archive.org/details/genesphilosophic0000grah_u1s0 |editore=Routledge |città=New York |anno=2002 |p=[https://archive.org/details/genesphilosophic0000grah_u1s0/page/196 196] |isbn=978-0-415-25257-7 }}</ref>.
 
Il termine venne coniato da [[Richard Dawkins]] nel 1976 nel libro ''[[Il gene egoista]]'', come tentativo di spiegare il modo in cui le informazioni culturali si diffondono, e più in generale per spiegare l'evoluzione culturale umana, non spiegabile, secondo questo autore, con la sola nozione di gene.<ref name="cream">{{citazione|Noi abbiamo bisogno di un termine per il nuovo replicatore, un nome che esprima l'idea di un'unità di ''imitazione''. "Mimeme" viene da un'idonea radice greca, ma io voglio un monosillabo che suoni un po' come "gene". Io spero che i miei amici classicisti mi perdoneranno se io abbrevio mimeme in ''meme''. Se può essere di consolazione, potrebbe essere in alternativa pensato come qualcosa relativo alla "memoria", o alla parola francese ''même''. Dovrebbe essere pronunciato per rimare con ''cream'' [crema, n.d.r.]|{{Cita pubblicazione|cognome=Dawkins |nome=Richard |wkautore=Richard Dawkins |titolo=The Selfish Gene |editore=Oxford University Press |anno=1989 |edizione=2 |isbn=0-19-286092-5 |p=192 |url=https://books.google.com/books?id=WkHO9HI7koEC&pg=PA192 |lingua=en}}|We need a name for the new replicator, a noun that conveys the idea of a unit of cultural transmission, or a unit of ''imitation''. 'Mimeme' comes from a suitable Greek root, but I want a monosyllable that sounds a bit like 'gene'. I hope my classicist friends will forgive me if I abbreviate mimeme to ''meme''. If it is any consolation, it could alternatively be thought of as being related to 'memory', or to the French word ''même''. It should be pronounced to rhyme with 'cream'.|lingua=en}}</ref> In termini più specifici, un meme sarebbe "un'unità auto-propagantesi" di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la [[genetica]], quindi un elemento di una cultura o civiltà trasmesso da mezzi non genetici, soprattutto per imitazione.<ref>Pascal Jouxtel, ''Memetica. Il codice genetico della cultura'', 2010, Bollati Boringhieri</ref> La [[memetica]] è la scienza che si occupa dello studio dei memi.
 
Sulla base della parola "geni", si usa il plurale ''memi''<ref>{{Treccani|meme_(Neologismi)/|Meme|v=sì|accesso=23 aprile 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=MEME100|titolo=Lemma "meme"|editore=Dizionario Italiano Olivetti|accesso=15 novembre 2018}}</ref><ref>Esempi testuali:
 
* [[Richard Dawkins]], ''[https://books.google.it/books?id=PPxVGoe8FCIC&pg=PA193 L'illusione di Dio. Le ragioni per non credere]'', traduzione di Laura Serra, Mondadori, 2008, pag. 193.
* [[Ugo Volli]], [https://books.google.it/books?id=pkQn5hNZNCMC&pg=PA263 ''Il nuovo libro della comunicazione. Che cosa significa comunicare: idee, tecnologie, strumenti, modelli''], Il Saggiatore, 2010, pag. 263.
* Anna Curir, [https://books.google.it/books?id=k-0kDQAAQBAJ&pg=PA128 ''L'emergere della Terza Cultura e la mutazione letale''], Il Sirente, 2016, pag. 128.</ref> sebbene si trovi anche la forma plurale invariata ''meme''.<ref>{{Cita web|url=https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/a-proposito-di-virale-e-meme/904|titolo=A proposito di virale e meme - Consulenza Linguistica - Accademia della Crusca|accesso=22 settembre 2022}}</ref>
 
== Origine ed evoluzione concettuale ==
[[File:Richard dawkins lecture.jpg|thumb|[[Richard Dawkins]], ideatore del termine «meme»]]
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{{Citazione|La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua.|[[Ralph Waldo Emerson]]<ref>Essays and English Traits. Vol. V. The Harvard Classics. New York: P.F. Collier & Son, 1909–14, IX. Circles (1841)</ref>|The key to every man is his thought. Sturdy and defying though he look(s), he has a helm which he obeys, which is the idea after which all his facts are classified. He can only be reformed by showing him a new idea which commands his own.|lingua=en}}
Secondo Dawkins le [[cultura|culture]] possono evolversi in maniera analoga a come si evolvono le popolazioni e gli organismi viventi. Molte delle idee che passano da una [[generazione]] alla successiva possono aumentare o diminuire le possibilità di sopravvivenza della generazione che le riceve che a sua volta potrà ritrasmetterle. Per esempio più culture possono sviluppare un proprio progetto e un proprio metodo per realizzare un utensile, ma quella che avrà sviluppato i metodi più efficaci avrà più probabilità di prosperare e svilupparsi sulle altre; con il passare del tempo una sempre maggior parte della popolazione adotterà quindi tali metodi. Il progetto dell'utensile agisce quindi in modo simile a come agisce un gene biologico appartenente a certe popolazioni e non ad altre, guidando con la propria presenza o assenza il futuro di ogni cultura. Aspetto interessante è anche il procedimento inverso per il quale la tribù dei Fore in [[Papua Nuova Guinea]] sia riuscita tramite pratiche tribali, ad alterare il proprio corredo genetico sviluppando la [[Kuru (malattia)|malattia Kuru]] che ha decimato la popolazione indigena, ma al contempo ne avrebbe agevolato i membri, rendendoli geneticamente immuni alla [[malattia di Creutzfeldt-Jakob]].<ref>[https://www.rivistastudio.com/la-tribu-che-e-diventata-immune-a-una-malattia-del-cervello-mangiando-cervelli/ ''La tribù che è diventata immune a una malattia del cervello, mangiando cervelli'' da .rivistastudio.com]</ref>
 
Il dibattito è stato ravvivato in tempi più recenti dalla pubblicazione del libro di [[Susan Blackmore]] ''[[La macchina dei memi. Perché i geni non bastano]]'' nel 1999 in cui si introduce il concetto generalizzato di replicatore, liberando così l'analogia con la genetica da vincoli eccessivi.