Moby: differenze tra le versioni

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Durante la sua carriera Moby si è cimentato in innumerevoli stili diversi quali la techno,<ref name=Scaruffi/> il pop elettronico, e la musica dance,<ref name=Paoletta/> proponendo talvolta brani più meditativi, come quelli presenti nella sua antologia di inediti ''Ambient'' (1993).<ref name=Rausa>{{cita libro|titolo=Dizionario della musica rock: Europa, USA, Canada e Australia|autore=Giuseppe Rausa|editore=Bur|anno=2005|pagine=profilo di Moby}}</ref> Egli si ispira a tratti alla disco music e a varianti più pesanti del rock quali il punk e l'heavy metal.<ref name=AllMusicBio>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/artist/moby-mn0000477116|titolo=AllMusic: Moby|accesso=5 agosto 2015|lingua=en}}</ref><ref name=Enciclopediarock>{{cita libro|titolo=Enciclopedia Rock - '90 (quinto volume)|autore=Eddy Cilìa|editore=Arcana|anno=2001|pagine=486-487}}</ref> I testi delle sue canzoni riflettono sovente la sua cultura in ambito filosofico, la sua credenza cristiana e il suo veganismo.<ref name=AllMusicBio/><ref name=Enciclopediarock/>
 
Dopo aver pubblicato pressoché techno e musica da club nei primi anni novanta,<ref name=Scaruffi/> Moby mostra il suo stile eterogeneo già a partire da ''Everything is Wrong'' (1995), considerato il suo primo vero album solista.<ref name=AllMusicBio/><ref name=Enciclopediarock/> Questa uscita si caratterizza per la presenza di brani frenetici, ispirati all'heavy metal e alla techno, alternati a momenti più pacati per tastiera vicini al chillout.<ref name=Rausa/><ref name=Buckley>{{cita libro|titolo=The Rough Guide to Rock|url=https://archive.org/details/roughguidetorock0003unse|autore=Peter Buckley|editore=Rough Guides|anno=2003|pagine=683|lingua=en}}</ref> Con il seguente ''Animal Rights'' (1996) l'artista vira verso il rock alternativo,<ref name=AllMusicBio/><ref name=Enciclopediarock/> mentre ''Play'' (1999) è considerato il suo primo album compiuto.<ref name=Dischifondamentali>{{cita libro|titolo=Rock. 500 dischi fondamentali|autore=Eddy Cilìa, Federico Guglielmi|editore=Giunti|anno=2002|pagine=142}}</ref> Il disco si esprime con un "linguaggio moderno e al contempo classico",<ref name=Enciclopediarock/> utilizzando un tappeto di ritmi elettronici e arrangiamenti per tastiera che fungono da accompagnamento insieme ai numerosi campionamenti ivi presenti. I brani di ''Play'' spaziano dal pop, all'hip-hop, al blues, al gospel, al country<ref name=Enciclopediarock/><ref name=Dischifondamentali/><ref name=Dimery>{{cita libro|titolo=1001 album|autore=Robert Dimery|editore=Atlante|anno=2013|pagine=847}}</ref> pur non mancando di tracce ritmiche e ballabili prettamente ispirate al big beat e alla techno.<ref name=Scaruffi/><ref name=Dimery/><ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/play-mw0000243891|titolo=AllMusic: Play|accesso=5 agosto 2015|lingua=en}}</ref> ''18'' (2002) prosegue il percorso tracciato da ''Play'' presentando tuttavia un repertorio più meditativo,<ref name=Rausa/><ref name=Buckley/> mentre ''Hotel'' (2005) semplifica lo stile dell'artista avvicinandolo al synth pop e, nel secondo cd, alla musica ambient.<ref name=Scaruffi/><ref name=Rausa/> Dopo ''Last Night'' (2008), vicino a diverse tendenze della disco music,<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/last-night-mw0000495279|titolo=AllMusic: Last Night|accesso=5 agosto 2015|lingua=en}}</ref> l'artista è ritornato sui passi di ''Play'' con lo "statico" ''Wait for Me'' (2009),<ref>{{cita web|url=http://www.ondarock.it/recensioni/2009_moby.htm|titolo=Moby - Wait For Me :: Le recensioni di OndaRock|accesso=3 agosto 2015}}</ref> seguito dagli altrettanto malinconici ''Destroyed'' (2009)<ref name=AllMusicBio/> e ''Innocents'' (2013).<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/innocents-mw0002558930|titolo=AllMusic: Innocents|accesso=5 agosto 210152015|lingua=en}}</ref>
 
Con l'alias Voodoo Child Moby ha pubblicato ''The End of Everything'' (1996), un album per sintetizzatore ispirato alla new age e ''Baby Monkey'' (2004), un disco di musica dance.<ref name=Scaruffi/>