Standing on the Shoulder of Giants: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
L'album ha un sound moderno ed efficace, completato da campionamenti di [[batteria (strumento musicale)|batteria]], parti per [[sitar]] elettrico, [[mellotron]] e chitarre di accompagnamento. La presenza delle tastiere è un tratto distintivo rispetto agli album precedenti. Queste caratteristiche ne fanno un disco più sperimentale, dove evidenti sono le influenze dell'[[elettronica]] e del [[rock psichedelico]]<ref name="NME">{{Cita web|lingua = en|url = https://www.nme.com/reviews/reviews-nme-1908-327886|titolo = Standing On The Shoulder Of Giants|editore = ''[[NME]]''|data = 12 settembre 2005}}</ref>. Canzoni quali ''[[Go Let It Out]]'', l'[[Musica classica indiana|indianeggiante]] ''[[Who Feels Love?]]'' e la progressiva ''Gas Panic!'' si discostano molto dal classico stile [[britpop]] della band, mentre ''Fuckin' in the Bushes'' è considerato il brano degli Oasis che più si avvicina all'[[hard rock]], per la presenza di [[riff]] di chitarra in stile [[Led Zeppelin]]<ref>[http://www.cduniverse.com/search/xx/music/pid/1140680/a/Standing+On+The+Shoulder+Of+Giants.htm# Oasis Standing On The Shoulder Of Giants CD<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'album pare prendere le distanze dal consueto ottimismo che pervadeva le canzoni del gruppo. Tracce come la già citata ''Gas Panic!'', ''[[Sunday Morning Call]]'' e ''Where Did It All Go Wrong?'' per certi versi mostrano, infatti, il lato più oscuro e più pessimistico del lirismo di Noel Gallagher, probabilmente influenzato dal momento di crisi vissuto dalla band, coincidente con le defezioni dei membri fondatori Arthurs e McGuigan e la disintossicazione dello stesso Noel dalle [[droghe]] durante la stesura dell'album.
Il brano di apertura, ''Fuckin' in the Bushes'', fa parte della colonna sonora del film ''[[Snatch - Lo strappo|Snatch]]'' di [[Guy Ritchie]] e, da questo tour in avanti, sarebbe stata utilizzata come introduzione in attesa della salita della band sul palco in quasi tutti i concerti degli Oasis. Contiene tre clip audio. La prima contiene le parole pronunciate da Rikki Farr, organizzatore del [[Festival dell'Isola di Wight]] del 1970, contro alcuni [[hippy]] che volevano accedere al festival musicale abbattendo i cancelli e non pagando il biglietto. La frase è tratta dal film ''Message to love'' e recita<ref>{{cita web|url=http://www.konbini.com/us/entertainment/story-behind-tune-15-years-fuckin-bushes|titolo=The Story Behind the Tune: 15 Years of ‘Fuckin’ In The Bushes’|lingua=en|editore=konbini.com|accesso=21 marzo 2016|dataarchivio=20 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160320043015/http://www.konbini.com/us/entertainment/story-behind-tune-15-years-fuckin-bushes/|urlmorto=sì}}</ref>:
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