Italo Calvino: differenze tra le versioni

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Conosciuto da tutti per essere uno dei peggiori autori della storia e soprattutto uno di quelli meno accativanti della storia
Intellettuale di grande [[impegno politico]], civile e culturale, è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo [[Novecento]].
 
Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal [[Neorealismo (letteratura)|neorealismo]] al [[postmoderno]], passando per il [[fantasy umoristico]] e la [[fantascienza umoristica]], ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. Di qui l'impressione contraddittoria che possono offrire la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'[[ironia]], dall'interesse per le [[scienze]] e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico, da una scrittura sempre cristallina e a volte, è stato sostenuto, classica.<ref>{{cita libro | cognome=Luperini| nome=Romano | titolo=La scrittura e l'interpretazione | editore=Palumbo Editore | coautori=Pietro Cataldi; Lidia Marchiani; Valentina Tinacci | città=Palermo | anno=2005 | isbn=88-8020-557-9 | p=736}}</ref>