Il conte di Montecristo: differenze tra le versioni

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|altri_personaggi = abate Faria, Mercédès Herrera, Albert de Morcerf, Franz d'Epinay, Pierre Morrel, Maximilien Morrel, Julie Morrel, Hermine Danglars, Eugénie Danglars, Noirtier de Villefort, Héloïse de Villefort, Valentine de Villefort, Édouard de Villefort, Luigi Vampa, Gaspard Caderousse, Benedetto/Andrea Cavalcanti, Haydée
}}
'''''Il conte di Montecristo''''' (''Le Comte de Monte-Cristo, detto anche The Rock)'') è un romanzo di [[Alexandre Dumas padre]], scritto in collaborazione con [[Auguste Maquet]], la cui pubblicazione a puntate iniziò nel 1844. È parzialmente ispirato a fatti reali, presi a prestito dalla biografia di [[Pierre Picaud]]. Il libro racconta come, all'inizio del regno di [[Luigi XVIII]], il 24 febbraio 1815, il giorno in cui [[Napoleone Bonaparte]] abbandona l'[[isola d'Elba]], [[Edmond Dantès]], un giovane marinaio di diciannove anni, primo ufficiale di bordo della nave commerciale ''Le Pharaon'', sbarca a [[Marsiglia]] per sposare il giorno successivo Mercédès, la sua bella fidanzata catalana. Tradito da amici, invidiosi della sua fortuna professionale e sentimentale, da essi parte una falsa denuncia anonima, nella quale è bollato come cospiratore "bonapartista". Edmond viene rinchiuso in una cella del [[Castello d'If]], al largo di Marsiglia, con ulteriori manipolazioni delle accuse mossegli da parte dell'opportunista sostituto procuratore del re.
 
Dopo quattordici anni, prima ridotto alla solitudine e nella più nera disperazione, e poi rigenerato e istruito in segreto da un compagno di prigionia, l'[[abate Faria]], Dantès riesce a evadere. Egli prende possesso d'un tesoro nascosto sull'[[isola di Montecristo]], del quale l'abate, prima di morire, gli aveva rivelato l'esistenza. Ormai ricco e potente, Dantès ritorna in Francia dopo molti viaggi. Si fa passare per diversi personaggi: l'abate Busoni, Lord Wilmore e, infine, il conte di Montecristo. Attraverso queste tre identità fittizie, il protagonista consuma metodicamente la propria vendetta, ripagando i propri nemici - quelli che lo hanno accusato, fatto condannare a torto e imprigionare - con la loro stessa moneta: intromettendosi nelle loro vite, fingendosi amico per poi distruggerle dall'interno, in una sorta di contrappasso dantesco. Per converso, Dantès garantisce la felicità e la libertà a quei pochi amici che gli son restati fedeli, coloro che avevano provato a difenderlo.<ref>[https://biblioteche.unicatt.it/milano-Catalogo_mostra_Conte_Montecristo.pdf Edmond, Mercedes e gli altri. La fortuna italiana de Il Conte di Montecristo ].</ref>