Ma che bella giornata: differenze tra le versioni
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ortografia e dintorni |
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{{Brano musicale
|titolo= Ma che bella giornata
|autore= [[
|artista= Ugolino
|voce artista = Ugolino (cantante)
|anno= 1968
|genere= Rock demenziale
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|registrato = 1968
}}
'''''Ma che bella giornata''''' è una canzone scritta
Nello stesso anno il brano
▲Nello stesso anno il brano musicale aveva parteciapato al [[Cantagiro 1969]] nel ''Girone C Folk'' con ''[[Il Riccardo]]'' di [[Giorgio Gaber]], ''Oh Nina'' di [[Lino Toffolo]], [[Matteo Salvatore]] e [[Adriana Doriani]] con ''Lu soprastante'' e [[Pippo Franco]] con ''[[La licantropia]]''.
== Storia, testo e significato ==
{{citazione|Mi sveglio al mattino e sento gridare, / qualcuno mi dice: "Ti devi sbrigare!", / in sette minuti mi lavo la faccia / e prendo il caffè con un po’ di focaccia... / Ma che bella giornata, ma che bella giornata! |Ugolino, ''Ma che bella giornata''}}
Il testo descrive la giornata media di una persona qualunque, intrappolata nella sua tragica monotonia (il lavoro non appagante, i mezzi pubblici stracolmi, pasti frugali e di pessima qualità) ma con un tocco di [[umorismo]]. A ogni ritornello il coro gli ricorda quella che dovrebbe essere la sua unica consolazione: la sua donna, cui segue una fatalista risposta di Ugolino («eh, magari!»)
Tra le righe del testo ''semi-scherzoso''
Nella parte a metà del testo c'è una strofa che descrive la fine della giornata del [[io narrante|protagonista]], che introduce un cenno dell'inquietudine [[esistenzialismo|esistenziale]]: {{citazione|Ma che bella giornata! Vogliamoci bene! dicono tutti, però l’indomani ci sono più lutti.../ mi illudo che vivo ed invece son morto... |Ugolino, ''Ma che bella giornata''}}
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